La drammaturgia

L'arte delle alici di Angela Villa

Nel testo L’ARTE DELLE ALICI, rifletto sulla condizione di solitudine che si è venuta a creare durante la pandemia. Solitudine vissuta maggiormente dalle donne, in particolare da quelle che vivono in situazioni difficili sia dal punto di vista familiare sia

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Il libro

Sacra follia di Antonio Moresco

Antonio Moresco è scrittore profondo dalla vocazione drammaturgica tardiva ma 'robusta', già custodita nella sua passione per la scrittura ma a lungo come impedita da quella che lui ha sempre considerato una mancanza di adeguata ricezione da

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La libreria virtuale

Consulta il nostro archivio on line di testi teatrali: quasi duemila opere di centinaia di autori contemporanei. Leggi liberamente tutti i copioni che desideri, fai una ricerca per autore, titolo, numero di personaggi, genere, durata a seconda delle tue esigenze. Leggi le sinossi e il testo completo, contatta l'autore.

Drammaturgia contemporanea in scena

  • Durante

    Il Piccolo Teatro di Milano ha affidato a Pascal Rambert, suo artista associato, la realizzazione di un trittico, il cui primo capitolo è stato, nella scorsa stagione, Prima. Ora è in scena al Teatro Grassi la seconda parte, Durante, con lo stesso cast, cui

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  • Pinter party

    L’atteso spettacolo dell’attore e regista Lino Musella debutta in Prima Nazionale l’11 aprile a Napoli, sfidando il pubblico napoletano che lo accoglie con grande clamore. Questo lavoro è un vero e proprio saggio sul teatro, inteso come momento

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  • Adele Centini, vedova Isastia

    La compagnia Trinaura Teatro, nell’ambito della rassegna “Reazioni”, ha proposto al Teatro del Canovaccio di Catania lo spettacolo “Adele Centini, vedova Isastia”, liberamente tratto dal romanzo di Sacha Naspini “Le Case del malcontento”, con

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  • Il fuoco era la cura

    Un romanzo assai noto, scritto circa settanta anni fa e ambientato ai nostri giorni. Una “distopia” che, in verità, non faceva che replicare eventi storici realmente avvenuti soltanto pochi decenni prima. Fahrenheit 451, poi, è anche un celebre film di

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  • Kakuma Fishing in the desert

    «Ho lavorato con illustri interpreti e geniali sconosciuti. I miei spettacoli trattano di Storia e Memoria, storia delle donne, eroi perdenti e dimenticati, viaggi nello spazio e nel tempo. Mi è capitato di costruire dal nulla e ricostruire dalle macerie. Mi

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  • L'Oreste

    Si entra in un mondo poetico che confina, senza però quel confine mai varcare, con il metafisico, attraverso questa drammaturgia dal titolo “L'Oreste”, che sembra, come oggi spesso accade, parlare di sociologia della reclusione e della

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  • Le cinque rose di Jennifer

    Torna prepotentemente sulle scene italiane, e non solo napoletane, il genio drammaturgico di Annibale Ruccello, in particolare ritorna in scena uno dei suoi testi più famosi, LE CINQUE ROSE DI JENNIFER, in questa stagione ricordato dalla regia di

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  • Barabba

    Viene in mente “La lettera rubata” di Edgar Allan Poe: è lì ma nessuno la vede, nessuno se ne accorge, nessuno la trova. L’eccesso di visibilità nasconde l’oggetto scomparso, lo rende invisibile. Va un po’ così anche per la figura e la vicenda di

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Articoli e interviste

  • L'arte della commedia a Monza

    Il Teatro Manzoni di Monza, si trova nel cuore storico della città, fra monumenti antichi, si può raggiungere facilmente anche da altre cittadine dei dintorni, perché ha un comodo parcheggio a pochi metri e la fermata del pullman proprio di fronte. Un

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  • Progetto "Il corpo del tempo"

    Tra danza, teatro di figura e drammaturgia, frutto di una residenza creativa in Svizzera, si è generato e sviluppato questo spettacolo di Anna Dego e Anna Stante, visto nella sua anteprima ante-palcoscenico al Museo di Villa Croce a Genova 

