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Tu musica assassina è stata letta dalla Compagnia Arca Azzurra al Teatro Due di Parma per la rassegna “Per la Prima volta in scena” il 13 ottobre 2000 con la regia di Franco Però. E' pubblicata in SCENA APERTA n° 3 – Scènes parthènopèennes – edizione Collection de l’E.C.R.I.T. OTTOBRE 2002 – Università di Tolosa.

Nota dell'autore
La tendenza al crimine, inteso come devianza dalle norme del vivere civile, (e come potrebbe essere inteso altrimenti?) non corrisponde ad un preciso segno sul volto e negli occhi del possibile criminale. E, con buona pace di don Cesare Lombroso, è una gramigna che, se sottoposta alle cure di un forte movente, può germogliare anche all’interno di coloro di cui diresti: “Ma che brave persone!” E tuttavia, ogni qual volta si verifica un evento più o meno efferato, i preposti alla sua indagine si accaniscono a cercare, nei precedenti dell’autore del crimine, elementi, dettagli o traumi infantili che ne possano aver condizionato la personalità. E’ il momento in cui anche i più inermi cittadini, per il solo fatto di trascorrere ore ed ore davanti ad una scacchiera, vengono sottoposti ad un “terzo grado”. Se ne evince che per molti esponenti delle Forze dell’Ordine anche il più innocuo hobby, coltivato in maniera smodata, prima o poi si tradurrà in una strage imprevedibile. Non c’è massimalismo più lontano dalla verità. Eppure, ad una più minuziosa riflessione, nella “dna” dell’hobby, in particolar modo se praticato da singoli o coppie naturalmente portati all’ossessione, vivacchia una tentazione che di colpo può generare l’irreparabile. E il paradosso si fa realtà. E’questa, in parole povere (ah, possedere parole ricche!), la vicenda che sconvolge la tranquilla esistenza di due coniugi colpevoli soltanto di amare la musica classica con un trasporto pressoché patologico. Aggiungasi che lui, direttore di banca, non solo è escluso dall’elenco degli abbonati all’Associazione Musicale della sua città (elenco chiuso), ma è anche costretto ad avere sotto gli occhi un suo subalterno e consorte che, grazie a uno scherzo della sorte, hanno ereditato una tessera che consente loro di assistere a tutti i concerti della stagione. Macbeth non si adombri, ma non troviamo un esempio migliore per descrivere a grandi linee ciò che via via sospinge il Direttore di Banca e sua moglie verso l’abisso. Ma come sono buffi, quanto fanno ridere nel loro impaccio, coloro che dall’oggi al domani contano di trasformarsi in killers più o meno seriali!

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Così la stampa:
Recensione di Valeria Ottolenghi
Gazzetta di Parma del 15/10/2000
E' stato nella sala piccola del Teatro Due di Parma che si è seguita la piacevolissima lettura spettacolo Tu musica assassina di Manlio Santanelli, a cura di Franco Però: gli attori della Compagnia dell'Arca Azzurra hanno recitato con sensibilità, al leggio con pochi spostamenti, questo testo, in forma agile, spiritosa, sapendo dare carattere ai personaggi e ritmo all'opera nel suo insieme. Ci si deve immaginare un soggiorno arredato con gusto moderno che però non disdice qualche elemento di buon antiquariato, Viene spiegato in apertura, dove, unica presenza che non può non attirare immediatamente lo sguardo è "un mastodontico complesso stereo, corredato di tutti gli accesori possibili" Lì qualcuno ama davvero la musica! Sono Eufemio Tiberi, cinquantenne, vice direttore di banca, e sua moglie, Alda, la stessa età, insegnante, una coppia senza figli che, alle prime battute, sta compiendo una strana verifica: lui legge dal giornale i nomi dei defunti, lei controlla se corrispondono a un particolare elenco in suo possesso. Si verrà così scoprendo che loro due, così profondamente appassionati di musica, sono ancora esclusi dalla Società dei Concerti, che ha la regola ferrea del numero chiuso. Sono sì i primi nella lista degli aspiranti, ma è necessario che... muoia qualcuno! Di qui tutta una serie di indagini, anche presso il medico che ha il compito di seguire l'orchestra (come stanno gli spettatori? Alda ed Eufemio si fanno incalzanti) E in quello stesso stabile abita un'altra coppia, un po' più giovane, dai nomi speculari, Aldo ed Eufemia, con un bambino - e la tessera della Società dei Concerti! Loro, così grezzi, superficiali, insensibili d'orecchio, banali sotto ogni aspetto! Un vero insulto alla cultura... Può una passione artistica trasformarsi in motivazione per un assassinio? Seguiranno discussioni, equivoci, strani progetti - ma anche uno spiritoso e fresco confronto sull'ascolto musicale. Si può apprezzare la musica (si potrebbe dire anche il teatro) tenendo ugualmente vigile la mente e il cuore? Ma - soprattutto - riusciranno Alda ed Eufemio a partecipare agli agognati appuntamenti del giovedì sera? Come? Prendendo il posto magari di Aldo ed Eufemia? Tanti al termine gli applausi del pubblico, che ha saputo apprezzare testo e interpretazione, ridendo volentieri in più occasioni.