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In “Zorro è morto” Giorgio e Teodoro, un padre e un figlio che sanno poco l’uno dell’altro, si ritrovano una sera a confrontarsi sui nodi cruciali della vita. Sullo sfondo di un sabato apparentemente tranquillo, i due uomini ingaggiano un vero e proprio duello fatto di parole, a volte facete, a volte dure, ma sempre pungenti come stoccate. Dalla loro storia personale emergono fatti e storie che appartengono a tutti, dal G8 di Genova alla paura del diverso, e al progredire del dialogo le differenze che li dividono si fanno sempre più drammatiche e forse irrecuperabili. Tra loro si muove Sofia, giovane moglie di Giorgio, che sarà suo malgrado chiamata a ricucire il rapporto tra questo padre, uomo cinico e disilluso, e il figlio, specchio di una generazione alla continua ricerca di un equilibrio tra verità e giustizia. Forse Sofia riuscirà a riconciliare i due uomini, o forse sarà anch’essa travolta dagli eventi. Una sola cosa è certa: nulla è veramente ciò che sembra.

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Daniela Ariano, autrice di cinema e teatro, ha scritto questo testo per la compagnia Les Enfants Terribles, diretta da Francesco Marino, con la quale collabora stabilmente. Un testo scritto per essere portato in scena nelle case, uscendo da una collocazione teatrale classica: attori in scena, pubblico in platea.  Stabilendo quindi un rapporto nuovo tra spettatore ed attore e cercando un coinvolgimento maggiore per entrambi. Una formula che permette inoltre alla compagnia di portare avanti progetti di drammaturgia contemporanea superando il problema cardine del teatro italiano: la distribuzione. Zorro è morto, seconda produzione di “Dramma da salotto”, è stato rappresentato un circa 25 case nella stagione 2010-11, dopo “In casa del Giudice”-  dramma scritto da Marcello Isidori e rappresentato con successo negli anni precedenti. In scena Carlo Ettorre, Sebastiano Gavasso e Mery Poltroni per la regia di Francesco Marino.