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Cari amici e caro pubblico,  ci troviamo in una situazione che mai avremmo neanche immaginato di vivere; un momento difficile per ogni individuo,

per la vita sociale e lavorativa che siamo abituati a condurre.
La famiglia di Anà-Thema Teatro è costretta a chiudere la sua casa “Il Teatro della Corte” e sospendere le attività spettacolari come da decreto del Governo.
Come la nostra famiglia teatrale, anche tutto il mondo dello spettacolo deve chiudere il sipario e rimanere in silenzio ad osservare, con la speranza che tutto passi e le cose vadano come “nel migliore dei mondi possibili” diceva Candido di Voltaire.
Siamo una categoria spesso dimenticata, che sa camminare senza scarpe per non farsi sentire, ma siamo anche un popolo che non ha mai smesso di andare avanti, perché la forza della cultura, dell’arte e della fantasia ha impedito al genere umano di lasciarsi contagiare dal male e dal colore grigio, che molte volte nella storia ha tentato di oscurare tutto. L’artista ha continuato a suonare durante le torture, ha recitato di nascosto quando recitare era proibito, ha cantato davanti alla morte, ha dipinto i fiori della rinascita, ha danzato anche nella vecchiaia e nella disabilità.
Questa compagnia è fatta di gente che vive, ama il teatro, gente che come tutti i teatranti, attori, registi, tecnici, direttori, macchinisti, scenografi, cantanti, danzatori, costumisti, ha lottato contro tutto e tutti più volte e, certo, non smetterà di farlo proprio ora che la situazione è dolorosa.
Sappiamo bene che è più importante la salute di uno spettacolo a teatro, ma la vita di un essere umano acquisisce una dignità, uno scopo, un pensiero, un sorriso ed un pianto anche grazie alla cultura…e noi lottiamo perché questo sia vivo e vero ogni giorno della nostra esistenza.
Sento di poter dire che noi teatranti non abbiamo chiuso il sipario e non ci siamo fermati davanti a niente, davanti ai contributi difficili da ottenere, davanti ai “no”, davanti alle intemperie, davanti ai miseri compensi, davanti alla burocrazia e non abbiamo chiuso il sipario nemmeno davanti alla morte di amici e persone care; abbiamo recitato per loro, anche la sera stessa delle tragedie…Per loro abbiamo emozionato, per tante situazioni siamo corsi ad aiutare, abbiamo recuperato fondi per i terremoti, per i meno fortunati, abbiamo sostenuto messaggi sociali con forza, a volte a discapito delle nostre stesse realtà…Noi, gente di teatro e di cultura ci siamo sempre stati e sempre ci saremo!
Ci siamo sempre stati e non abbiamo mai chiuso il sipario, ma oggi siamo costretti a farlo, dobbiamo chiudere la grande tenda rossa, spegnere le luci e scendere dalla scena; oggi un fantasma scivola silenzioso tra la gente, tra le poltroncine di velluto, nelle strade, nelle scuole, ovunque e mette a rischio tutto. Oggi quel fantasma che già più volte nella storia è giunto, tentando di eliminare l’umanità, è tornato con un altro nome e ci minaccia ancora. Forse sarà più forte, forse lo sarà meno, questo non lo sappiamo ma conosciamo la sua forza che in parte sta nella malattia ma in gran parte sta in quell’emozione tanto grande che governa: La Paura!
Tuttavia conosciamo il rimedio a questo male: noi sappiamo che la paura si vince credendoci insieme e lottando uniti, mettendo in campo le forze che abbiamo a disposizione…noi siamo in silenzio ma non siamo fermi…noi siamo in silenzio ma progettiamo come rialzarci, programmiamo spettacoli per i giorni migliori, inventiamo palcoscenici alternativi, giochiamo a recitare sui social network, noi combattiamo e lo facciamo per il bene della cultura di tutti…e non siamo soli, con noi ci sono Romeo, Amleto, Giulietta, Medea, Antigone, Mirandolina, Pantalone, Orfeo, Cyrano, Colombina, Ofelia e tanti altri che camminano vicino a noi, con noi.
Ora camminiamo insieme in silenzio e lottiamo mostrando il meglio dell’umanità senza distinzione di razza, colore o idea politica. Risolleviamoci e mostriamo quanto sappiamo essere degni di chiamarci esseri umani e mostriamo insieme quanto siamo degni di salire su questo meraviglioso palcoscenico che è il nostro pianeta.
In questo momento difficile abbiamo anche noi paura di non farcela, temiamo che quel sipario non si riapra e per questo vi chiediamo di non dimenticarci, perché quando tutto sarà passato, e passerà, avremo bisogno ancora dei sogni e dei pensieri che solo l’arte e la cultura possono regalarci.
Se anche i teatri, piccoli o grandi che siano, cominceranno a scomparire perché non riusciranno a riprendersi, allora la paura avrà vinto.
Se saremo dimenticati, l’umanità dimenticherà l’importanza dei sogni e sarà davvero difficile rialzarsi.
Camminiamo insieme, non più come artisti e spettatori divisi dal palcoscenico, ma come attori di uno spettacolo comune che si chiama vita e “ bisogno di vivere”.
Noi gente di spettacolo siamo un popolo che sa camminare in silenzio ma che ha la pelle dura sotto ai piedi e sa arrivare lontano.
Aiutateci a non fermare questo cammino, rimaniamo uniti, non dimentichiamoci, aiutiamoci e il sipario si aprirà ancora…e torneremo ancora ad emozionarci perché la paura sarà sconfitta.
Rimaniamo insieme ed affrontiamo insieme questo difficile momento.
Io ci sono,
la mia compagnia c’è,
il mio teatro c’è,
il teatro c’è!
 
Luca Ferri
Attore, regista, direttore artistico di Anà-Thema Teatro e del Teatro della Corte
La Compagnia Anà-Thema Teatro