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Pub Theatre – una realtá “spettaco-olica”. Chi dice che al pub si va solo per quattro chiacchiere e una pinta? Le PUBlic houses britanniche, e in particolare londinesi, nate come punto d’incontro della comunitá locale e luogo di libero scambio di pensieri e opinioni, si fanno oggi teatro (è proprio il caso di dirlo!) d’intrattenimento culturale. Numerosi i pub della capitale

che hanno infatti riconvertito il piano superiore o seminterrato creando uno spazio teatrale tra i cinquanta e i sessanta posti a sedere. In questo modo non si corre il rischio di subire interruzioni da parte di clienti non interessati, si vende piú birra, ma soprattutto si fa cultura. In alcuni casi, il teatro è un  vano adiacente al pub che viene adibito a performance space; mentre in altre occasioni, chiaramente per motivi di spazio, il palcoscenico è all’interno del pub stesso e si prediligono numeri di cabaret che consentono maggiore flessibilitá agli spettatori. Poi c’è il caso di alcuni bar sui generis, come The Arch635, che danno la possibilitá a gruppi di artisti di preparare uno spettacolo originale tra scene teatrali e musica, appositamente pensato per lo spazio a disposizione. Nella maggioranza dei casi, comunque, si promuove la nuova drammaturgia, con piece allestite o letture di scena; ma non mancano fedeli rappresentazioni o rivisitazioni di classici. La pubblicitá, a seconda delle disponibilitá finanziarie, appare su riviste di intrattenimento, siti internet, manifesti all’entrata di pub e universitá. Sebbene ospitata in questi luoghi meno ortodossi, considerati Fringe – amatoriali – gli scritti contemporanei sono trattati sempre con grande rispetto. Infatti, critici  teatrali piú o meno conosciuti frequentano appositamente questi spazi per scovare nuovi talenti. Le loro recensioni hanno la stessa importanza di quelle dei “west-end theatres” (tutti quelli maggiori e piu’conosciuti) e le piú valide sono pubblicate nella sezione teatro sulla rivista TimeOut. Molti di questi teatri-pub hanno anzi promosso scrittori che hanno successivamente fatto carriera e sono davvero arrivati al west-end! Insomma questi posti sono una vera e propria leggenda! Eccone alcuni: Old Red Lion (http://www.redliontheatres.co.uk/ ); Etcetera al piano superiore dell’Oxford Arms Pub (http://www.etceteratheatre.com/); Barons Court Theatre (http://www.offwestend.com/index.php/theatres/shows/42 ); Theatre503 (http://www.theatre503.com/) che è il piú famoso nel suo genere e oramai si comporta molto piú come un teatro con annesso dipartimento letterario. A seconda dei fondi disponibili, questi Pub Theatre mantengono una squadra di collaboratori artistici e amministrativi stipendiata o volontaria; tuttavia il piú delle volte un secondo lavoro è indispensabile! Di norma, qualsiasi compagnia o gruppo di artisti amatoriali e non, il cui lavoro sia apprezzato dal teatro, puó prenotare una settimana o piú per promuovere il proprio spettacolo. Alcuni teatri hanno un cartellone fisso con un numero di spettacoli prestabiliti, di un certo stile e a cura di compagnie abituali; mentre altri sono piú flessibili e accettano prenotazioni anche per prove occasionali o organizzano due spettacoli a sera con la collaborazione di scrittori e artisti differenti. Pur essendo competitivi, i prezzi di affitto non sono sempre bassi, ma i pub in questione si riservano il diritto di non pubblicizzarli e piuttosto incoraggiare gli interessati a contattare l’amministrazione per eventuali accordi. Il costo dei biglietti invece, si mantiene tra le cinque e le dieci sterline e nel giorno della settimana meno affluente si puó spesso “Pay what you can” – paga quanto puoi! Quello che colpisce di piú è il fatto che lo spazio teatrale in Gran Bretagna è principalmente considerato un vero e proprio luogo di intrattenimento: diventa indispensabile disporre di uno o due bar e possibilmente un ristorante, quindi la soluzione del pub risulta efficace e molto popolare. Ma la sacralitá intrinseca non viene mai abbandonata e, sebbene all’interno di tutti i teatri sia consentito consumare bevande (in appositi bicchieri di plastica), non manca mai una piccola libreria improvvisata dove si possono trovare i testi di tutte le produzioni.