Pin It

È già a cominciare dal titolo una sfida, una sfida al senso comune, alla banalità, al mito del “politically correct” di un epoca che avendo dimenticato il sacro e perso con esso il senso del tragico non ha conquistato più libertà, ma al contrario sembra averne perduta, sempre più schiava delle “belle forme” e delle “belle apparenze” che dovrebbero percorrerla, senza sangue e senza materia. Attorno all'omonimo testo drammaturgico della spagnola Angelica Liddell il piccolo volume di cui scriviamo costruisce un percorso di approfondimento, un apparato letterario che recupera riferimenti e suggestioni, quel fecondo terreno creativo che alimenta l'opposizione al dato, all'oggi, al contemporaneo quale si è da ultimo costruito, di una artista che sa metaforicamente incidere con la sua parola, lirica e tragica, la carne stessa per giungere al più intimo sentimento. È in fondo proprio l'assenza del sacro e il deperire odierno del tragico, con la nostalgia che richiama nell'autrice i più reconditi segreti di un toreare collegato spesso all'antico rito dionisiaco, che costituisce il dolore dell'esistenza, quasi che solo la morte ovvero il suicidio ne costituisse il possibile riscatto. Un libro di riflessioni estetiche e di suggestioni poetiche che richiama a sé ispiratori forse ora dimenticati, dai grandi matador come Juan Belmonte, ai maudit, a Celine, Cioran e Artaud la cui crudeltà ne costituisce forse lo stimolo più profondo, cui lo spettacolo in giro per l'Europa costruisce la dimensione scenica. Un breve testo ma molto profondo e inquietante. Curato da Sergio Lo Gatto e Debora Pietrobono per ERT è appena uscito con Luca Sossella editore e lo consigliamo al lettore più avveduto.

Acquista il libro

Non devi far altro che morire nell'arena
di Angelica Liddel
Traduzione Silvia Lavina
ERT Luca Sossella Editore 2022
pagg. 77 € 12,00