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Mi piace pensare al termine direzione come ad una parola polifonica, dai molti sensi cioè, che in sé contiene non solo, e forse neanche prevalentemente, una componente gerarchica e organizzativa, ma anche una funzione spaziale, di movimento cioè. In questo ultimo senso, appropriatamente credo, si può interpretare la presentazione, avvenuta oggi in una molto partecipata conferenza stampa al Teatro Ivo Chiesa di Genova, della nuova direzione didattica della Scuola di Recitazione Mariangela Melato, espressione didattico-accademica del Teatro Nazionale di Genova, informalmente già dagli anni 60 per poi strutturarsi in modo stabile a partire dal 1981. Erano ovviamente presenti Davide Livermore, Direttore del Teatro Nazionale, e Ilaria Cavo assessore alla cultura e spettacolo della Regione Liguria che sostiene da anni, e

promuove con il Nazionale, la scuola di recitazione. Con loro Barbara Grosso, assessore alla cultura del Comune di Genova e Nicoletta Dacrema, prorettrice della Università della città, nonché le due protagoniste, che vedremo, di questo cambiamento nella continuità, resosi purtroppo necessario dopo la morte improvvisa di Marco Sciaccaluga, ultimo Direttore della scuola stessa.
Come tutti sappiamo la Scuola del Teatro di Genova ha formato, negli anni della sua attività, importanti personalità della scena e della regia, da Marco Sciaccaluga stesso a Giorgio Gallione, da Tullio Solenghi a Valerio Binasco, da Maurizio Crozza a Fausto Paravidino, per citarne solo alcuni.
Da quando fu inaugurato il Teatro della Corte (ora Ivo Chiesa) ha trovato nei suoi locali una sede prestigiosa, fianco a fianco con il palcoscenico.
Dopo la morte prematura di Sciaccaluga dunque, il teatro e il suo Direttore stanno cercando un rilancio pieno, sia in Italia che all'Estero, della scuola, che dal 2013 si fregia del nome della grande attrice che per vent'anni ha lavorato a Genova, e lo ha fatto incaricando della sua direzione didattica un'altra attrice e donna di teatro, genovese di nascita e formazione ma soprattutto cittadina di quel vasto mondo che chiamiamo teatro, cioè Elisabetta Pozzi che proprio l'anno scorso abbiamo avuto il piacere di intervistare su queste pagine.
Non ha avuto e non ha, dunque, bisogno di lunghe presentazioni la più che nota nuova Direttrice,  che ci auguriamo saprà trasferire ai nuovi allievi il suo bagaglio di esperienze e, bene altrettanto prezioso, la sua non comune sensibilità.
D'altra parte ciò che dovrebbe contraddistinguere un buon didatta è, io credo, la capacità di cogliere le qualità delle vocazioni che gli si presentano man mano, per farle maturare. È una qualità, questa, peraltro non molto diffusa, anzi spesso la sua assenza provoca il prematuro sfiorire di quelle stesse vocazioni.
Per premiare poi, come detto, la continuità nel rinnovamento ad Anna Laura Messeri, attrice e docente, in un certo senso ora memoria della scuola stessa, è stata attribuita la carica e la funzione di Direttrice ad honorem.
Ad ultima informazione, nel corso della conferenza stampa, è stata presentata la coincidente iniziativa di consolidazione nei rapporti tra Teatro di Genova e Università, attraverso un accordo che consentirà uno scambio di competenze e stimoli, una osmosi di sistemi educativi a beneficio degli studenti universitari e degli studenti della scuola di recitazione cui, analogamente a quanto accaduto in forme più ampie con la “Silvio D'Amico” di Roma, verranno messi a disposizione corsi specifici e relativi crediti formativi.
Una nuova strada, spero, che, significativamente, vede un grande spazio per le donne.

Foto tratta da www.liguria24.it - ivg.it