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Il crepuscolo della ragione
Drazan Gunjaca
Prospettivaeditrice
pagg: 88
Prezzo: euro 10,00

“Tutti gli uomini sono fratelli, anche quelli che hanno
dimenticato di essere uomini.
Loro hanno maggiormente bisogno di aiuto, sebbene non
Siano coscienti di questa necessità.”
D.G.

In questo dramma l’autore offre ai lettori “un intero e straniante tubo catodico dalla distruzione, dalle guerre dell’ex-Jugoslavia, la possibilità di vivere o rivivere l’immensa tragedia della martoriata terra balcanica”. La scena si svolge nel presidio di frontiera tra la Croazia e la Bosnia Erzegovina nell’estate 1993. All’interno del presidio si trova una prigione provvisoria in cui è rinchiuso Ante, croato, cinquantenne professore di storia, insieme a Husein, musulmano, recluta dell’esercito bosniaco, trentenne giurista.
“L’atmosfera di base del dramma è comica, e si tratterebbe infatti di una commedia se in gioco non ci fossero delle vite umane. Questa capacità che Gunjaca ha di dare un senso all’assurdo, proprio ricercando elementi comici nei destini umani altrimenti tragici dei suoi eroi, dà ai suoi drammi una dimensione ‘esistenziale’, una percezione del mondo distaccata e spostata. I suoi personaggi sono sempre perdenti felici, perdenti che trovano il senso della sconfitta. Così pure i protagonisti di questo dramma, che nonostante le circostanze ed il loro cambiamento, sono sempre condannati alla prigionia, non perché essa dipenda dalle circostanze ma perché è parte delle fondamenta della vita umana. E se è già così, come Gunjaca sembra volerci dire, non vale la pena prenderla in modo troppo tragico. L’atmosfera comica è in diretto conflitto con la sensazione di claustrofobia che si vive durante la lettura del dramma. Un’ossessiva sensazione di mancanza di spazio, soffocamento e colpa che non è razionale; viene da dentro e ci scuote al pensiero che tutti noi, anche se con minore intensità, giornalmente viviamo e sopravviviamo a situazioni simili a quella in cui si sono trovati i protagonisti di Gunjaca” (dalla prefazione di Srdja Orbanic).