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Due appartamenti, uno di fronte all’altro, ruotano sul palcoscenico, come in una giostra, e insieme alle pareti, ruotano anche le emozioni. Giacomo è un giornalista sportivo, un uomo mite che ha sposato una donna litigiosa, Silvia, tra loro qualcosa si è spezzato, sono vicini ad una crisi decisiva, ma proprio nel confronto/scontro con la coppia che abita di fronte al loro appartamento, scoprono di amarsi ancora. Tutto muta nel giro di giostra delle emozioni in gioco. Le evocative note de “Il Labirinto del Fauno”, appena accennate, sembrano dirci: la vita di coppia è come un labirinto, c’è chi vi rimane imprigionato, chi riesce ad uscire e c’è chi trova la soluzione per andare avanti, come nel caso della giovane coppia. I due veterani invece, Matilde e Nicola, scoprendosi estranei, si lasceranno. O meglio

è la donna che lascia lui. Matilde, interpretata dalla bravissima Daniela Piperno, dice al marito: “non ti riconosco più”. Quante coppie si sono trovate di fronte a questo bivio? Il problema nasce proprio in questo accanimento del riconoscimento, forse bisognerebbe abbandonare le antiche aspettative e affrontare ogni giorno la nuova scoperta dell’altro. I quattro si incontrano sul pianerottolo, stretti in un confronto che li spingerà ad analizzare la loro vita, i sogni perduti, le amarezze raccolte lungo il percorso. Quello che non si aspettano però, è che questo incontro/scontro rappresenterà il soccorso definitivo alle loro esistenze, ognuna delle quali scoppierà nella sua tragica solitudine, nonostante tutti i tentativi di evitarla. Una forma di mutuo soccorso dei sentimenti, ognuno scoprirà che cosa significhi realmente ascoltare gli altri e guardarsi dentro. Regole di cooperazione, necessarie sosteneva il filosofo Grice, se si vuol dare un senso alle nostre conversazioni. Quante volte ci capita di incontrare persone che parlano tantissimo di tutte le cose meravigliose che hanno fatto, fanno o faranno e prima di salutarti ti chiedono rapidamente: “E tu come stai?”.  “Bene” rispondi, anche se non è vero, perché il tempo a disposizione è scaduto ma in fondo ha senso parlare a chi non sa ascoltare? Questi e tanti altri temi contemporanei emergono nel testo di Brandi, tutto affrontato con leggerezza. La regia Raphael Tobia Vogel sa valorizzare i passaggi di registro e di emozioni del testo, rendendo con ironia e fantasia la storia narrata. Francesco Brandi ancora una volta si conferma nella sua capacità di raccontare la vita in modo ironico e con fresca immediatezza. Tutti gli interpreti Francesco Brandi, Miro Landoni, Silvia Giulia Mendola, Daniela Piperno felicemente applauditi dal pubblico in sala. La nuova stagione del Teatro diretto da Andrée Ruth Shammah, si apre all’insegna della gioia di stare insieme, per riscoprire il piacere del Teatro. Le luci si spengono… in quei secondi che seguono, in quei colpetti di tosse del pubblico, in quei piccoli sussurri nel buio, prima che gli attori entrino in scena, c’è tutta la meraviglia della “Scatola Magica”.

Milano, Teatro Franco Parenti, 15 ottobre, 2021
Produzione Teatro Franco Parenti