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Anatomia della morte di... è stato uno dei Sette spettacoli per un nuovo teatro italiano per il 2000 concorso bandito dal Teatro di Roma. Questa la motivazione: Nello stile dell'inchiesta, della ricerca di una parvenza di verità, del processo indiziario, questo testo analizza problemi, situazioni, malesseri, solitudini del mondo giovanile. Interessa l'uso non banale e non convenzionale del personal computer, utilizzato non solo per proprio uso ma anche per la comunicazione interpersonale; interessa lo sguardo attento sul mondo giovanile, un mondo che qui parla in prima persona, sottraendosi agli sguardi paternalistici con i quali generalmente viene osservato dal mondo degli adulti.

ANATOMIA DELLA MORTE DI…
di Marcello Cotugno regia di Marcello Cotugno. Co-produzione Associazione Culturale Beat 72 e Teatro di Roma. Con:Paolo Zuccari, Daniele Pecci, Massimiliano Bruno, Laura Nardi, Lydia Biondi, Giorgio Colangeli.

Note dell'autore:
Anatomia della morte di… rappresenta un grido strozzato in gola, una richiesta d’attenzione per le storie che, pur non partendo da una periferia, cercano di raccontare degradi interiori di piccole persone di scarso interesse. Tutto si svolge in un teatro fatto di parole ma anche di tecnologie, che però non disarcionano il verbo. La parola che, quando tenta di raccontare cose in cui ci si possa riconoscere, quando cerca di smascherare una o più verità sulla triste condizione umana, resta il ‘quinto elemento’ di comando della situazione drammatica. E poi la velocità, il ritmo, la scansione di tempi aggressivi, la scelta di tematiche forti. Perché il mondo sta andando allo sfascio. Nuove tecnologie, nuove intelligenze, il computer come estensione del cervello, internet come estensione del computer, il teatro come massima estensione di tutto. Perché è la vita. Quella che cambia in continuazione quella che ti schiaccia per terra, quella che ti fa svegliare a quarant’anni e ti fa pensare che tu sei un fallito… Borghesi, piccoli, inutili, ma forse non colpevoli. O forse sì. La colpa è un concetto superato. E il computer corre e va a cercare le ragioni, le motivazioni, le assolute mancanze che hanno portato un ragazzo, un altro ragazzo, a dire "Oggi è l’ultima volta che vivo". Così è stata la nostra vita, piena di non lo so, di come sto male, di superficialità banali ed a volte inconsapevoli. Perché Daniele si è ammazzato? Perché abbiamo sempre bisogno di confessare tutto? Perché almeno una persona deve sapere. E allora un consiglio: qualunque cose facciate, qualunque terribile atto decidiate di commettere, non parlatene mai con nessuno, ognuno ha perlomeno una persona di cui si fida, e sarà la vostra fine, il segreto sarà sulla bocca di tutti, come il rossetto di quella puttana, quella mora, bella, colombiana da cui tutti dovreste andare prima o poi, il suo nome è Jennifer…
a suivre…
Marcello Cotugno

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