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  • Due dentro ad un foco

    Guarda dove metti i piedi! Quante volte abbiamo sentito dire questa frase, quante volte ci è capitato di camminare ed inciampare… Questa volta inciampare vuol dire pensare, conoscere il passato, mantenere viva la memoria, tenendo i piedi

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  • Il Laboratorio del Teatro Elicantropo

    In un piovoso fine settimana di febbraio, ho avuto l’occasione di seguire, come uditrice, due lezioni dei corsi del Teatro Elicantropo di Napoli: Recitazione con Roberto Azzurro e Semiotica dell’attore con Aniello Mallado. Il Laboratorio del Teatro

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L’obietivo del Premio è promuovere tematiche legate alla valorizzazione della montagna in relazione alla salvaguardia dell’ambiente.

Con particolare riferimento all’ecologia, ai problemi di spopolamento/ripopolamento, ai progeti di rigenerazione del paesaggio naturale e di insediamenti umani, nonché alla storia e tradizioni legate alla montagna. Un Premio dedicato alla promozione e conoscenza della cultura della montagna anche atraverso il teatro e la sua capacità di diffusione e condivisione.
Montagna e teatro, due sostantivi che all’apparenza sembrano muoversi su binari paralleli senza potersi incrociare in un viaggio comune. Tuttavia, entrambi racchiudono in sé e raccontano di condizioni sociali, culturali ed ecologiche.
Ciascuno di noi si confronta con l’andare in montagna dichiarando una sua filosofia, una sua precisa linea di condotta basata su un grande rispetto per i luoghi che ci accolgono e ci danno la possibilità di assaporare, attimo dopo attimo, la bellezza di tutto quel che ci circonda. La montagna è fatica, sudore, rischio, avventura, visi bruciati, schiene indolenzite dal peso dello zaino, aria che manca, solitudine, paura, ritrovare se stessi da soli e insieme agli altri, condividere tutto questo e tanto altro. È anche arrivare in cima. Ma anche non arrivare e saper rinunciare può essere una vittoria e magari ancora più grande. La montagna è passione, silenzio, natura, roccia, ghiaccio, neve, freddo. È quello che ciascuno di noi vi trova di più intimo e personale, diverso da tutti ma alla fine a tutti comune. La montagna rappresenta per molti la voglia di continuare a
vivere, attimo dopo attimo, la propria esistenza in un’epoca spersonalizzante all’ennesima potenza. O forse no. Potrebbe semplicemente essere il bisogno di mascherare e nascondere i problemi irrisolti che ciascuno di noi si porta dietro. Questioni importanti e vitali: la dimensione della propria vita, gli affetti, l’incapacità di comunicare i propri sentimenti, la lucidità e l’impressione – a volte – di intraprendere percorsi autodistruttivi.
La montagna diventa quindi rifugio nel quale trovare risposte che conosciamo alla perfezione ma che talvolta non vogliamo sentire, così come il teatro cura l’attore dai suoi demoni interiori, almeno per il tempo di uno spettacolo, regalando catarsi che si imprime, questa volta per sempre, nell’animo dello spettatore.

