Pin It

“Il teatro che ci interessa è il teatro che produce relazioni, costruisce comunità. Quel teatro parte integrante della vita quotidiana, inteso come esperienza antropologica, prima che spettacolo…” (TAN TeatriAssociatiNapoli) Ecco i presupposti ideali per mettere in scena uno dei capolavori storici di Eduardo. Al Piccolo Bellini (20 dicembre 2022 - 8 gennaio 2023) è possibile assistere all’opera: “Natale in casa Cupiello, spettacolo per attore cum figuris”, da un’idea di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia con Luca Saccoia, regia di Lello Serao. L’opera viene rappresentata come coro sociale di un presepe contemporaneo che osserva e medita sul Teatro oggi, un originale allestimento, fedele al testo di Eduardo. Un unico attore, Luca Saccoia, recita, circondato da sette pupazzi realizzati dallo scenografo Tiziano Fario e animati da un gruppo di giovani manovratori (Salvatore Bertone, Paola Maria Cacace, Lorenzo Ferrara, Oussama Lardjani, Angela Dionisia Severino, Irene Vecchia). Il gruppo si è costituito ad hoc sotto la guida e il coordinamento di Irene Vecchia, burattinaia e allieva dei maestri della scuola napoletana di guarattelle. Tutto grazie ad un laboratorio di formazione aperto ai giovani, svoltosi con il

sostegno della Fondazione Campania dei Festival nell’ambito della rassegna “Quartieri di Vita” 2020. “Quartieri di vita” nel tempo ha costruito diversi momenti di formazioni per i giovani che intendono avvicinarsi al mondo dell’arte, ha tracciato negli ultimi anni un cammino che ha portato i partecipanti ai laboratori ad acquisire professionalità utili per l’inserimento lavorativo nel mondo del teatro, in qualità di scenografi, costumisti o tecnici. Un’idea semplice, quella di Luca Saccoia, vicina alla tradizione ma con uno sguardo al futuro. Come sempre, la semplicità è la cosa più difficile da raggiungere, è un percorso lungo e tutto in salita, racconta il protagonista, un progetto nato anni fa che ha trovato uno sguardo attento, quello di Lello Serao, regista di lunga esperienza nel teatro di ricerca e una casa: la produzione è affidata a Teatri Associati di Napoli/Teatro Area Nord e Interno5, con il sostegno della Fondazione Eduardo De Filippo e Teatro Augusteo. I pupazzi e il loro compagno raccontano la storia nei tre tempi canonici: il sogno dell’autore che dialoga con i suoi personaggi, tutto si svolge come in un antico presepe ed ecco che l’autore diventa Benino che dorme e sogna il presepe, sogna il suo Teatro; secondo tempo, il burattinaio diventa un deus ex machina muove i burattini, e racconta le vicende, barba e capelli lunghi come nel Mangiafuoco di Pinocchio, rompe la quarta parete e in complicità con il pubblico, suggerisce, aiuta i suoi pupazzi a vivere il sogno del teatro, “la Grande Magia”; terzo e ultimo tempo, tutto si svolge in una sorta di grotta sotto al presepe, una grotta sovrastata da un grande angelo. A colloquio con il regista dello spettacolo, Lello Serao intuisco le idee di base della sua visione scenica: “Il presepe è l’orizzonte in cui si muove tutta l’opera, sia in senso reale che metaforico. È l’elemento necessario a Luca Cupiello per sperare in un'umanità rinnovata e senza conflitti, ma anche la rappresentazione della nascita e della morte. È il tempo del passaggio dal vecchio al nuovo, la miscela tra passato e presente, un’iconografia consolidata e, al tempo stesso, da destrutturare di continuo. Il presepe si rinnova ogni anno, è ciclico come le stagioni, può piacere o non piacere”. Questo spettacolo proprio per come è stato costruito avrà un futuro perché “l’angelo della storia” come quello di Walter Benjamin, veglia sull’opera di Eduardo, vola con lo sguardo rivolto al passato, il presepe di un tempo, ma non dimentica il futuro. L’angelo vorrebbe fermarsi a ricomporre ciò che resta, le macerie di edifici e di storie teatrali che si accumulano davanti ai suoi occhi ma deve comunque andare avanti perché il Teatro si svolge sempre “davanti a qualcuno”: il pubblico, gli attori, i drammaturghi, i registi e tutti quelli che intorno lavorano. Per quanto l’angelo del Teatro osservi il susseguirsi degli eventi e cerchi di resistere alla tempesta alla crisi, non può fermarsi a rimpiangere il passato, deve spingersi in avanti e in alto, perché gli angeli della scena esistono e camminano in mezzo a noi.
Napoli, Piccolo Bellini, 28 dicembre 2022