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“La Pacchiona”, versione siciliana di “Fat Pig” del regista, sceneggiatore e drammaturgo statunitense Neil LaBute, riadattata e diretta dal regista Marcello Cotugno e da Gianluca Ficca, tiene fede all’originale mettendo in risalto gli argomenti tanto cari a LaBute quali la diversità e la difficoltà di integrazione e accettazione, i pregiudizi nel nostro vivere quotidiano, le nostre debolezze ed insicurezze e l'importanza che diamo alle opinioni di chi ci sta accanto. La pièce è in scena al Palazzo della Cultura di Catania, all’interno della rassegna dello "Stabile" etneo "Evasioni 2021". Lo spettacolo affronta in modo netto, ironico, amaro la diversità e la versione siciliana di Marcello Cotugno sottolinea come nel meridione d’Italia non sono ancora scontati inclusività e accoglienza di coloro che escono fuori dal modello sociale corrente (belli, alti, in forma, simpatici, sistemati economicamente). Inoltre in Sicilia in particolare predominante è la cultura del cibo, che spesso unisce ed è rifugio, valvola di sfogo e rimedio contro l’insoddisfazione di

chi non è accettato dagli altri. Il termine "pacchiona" in catanese è riferito ad una donna che si fa guardare e desiderare, in palermitano, invece, si intende una donna grassa e l'adattamento e la regia di Marcello Cotugno dell'originale "Fat Pig", confeziona in circa 90 minuti una pièce ironica, divertente, originale e che coinvolge il pubblico in numerose riflessioni proprio sulla necessità di apparire gradevoli, anche esteticamente, per essere apprezzati e inseriti dagli altri (amici, famiglia, colleghi di lavoro) nel tessuto sociale. In un impianto scenico simbolico e funzionale di Luigi Ferrigno e Sara Palmieri (che curano anche i costumi), con le luci di Gaetano La Mela, la messa in scena utilizza la tipica ironia siciliana e il caratteristico stile “spaghetti western”, affrontando così, in chiave siciliana i temi cari a LaBute e che riguardano la crisi dei valori dell’uomo contemporaneo.
Il testo “Fat Pig” è stato dedicato da LaBute a David Mamet, suo idolo in gioventù e racconta la storia del milanese Tommaso (un convincente Paolo Mazzarelli) che si innamora di Elena, simpatica, intelligente bibliotecaria con evidenti problemi di taglia (interpretata con dolcezza e determinazione dalla palermitana Federica Carruba Toscano), che ama i classici film western e la cucina siciliana e che non si cura dei giudizi degli altri sul proprio aspetto fisico. L’amore di Tommaso è frenato dai pregiudizi dei colleghi di lavoro e malgrado abbia un atteggiamento critico nei confronti di una società che crea falsi modelli estetici, alla fine, pressato dai pettegolezzi, dalle battute dei due colleghi di lavoro, la sua ex Patty/Patrizia (la sempre in forma Chiara Gambino) e l'amico antagonista Carlo (il pettegolo Alessandro Lui) non riesce a portare avanti la relazione e cede alla propria debolezza, dichiarando l’incapacità di vivere un amore non accettato dalla collettività.
L’adattamento di Marcello Cotugno, abile anche con la sua scorrevole regia, regala allo spettatore un lavoro moderno, ricco di spunti di amara riflessione e che segue lo stile del teatro da camera, citando l’Intima Teatern di August Strindberg, puntando sulla recitazione relazionale e sulla credibilità dei personaggi. I quattro attori in scena (Paolo Mazzarelli, Federica Carruba Toscano, Chiara Gambino e Alessandro Lui) si muovono in una scenografia a tratti surreale e che fotografa il loro ambiente sociale (l'ufficio, i luoghi del tempo libero, l'appartamento), destreggiandosi ottimamente tra le dinamiche, spesso complesse, del testo di LaBute. Piacevole nella pièce la partecipazione, quasi sempre in penombra, dei cowboy Salvatore Melarosa e Silver Ruggeri.
Uno spettacolo in definitiva con una forte carica empatica, che risulta un invito implicito a riflettere sulla condizione di essere umano e sulla difficoltà sociale di perseguire i propri obiettivi ed il pubblico, naturalmente coinvolto, tra gli applausi per interpreti e rappresentazione, si ritrova a meditare sui propri pregiudizi, sui condizionamenti e sulle debolezze del nostro sistema sociale.

"La Pacchiona"
versione siciliana di “Fat Pig” di Neil Labute
Traduzione e adattamento di Marcello Cotugno e Gianluca Ficca,
Regia Marcello Cotugno.
Con Paolo Mazzarelli, Federica Carruba Toscano, Chiara Gambino, Alessandro Lui e la straordinaria partecipazione dei cowboy Salvatore Melarosa e Silver Ruggeri.
Scene e costumi Luigi Ferrigno, Sara Palmieri
Luci Gaetano La Mela
Audio Luigi Leone
Colonna sonora a cura di Marcello Cotugno
Aiuto regia Martina Glenda,
Produzione Teatro Stabile di Catania - Palazzo della Cultura di Catania, 21- 31 luglio 2021 - Rassegna “Evasioni 2021”

Foto di scena Antonio Parrinello.