Art. 1
L’Associazione Teatro Verdi Pordenone, in collaborazione con il Club Alpino Italiano, organizza la 2 a edizione
del Premio Montagna Teatro “Oltre le nuvole”.
L’Associazione Teatro Verdi Pordenone si propone di promuovere la diffusione della cultura della montagna
e della salvaguardia dell’ambiente.
Art. 2
Possono essere iscritti testi che:
• Contribuiscono alla conoscenza e alla valorizzazione della montagna, narrandone la realtà
umana, storica e sociale.
• Rappresentino l’alpinismo nei suoi prevalenti aspetti di avventura umana, culturale e tecnica.
• Promuovano la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile in realtà montane.
• Approfondiscano e promuovano la conoscenza di territori, popoli e culture.
Art. 3
I testi concorrenti dovranno costituire un lavoro teatrale di prosa di massimo 50.000 battute (spazi inclusi),
in lingua italiana.
L’ammissione al Concorso è deliberata insindacabilmente dalla Direzione del Teatro Verdi che si avvale della
collaborazione di una Commissione di Selezione.
Non potranno essere presentate opere già pubblicate, rappresentate o che abbiano conseguito premi in altri
concorsi.
Qualora il testo ricevesse un premio, o una pubblicazione o fosse rappresentato nel corso del periodo di
selezione del Premio Montagna Teatro “Oltre le nuvole”, è fatta obbligo all’autore la comunicazione
tempestiva alla Segreteria del Premio.
Art. 4
Le opere ammesse al Concorso saranno valutate da una Giuria di esperti, che potrà assegnare i seguenti
Premi:
a) Premio Montagna Teatro “Oltre le nuvole”: euro 4.000,00 e relativa mise en espace del testo
vincitore nel corso della serata di premiazione prevista entro la fine del mese di giugno 2024 al Teatro
Verdi di Pordenone.
b) Segnalazione: ospitalità e spese di viaggio per presenza alla premiazione del segnalato/a.
Se la Giuria del Premio, a suo insindacabile giudizio, non riterrà alcuno dei lavori concorrenti meritevole del
Premio, questo non verrà assegnato.
Il vincitore del concorso acconsentirà al Teatro Verdi di Pordenone l’eventuale autonomia produttiva del
testo (inerente alla scelta del regista e dello staff artistico), la scelta del coproduttore e l’esclusività per
due stagioni teatrali.

Art. 5
Per la partecipazione al Concorso è prevista una quota di iscrizione di euro 100,00 da versare con causale:
Premio Montagna Teatro “Oltre le nuvole”, sul Conto Corrente Bancario intestato ad Associazione Teatro
Pordenone, via Roma, 3 – 33170 Pordenone; IBAN T48C0623012504000015363539. I lavori dovranno essere
inviati al Teatro Verdi di Pordenone, secondo le modalità indicate qui di seguito, entro e non oltre il 31
gennaio 2024. I lavori non verranno restituiti.
Le opere dovranno pervenire mediante posta eletronica all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(nell’oggeto dell’e-mail indicare “Iscrizione Premio Montagna Teatro “Oltre le nuvole”). Nella e-mail
dovranno essere presenti i seguenti allegati:
a) file in formato word o pdf del testo rigorosamente anonimo (il nome dell’autore non dovrà comparire in
alcuna parte del testo) e relativa sinossi;
b) copia di un documento d’identità valido;
c) un file di testo (vedi modello a seguire) riportante, nell’ordine: nome e cognome dell’autore, titolo
dell’opera, indirizzo, recapito telefonico ed e-mail;
d) una nota biografica dell’autore (massimo 2.000 carateri) con foto;
d) ricevuta del pagamento della quota d’iscrizione.
Non saranno accetate iscrizioni prive di uno o più dati richiesti né opere che contengano informazioni
differenti da quelle richieste. Non è necessario inviare una copia cartacea del testo.
I lavori dovranno pervenire entro e non oltre il 10 gennaio 2024.
Gli autori delle opere ammesse saranno informati entro il mese di aprile 2024 tramite comunicazione sul
sito del Teatro Verdi www.teatroverdipordenone.it
I nomi del vincitore e di eventuali segnalati saranno pubblicati sul sito del Teatro Verdi
www.teatroverdipordenone.it entro il 31 maggio 2024.
Il testo vincitore ed eventuali segnalati avranno l’obbligo di inserire la dicitura “testo vincitore/segnalato al
Premio Montagna Teatro “Oltre le nuvole” ed. 2024”, in ogni futura pubblicazione o messinscena.
Art. 6
GDPR – General Data Protection Regulation
Si informa che i dati personali forniti e relative comunicazioni sono soggetti alla nostra informativa sul
trattamento dei dati personali, ai sensi del regolamento UE 2016/679 (“General Data Protection
Regulation”).
Art. 7
È responsabilità degli autori di essere legittimamente autorizzati ad iscrivere l’opera al Concorso.
Il Direttore del Teatro, nonché segretario di giuria, ha il diritto di dirimere tutti i casi non previsti dal presente
Regolamento, nonché di derogare dallo stesso in casi particolari e ben motivati. Per ogni eventuale
contestazione sul significato dei singoli articoli del Regolamento fa fede esclusivamente il testo originale in
lingua italiana.
L’inoltro della domanda d’iscrizione al Premio Montagna Teatro “Oltre le nuvole” comporta l’accettazione di
tutte le norme, nessuna esclusa, contenute nel presente Regolamento.
Per ogni eventuale controversia è competente il Foro di Pordenone.

