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La storia dell’arte è ricca di quadri dal titolo La donna seduta. Modigliani, Picasso, Botero, ci regalano immagini di donne sedute sognanti, seducenti, appagate. La donna seduta di Claudio Orlandini, tratta dagli scritti e dalle vignette di Copi (Raúl Damonte Taborda, fumettista, drammaturgo, scrittore argentino)  ha in mano un mazzolino di fiori un po’ appassiti, un vestito dai colori scuri, i fianchi larghi, il viso spento.

Lo spettacolo mette in scena i personaggi dei fumetti di Copi, il pollo, la lumaca, il topo, il serpente, con cui la donna, di volta in volta, dialoga. Si citano anche autori come Tennesse Williams, Antov Čechov, Samuel Beckett. In scena una cascata di umanità dolente viene fuori dalle vignette e racconta drammi e sofferenze. La donna seduta   ascolta, commenta, a volte stupita, altre volte rassegnata, vorrebbe abbandonare quel ruolo, quella sedia, quel non-luogo, ma non può è l’unica testimone di fatti che accadono intorno a lei senza alcuna apparente logicità. E’ l’unica che deve conservare lucidità per raccontare questi orrori e per farlo deve continuare ad osservare il mondo dalla sua sedia senza inutili orpelli, possiede solo un piccolo televisore che le consente a volte di tuffarsi in una realtà meno cruda. Sono storie tragiche e comiche al tempo stesso, grottesche e surreali, dove un’umanità ride di se stessa e della morte, in uno spazio che non esiste, in un tempo indefinito. Tutto può accadere, l’anarchia regna sovrana, dando origine ad un teatro che vuole scandalizzare, provocare e rappresentare, a tratti, anche la piccola borghesia con le sue convenzioni e le meschinità di un orizzonte che si ferma al tetto. E alla fine Copi compare in scena… come un serpente cambia pelle, indossa un abito provocante  e sulle labbra ha un sorriso appena accennato, è l’unico a provare pietà per la sua donna e le promette di disegnarle un bel mantello che la proteggerà dal freddo. La donna seduta non deve, però, farsi illusioni, non può aspirare a nient’altro, il suo destino è quello.

Portare il fumetto a teatro? Nel caso di Copi è possibile, le sue vignette avevano una forza drammaturgica con vuoti e i silenzi molto teatrali che lasciavano stupiti il lettore. Lo stesso stupore si coglie in alcuni spettatori che alla fine della rappresentazione si chiedono: - dov’è la storia? La storia non c’è perché il teatro è stato assorbito dal fumetto.
Gli attori sono incisivi e decisi, all’altezza della situazione, emerge, come presenza scenica, espressività e vivacità, Umberto Banti che regge la scena senza mai stancare.

“La donna seduta” dal 25 al 30 ottobre 2011.
Adattamento drammaturgico Claudio Orlandini. Con Umberto Banti, Michele Clementelli, Marco Oliva. Scene e costumi Anna Bertolotti aiuto costumi Andrea Luvrano.
Musiche Gipo Gurrado. Trucco Beatrice Cammarata.
Regia di Claudio Orlandini

 

La foto è di M. Busacca