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Continuando a coltivare, ampliandolo, il nostro progetto fondativo, che è quello di gettare uno sguardo attento sul mondo della drammaturgia contemporanea, più vasto e diversificato di quanto si immagini, inauguriamo una nuova rubrica.
Si occuperà di Teatro di Figura e della sua drammaturgia, quindi di quell'ambito spettacolare che va dal teatro di marionette e burattini a quello delle ombre e appunto delle figure, tra danza e narrazione, un mondo spesso dimenticato dalla critica e confinato in una sorta di Serie B rivolta a bambini e ragazzi.
Dimenticato forse dalla critica ma non dagli artisti che attraverso questa forma di spettacolo ricercano nuovi spazi che sappiano andare anche oltre i confini fisici dell'attore, avendo come riferimenti esperienze di avanguardia, come Gordon Craig, o addirittura inattese come tante  innovazioni che in questi anni hanno attraversato il Teatro italiano, ricchissimo di tradizioni preservate a fatica ma con amore, e quello europeo.
La nuova rubrica sarà curata da Alfonso Cipolla, certamente uno dei massimi esperti del settore, che ha frequentato in molti modi ed in diversi ruoli, ed è dal 2020 Presidente della sezione italiana di UNIMA (Unione internazionale della Marionetta).
Ogni mese accoglierà interventi e  articoli sulla drammaturgia di figura, da parte di chi nel Teatro di Figura opera come artista o come studioso. Tutto quanto a rispettare un invito e un impegno, mio e del Direttore Marcello Isidori, a incrementare gli spazi dedicati dalla critica al Teatro di Figura, come proposto nel recente convegno dedicato, da UNIMA e Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, all'argomento.
Il primo intervento è ovviamente riservato ad Alfonso Cipolla che illustrerà al lettore sorgenti, confini e prospettive di un segmento, quello del Teatro di Figura, che negli ultimi anni sta riscuotendo di nuovo un sempre maggior successo presso il pubblico anche adulto.

Bio Alfonso Cipolla
Docente di Teoria e Tecnica dell’Interpretazione Scenica presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Conservatorio Guido Cantelli” di Novara, ha insegnato per dieci anni Teatro di Animazione presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Per alcuni anni ha inoltre tenuto il corso di Drammaturgia presso la Scuola Holden di Alessandro Baricco.
Nel 2001 ha fondato con Giovanni Moretti l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare di cui è direttore, curando numerosissimi progetti, mostre e pubblicazioni.
I suoi studi vertono principalmente sul teatro tra Otto e Novecento e sulla storia dello spettacolo con marionette e burattini e il loro repertorio, con numerosi saggi pubblicati in volume e sulle più importanti riviste italiane e internazionali, tra cui: The italian puppet theatre. A history, con John McCormick e Alessandro Napoli (2010), Storia delle marionette e dei burattini in Italia, con Giovanni Moretti (2011) e ultimo Considerazioni sul teatro di burattini in Italia in Di qua e di là dal mondo. Umani e non umani nei burattini di Bepe Pastrello, a cura di Cristina Grazioli e Matteo Melchiorre (2020).
Drammaturgo, è autore di una cinquantina di testi teatrali e libretti d’opera. I suoi lavori, rappresentati in Italia e all’estero sono stati prodotti, tra gli altri, dal Teatro Regio di Torino, dal Teatro Stabile di Torino, dalla Fondazione de “Il Vittoriale degli Italiani”, da Ravenna Festival, da Mittelfest. Tra i titoli più significativi: Imagerie, Il pane di molti forni, La Testimone velata (dal carteggio Eleonora Duse - Gabriele d’Annunzio), Io parlo di cuore e non fingo (dal carteggio di Giacomo Leopardi), La scacchiera all’ombra del pero (dagli scritti di Walter Benjamin), La tragica storia del dottor Faust, Il sole della fiumana (spettacolo-evento in occasione del centenario del Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo)…
Occasionalmente si è anche occupato di regia, tra le ultime messe in scena: Il bacio di una morta da Carolina Invernizio (2020), Una domanda di matrimonio di Luciano Chailly (2021).
Da quarant’anni è critico teatrale, prima per la «Gazzetta del Popolo», poi per «Stampa Sera», quindi dal 1996 per «La Repubblica». Fa parte dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro.
Del 2020 è presidente di UNIMA Italia.