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Ha debuttato a Catania, nella nuova Sala Futura di via Macallè 3 del Teatro Stabile etneo, in prima nazionale, inaugurando la stagione Numero zero, la pièce “Eppideis” del drammaturgo, scrittore, regista e attore palermitano Rosario Palazzolo. Si tratta di un monologo intrigante ed originale, interpretato da Silvio Laviano e prodotto dal Teatro Stabile etneo.  In una scena coloratissima (una stanzetta con arredamento anni Cinquanta simile ad un set cinematografico), curata da Mela Dell’Erba, si muove il protagonista, Silvio Laviano, nei panni di Gioni, una ragazzina di tredici anni, sorridente, solare, empatica, che vive nel mondo felice e scintillante dei meravigliosi anni Cinquanta, nella realtà immaginifica del telefilm "Happy Days". Laviano - Gioni, con i suoi vestitini colorati, con i suoi baffi, il suo mondo ribaltato e falso, scende spesso tra il pubblico, fissa ed interroga gli spettatori chiamati con i nomi di personaggi della sua realtà immaginaria, coinvolgendoli così nel suo futuro distopico, in una dimensione cercata, costruita e dentro un ambiguo personaggio femminile, oscurando una realtà inaccettabile. E la cittadina di Gioni, la sua "Milvuochi", i suoi amici e amiche, i suoi

amori desiderati, la sua realtà curata, fatta di prati, casette, aiuole, boogie boogie e rock and roll, è falsa. Quello che ruota attorno a Gioni è solo finzione come un set da sit-commedy. Il personaggio creato dall'autore è proiettato in un mondo solo immaginato, finto, così come il linguaggio dell'autore che risulta una sorta di italiano che scimmiotta un inglese monco e deformato come il futuro inventato di Gioni.
Anche il pubblico, che viene coinvolto nella finzione, è costruito, è frutto di una creazione dell’autore che, alla fine, si presenta in sala in perfetto abito scuro, stoppa sul palco il suo Gioni e, microfono in mano, spiega allo spettatore, sorpreso e disorientato, le sue ragioni o meglio quelle della sua creazione artistica.
Palazzolo offre la sua personale versione - scritta, detta e rappresentata - di un processo inevitabile, in cui apprendere significa acquisire una consapevolezza, che non può che determinare una fine, la fine della rappresentazione.
"Eppideis", in circa 90 minuti, propone un testo atipico, difficile da inquadrare ed anche da raccontare in quanto capovolge la realtà, fa guardare il mondo da un'altra prospettiva, da un colpo di spugna alle personali considerazioni o certezze e proietta in una dimensione colorata, confortevole, ma falsa. L’universo di Gioni, il suo universo degli anni Cinquanta, è una illusione, un sogno che vive dentro un mondo di fantasia, di concetti astratti.
Camaleontica, faticosa, variegata nelle sue movenze ed espressioni l’interpretazione di Silvio Laviano che si avvale del supporto, durante la pièce, delle voci di Cosimo Coltraro, Manuela Ventura, Viola Palazzolo e Rosario Palazzolo. I costumi sono di Mela Dell’Erba, le musiche originali e gli effetti sonori di Gianluca Misiti, la regia è dello stesso autore con l'assistenza di Gabriella Caltabiano, le luci sono di Gaetano La Mela.
Pièce complessa, originale, che a tratti confonde, ma che porta lo spettatore ad interrogarsi, a riflettere, sulle tante sfaccettature della realtà, sulla capacità di adattamento, sulle nostre manie, sul nostro modo di reagire alla vita, suoi nostri fallimenti e su determinati meccanismi di finzione necessaria, di ribaltamento della realtà.

Eppideis
Testo e regia Rosario Palazzolo
con Silvio Laviano e  le voci di Cosimo Coltraro, Manuela Ventura, Viola Palazzolo e Rosario Palazzolo
Scene e costumi Mela Dell’Erba
Musiche originali e effetti sonori Gianluca Misiti
Luci Gaetano La Mela
Assistente alla regia Gabriella Caltabiano
Produzione Teatro Stabile di Catania
Si ringrazia l’Associazione culturale Peppino Impastato di Salemi
Stagione Sala Futura di Catania - Teatro Stabile - 15, 16 e 17 Novembre 2021

Foto di Antonio Parrinello