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Sicilteatro (dal 2001 al 2003)
di Mauro Longo
Edizioni Greco, pp 154

Mauro Longo, pubblicista, commediografo, reporter teatrale, storico del teatro siciliano, ha pubblicato il volume “Sicilteatro (dal 2001 al 2003) ”. Edito da Greco, il libro con la caratteristica ed elegante copertina rossa, non è altro che è la logica continuazione di quanto, a cominciare dal 1978, Longo, come autentico reporter di fatti teatrali, ha pubblicato sul Teatro Siciliano negli anni ‘81, ‘87, ‘89, ‘91, ’95 e2000. Ai precedenti sette libri Mauro Longo, con la solita certosina pazienza, con dovizia di particolari, ha fatto seguire questo ottavo, dove è raccolto quanto dal 2001 al 2003 è stato storia e cronaca del teatro siciliano. La pubblicazione, in circa 154 pagine, arricchita da numerose foto di attori, registi, scenografi, autori, critici e scenotecnica, è suddivisa in vari capitoli che prendono in esame il teatro a Catania, Palermo, Messina, Siracusa e nelle altre province. Inoltre sono elencate le numerose compagnie teatrali attive nel triennio 2001/2003. “Sono tutti avvenimenti - spiega Mauro Longo - che assolutamente non dovevano cadere nell’oblio, perché sono la conferma dell’iter della Scena Siciliana, nel volersi dare un volto nuovo. Il volume include anche le mie riflessioni sul teatro dei professionisti, a documentazione della moda intrapresa dai registi, che nel volere rendere attuali i testi del passato, se ne appropriano realizzandoli con propri con stravolgimenti estetici, emozionali, artistici. Nelle recensioni apprezzo sempre la spettacolarità della messa in scena e la bravura degli interpreti, tuttavia ho ritenuto forse mio dovere, nel rispetto che si deve alla cultura teatrale, indicare le distanze che in una recita separano il vero autore dell’opera dall’autore dello spettacolo”. Laureato in Scienze Politiche e Sociali e in Medicina e Chirurgia, Mauro Longo ha scritto 33 commedie (25 in dialetto, 8 in lingua italiana), quasi tutte rappresentate. Ha al suo attivo, come narratore, sei libri di racconti: La vita in una rosa, 1967; Perle di Sicilia, 1971; Il fatto di essere Uomini, 1974; Illusioni e Preconcetti, 1978; Diverbia, 1983; Briciole di vita, 1988. Figura nell’Antologia Scrittori Italiani del Secondo Dopoguerra, tra quanti “scandagliano il mistero dell’anima attraverso la riflessione psicologica”. Ha conseguito molti riconoscimenti tra cui nel 1969 il Primo Premio Nazionale Ariccia per la letteratura, il Premio Scena 1988, il Premio Una vita per il teatro siciliano nel 1998 ed il Premio Capuana al 160° della nascita dello scrittore mineota poiché convinto assertore della teatralità ed infaticabile reporter del teatro isolano. Il suo teatro è un teatro che documenta e specchia la vita e la quotidianità dei suoi contemporanei. Della vicenda gli interessano la logica dell’intreccio e l’istinto che anima i personaggi e li agita nella storia in cui sono protagonisti o semplicemente coinvolti dalle affinità o dalle circostanze.
Maurizio Giordano