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I tempi sono difficili le comunità virtuali diventano comunità reali e uniche forme di comunità se togliamo i rapporti fra chi vive in casa con noi...I teatri si organizzano ed ecco una interessante iniziativa del TEATRO PUBBLICO LIGURE e COMPAGNIA CORRADO d’ELIA “RACCONTI IN TEMPO DI PESTE”. il nuovo progetto di Sergio Maifredi Corrado D’Elia e Lucia Lombardo per non rinunciare alla cultura e alla bellezza. I “Racconti in tempo di peste” sono iniziati l’8 marzo, giorno dell’invito del ministro Dario Franceschini a fare cultura su web e social, e proseguiranno per cento giorni con un racconto al giorno per comporre “un affresco del pensiero”. Tra gli artisti e gli intellettuali che hanno aderito al progetto figurano Paolo Graziosi, Maddalena Crippa, Ermanno Bencivenga Piergiorgio Odifreddi, Gabriella Greison, Giuseppe Cederna, Elisabetta Arosio, Michele Sganga, Luigi Marinelli, Massimo Minella. “Un Decameron contemporaneo. Non teatro in gabbia, in cattività - spiegano

Sergio Maifredi, direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure e Corrado d’Elia, fondatore della Compagnia Corrado d’Elia - ma racconti nati qui e ora per noi, per Voi; donati da artisti, scrittori, giornalisti, poeti, musicisti. Perché l’arte, la parola, la musica è ciò che ci fa sentire insieme oltre la paura. Un tempo vuoto da riempire di straordinario, di tutto ciò che nella quotidiana fretta poteva apparire inutile”. In questo momento di Teatri chiusi, di attività culturali costrette alla sospensione, di spettacoli annullati o rimandati a data da destinarsi, Teatro Pubblico Ligure e la Compagnia Corrado d’Elia ribadiscono con questo progetto il ruolo fondamentale di Arte e Cultura come mezzo di reazione al presente e di costruzione del futuro. “Lo spettacolo dal vivo – dichiarano d’Elia e Maifredi - è, più delle altre arti, incontro, scambio, partecipazione, atto poetico che unisce, avvicina e annulla le distanze. Ed è proprio nella sua continua tensione verso il contatto umano che sta la sua forza vitale e rigeneratrice. È dunque soprattutto in questo momento di crisi che la natura stessa dell’atto teatrale e del nostro essere uomini di teatro che ci spinge a trovare nuove soluzioni, nuovi percorsi che non si arrendano, e anzi ci spingano a reagire, creando nuove forme di incontro, nuovi luoghi e nuove occasioni. Per restare vivi culturalmente e spiritualmente. Per non sommare al danno economico, che inevitabilmente ci troviamo a fronteggiare, un più grave danno culturale. Come nel Decameron l’allegra brigata di dieci fra uomini e donne fecero dell’isolamento necessario un momento vivo di racconto e di umanità in attesa della rinascita del mondo reale, in cui sono l’arte, la letteratura, la poesia a ricreare la vita, a sconfiggere la paura e in definitiva la peste stessa, così vogliamo oggi un luogo virtuale accessibile a tutti. Con questo spirito è nato un luogo virtuale dove darsi appuntamento ogni giorno, per proseguire a raccontare e ad ascoltare storie. Si va in scena ogni giorno da mezzogiorno in punto con una storia, un racconto, una poesia dedicati a tutti noi. Questo è l’appuntamento sul web, nel luogo contemporaneo dell’incontro, del pensiero e dell’emozione. Collegandosi al sito del teatro ligure è possibile seguire tutta la programmazione on line di questi giorni tempestosi. Scendendo lungo la penisola nel sito del Teatro Elicantropo è possibile vedere uno spettacolo storico del teatro tratto dall’opera Cecità di José Saramago, “IL CONTAGIO” ad opera del regista Carlo Cerciello. Leggendo gli articoli sulla pandemia del coronavirus, abbiamo conferma di quanta sia stata lungimirante e lucida l’analisi dello scrittore portoghese un’epidemia che si diffonde rapidamente contro ogni nostra forma di ingenuità e ottimismo. Un lavoro importante per la scena del teatro sperimentale italiano, che vide José Saramago non solo spettatore di una delle sue rappresentazioni, ma attento curatore dell’adattamento.