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Seguendo la distopica suggestione della sua intitolazione, potremmo anche dire che il 25 gennaio 2023 si 'terrà' a Reggio nell'Emilia, nella sede della Fondazione che la famiglia Sarzi ha promosso, e in occasione del centenario dalla nascita di Otello Sarzi, la premiazione della prima edizione del premio dedicato alla “Drammaturgia contemporanea e al Teatro di Figura”. Ovviamente la premiazione si 'è' tenuta il 25 gennaio, ma abbiamo voluto 'giocare' con lo sguardo singolare che quella famiglia e la sua compagnia di burattini ha saputo da moltissimi anni coltivare, uno sguardo che partendo dalla tradizione vuole immettere il teatro di figura (che oltre a quello dei burattini comprende quello degli oggetti e tutto quanto alla danza, al movimento ovvero alla immagine scenica fa riferimento e aggio) direttamente nella temperie creativa della drammaturgia dei nostri tormentati tempi e della parola che la fonda. Non a caso la nostra rivista è partner del premio, poiché al superamento di abusate

gerarchie che da tempo un po' ingessavano il teatro italiano soprattutto, ha lavorato con profondità di studio e di scrittura, tra l'altro avendo da qualche mese avviato anche una specifica sezione/rubrica dedicata appunto al teatro di Figura.
Il Premio, come dimostra l'interesse suscitato, è un altro essenziale passo di questo percorso che recupera nella sua piena consapevolezza l'importanza della testualità drammaturgica anche in questo orizzonte di teatro. Non una testualità minore peraltro, in cui molti oziosi pregiudizi vorrebbero imprigionarla, bensì l'uso di testi importanti e profondi, dedicati o a cui offrire una riscrittura linguistica e sintattica capace di elaborarne significati nuovi e tali da illuminare zone d'ombra che talora il teatro tradizionale non è capace o intende indagare.
Un teatro nel pieno delle sue potenzialità dunque, come dimostrano i lavori presentati e segnalati, un teatro a cui il nuovo premio indica un futuro volendo concretamente sostenere lo sviluppo di una nuova specifica drammaturgia che, come nella ricchissima tradizione novecentesca che Otello Sarzi e la sua famiglia hanno saputo efficacemente rappresentare, sappia essere ancora specchio  dell'oggi e, perché no, anche del domani.
Alla fine la Giuria ha scelto quale vincitore “Dall'altra parte” drammaturgia della Compagnia “Zerogrammi” da un testo, drammaticamente intenso, di Ariel Dorfman. Protagonista in scena   Silvia Battaglio che ha ritirato il Premio. Due righe della motivazione: “Tutto ciò grazie ad un uso creativo della maschera, degli oggetti e della musica di scena trasfigurati in segni fortemente simbolici della narrazione, cui il corpo con i suoi movimenti dona significante matericità, e con un utilizzo rinnovato della metafora drammaturgica.”
Per quanto riguarda maggiori dettagli sul premio e sulle altre compagnie segnalate rimandiamo al comunicato stampa nello spazio “Notizie”.