Informazioni:
Associazione Teatro Pordenone
Via Roma, 3 - 33170 Pordenone - tel. 0434247610
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
sito: www.teatroverdipordenone.it

Scarica il modulo per la nota biografica dell’autore:

https://teatroverdipordenone.it/wp-content/uploads/2022/12/nota-biografica-autore.docx

Drammaturghi

  • Su di me di Giuseppe Manfridi

    14 novembre 2023. Una data che vale la pena di annotare. Non ho mai scritto di me prima d’ora per raccontarmi. Per commentarmi sì, è di certo accaduto, ma non per raccontarmi. Possibile? Più ci penso e più debbo confermarmi nella

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  • La composizione drammatica di Giuseppe Liotta

    A che punto sono arrivato, oggi 16 settembre 2022, nel mio lavoro di “drammaturgo”? In questo momento devo decidere se iniziare a scrivere un nuovo testo partendo da due eroi dell’Iliade la cui relazione mi inquieta già da un anno e non vede l’ora

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  • Speranza, rimozione e memoria di Franca De Angelis

    Si è sempre grati a chi ci chiede di fermarci qualche attimo a pensare a ciò che si fa, al perché lo si fa. Ringrazio quindi di cuore Marcello Isidori che mi ha chiesto questa breve autopresentazione; per quanto sappia di non avere una scrittura

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  • Più o meno, è andata così di Francesca Garolla

    La mia biografia, come tutte le biografie, sottolinea i successi ed elude del tutto ciò di cui non ho chiarezza. Quale è stato il momento esatto in cui ho fatto incontrare scrittura e teatro? Non lo so, e forse è per questo che non riesco a dirmi

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Drammaturgie del Teatro di figure di Alfonso Cipolla

  • Perché nasce un nuovo burattino? di Walter Broggini

    Una delle caratteristiche più vitali dei burattini italiani è la loro capacità di rigenerarsi continuamente e di rifondersi in nuovi personaggi. È una prerogativa strategica che ha radici antiche: ogni burattinaio deve potersi specchiare in un proprio

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  • Dizionarietto del teatro di figura di Gigio Brunello

    Gigio Brunello più che un burattinaio è un cult, anzi una fede. Chi lo scopre non può più farne a meno: lo segue, lo rinsegue, cerca di non perdere nessuna delle sue creazioni sapendo che sarà, più che sorpreso, calamitato da quel suo modo di

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Osservatorio teatro di Giorgio Taffon

  • Da Pirandello a oggi e a… domani…

    Quasi in balìa dello spirito piuttosto “malefico” del tempo attuale, per iniziare voglio mettere in relazione, sperabilmente come preziosi SPUNTI,  mie recenti esperienze di spettatore (e di studioso) ad alcune “idee di teatro” espresse dal nostro più grande

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Racconti e favole teatrali di Giorgio Taffon

  • Storie di una strana famiglia d’artisti 10

    Cari amici lettori, incrociando Shakespeare e Dante, nel concludere questi miei racconti, vi dirò di un fazzoletto “galeotto” che mi spinse inevitabilmente a sciogliere ogni nodo con la famiglia di Pietro ed Elena De Meis.

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  • Storie di una strana famiglia d’artisti 9

    Vengo convocato per la famosa cenetta dove i genitori di Elena avrebbero svelato i loro codici comunicativi in forma di simboli musicali. Arrivo con un mazzo di tulipani molto ben preparato, con nastrini iridescenti multicolori, sapendo da sempre che

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