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Dalla periferia torinese alla Ville Lumière, dalle catene di produzione della Manifattura Tabacchi alla passerella dei café chantant; e, poi, il ritorno in Italia e le tournée lungo tutta la penisola accompagnate costantemente dal successo; e, infine, la morte prematura, per quel “mal sottile” che tante giovani e belle creature spezzò nei secoli passati. Non si tratta della trama di un melodramma tardo ottocentesco, bensì della vita, vera, di Teresina Ferrero, meglio nota come Isa Bluette, l’operaia torinese che fu protagonista incontrastata dello spettacolo degli anni Venti e Trenta, introducendo in Italia la figura della soubrette – cantante e ballerina – così come era stata plasmata nei locali parigini ma facendosi anche imprenditrice e scopritrice di talenti, primo fra tutti quello di Erminio Macario e, poi, di Totò.  Isa Bluette ebbe un’esistenza breve – nata nel 1898, si spense nel novembre 1939 – eppure esemplarmente densa: una donna intraprendente e volitiva, che non esitò a ribaltare un destino già scritto – lavoro

in fabbrica, matrimonio, famiglia – per inseguire la propria ineluttabile vocazione teatrale e affermare un modello di femminilità in cui fascino e arguta seduttività convivono con pragmatica e lungimirante imprenditorialità.
Un’esistenza su cui gli anni tragici del Secondo conflitto mondiale e poi quelli inclini all’oblio del dopoguerra distesero una fitta coltre di dimenticanza che ora quattro artisti hanno deciso di risollevare, restituendo a Isa Bluette il proprio imprescindibile ruolo nella storia dello spettacolo e del costume del nostro paese. Frutto di un intenso lavoro di ricerca d’archivio, è nato così Whiskey e soubrette, quello che è più di un cosiddetto “spettacolo delle feste”, ideato e realizzato dalla compagnia torinese Tedacà capeggiata dall’autore e regista – e qui anche attore - Simone Schinocca.
Trasformata la propria abituale sala teatrale in un café chantant parigino - una struttura a ferro di cavallo che consente una familiare vicinanza fra il pubblico e il nutrito ed effervescente cast di ben tredici attori-cantanti-danzatori – i quattro mettono in scena non soltanto l’esemplare biografia di Teresina/Isa ma altresì quella, altrettanto felicemente leggendaria, di altri due torinesi illustri, ossia Erminio Macario e Fred Buscaglione.
A collegare queste biografie d’artista c’è l’invenzione di Bruno, nelle vesti di narratore informato dei fatti in quanto proprietario del locale frequentato dai tre: una creatura sdoppiata a sua volta in due personaggi, quello contemporaneo a Isa, Erminio e Fred e quello nostro contemporaneo, con barba e capelli bianchi, mosso da una nostalgia non inane bensì dolcemente vitale verso il passato.
Un meccanismo drammaturgico apparentemente semplice ma intelligentemente declinato, così da donare fluidità alla narrazione, che procede spiccia e coinvolgente fra numeri di danza –  musica e canto sono rigorosamente dal vivo – e sipari recitati, attraverso i quali non vengono solo ricostruite le avventure artistiche di Isa – cui è giustamente riservata la parte più consistente dello spettacolo – di Erminio e di Fred; ma altresì l’evoluzione diremmo quasi sociologica della città di Torino, eletta a specchio di un intero paese, fra desiderio di autoaffermazione ed emancipazione e persistenza di pregiudizi e di abissi di povertà, non soltanto materiale.
In due fitte ore di spettacolo ecco dunque disegnarsi davanti ai nostri occhi di spettatori – certo divertiti e coinvolti dall’appassionata e generosa dedizione dell’intero cast – un ritratto della nostra società con le sue meschinerie soltanto rapsodicamente cancellate da talento e imprenditorialità. Whiskey e soubrette: ebrezza e fascino, Fred e Isa certo, ma anche la predisposizione nostrana all’oblio e alla seduzione. Uno spettacolo per le feste, evidentemente pop ma, proprio in virtù della sua patina “leggera”, stimolo per un ripensamento critico del passato del nostro paese…

Testo di Marco Musarella, Valentina Renna, Simone Schinocca, Livio Taddeo. Regia di Simone Schinocca. Coreografie di Bqb. Luci e scene di Sara Brigatti. Costumi di Agostino Porchietto. Arrangiamenti musicali di Antonio Dominelli. Con Francesca Bovolenta, Arianna Di Flora, Antonio Dominelli, Elisa Ferraro, Giulia Guida, Marco Musarella, Michela Paleologo, Valeria Pugliese, Valentina Renna, Simone Schinocca, Andrea Semestrali, Viviana Stizzolo; e la partecipazione di Valentina Aicardi, Antonella Delli Gatti, Costanza Frola. Prod.: Tedacà, in collaborazione con Lingua Doc e Aiace Torino; con il sostegno di MIC – Ministero della Cultura. Lo spettacolo fa parte del progetto Dalle periferie alle stelle, vincitore del bando "Attività di spettacolo dal vivo nelle periferie" della Città di Torino.

Visto al Teatro Bellarte di Torino il 30 dicembre 2022

Nella foto il cast dello spettacolo.