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Wordstar(s)
Vitaliano Trevisan
Sironi Editore
pp. 160 € 10,50

I tre drammi raccolti in questo volume hanno per titolo: “scandisk”. “defrag”, “wordstar(s)”. Parole familiari a chiunque adoperi un personal computer. Scandisk è lo strumento che verifica l’integrità del disco fisso (la sede della memoria del pc). Defrag è ciò che riorganizza e riscrive i dati conservati nel disco fisso, WordStar è un glorioso programma di videoscrittura, il più diffuso fino all’avvento di Microsoft Word. In “scandisk” gli operai di un magazzino di prodotti metallici, mentre spostano e riordinano pile di bancali, progettano un “colpo’ che dovrebbe permettere loro di cambiare radicalmente vita, eliminare gli errori, fare tabula rasa. In “defrag” tre voci sole, in una lenta e dolorosa scansione delle relazioni tra madre e figlie, parlano della vita di ciascuna di loro, dei loro rapporti fallimentari con gli ex mariti e amanti. All’ultima giornata di vita di Samuel Beckett è dedicata la terza pièce della trilogia: “wordstar(s)”. Il grande scrittore irlandese è rappresentato in una situazione al limite fra il grottesco e il tragico: incalzato dal ricordo della moglie, morta senza che lui quasi se ne accorgesse, e dalla presenza del direttore di una rivista di studi beckettiani in cerca di una finale e illuminante dichiarazione del ‘maestro’. Vi sono momenti delle vita nei quali bisogna — siamo costretti a — trattare la nostra memoria come quella di un pc: scomporne la continuità, afferrarne le sbavature, modellarne le crepe, per rendere il nuovo vissuto puro o, almeno, sopportabile. Con questa tesi avvincente si misura la nuova esplorazione letteraria di Vitaliano Trevisan.

Vitaliano Trevisan è nato neI 1960. Abita a Vicenza. Ha pubblicato i romanzi “Un mondo meraviglioso” (Theoria 1997, Einaudi 2003) e “I quindicimila Passi” (Einaudi 2002). Ha scritto le raccolte di racconti “Trio senza pianoforte/Oscillazioni” (Teoria 1998), “Standards vol. I” (Sironi 2002), “Shorts” (Einaudi 2004). È autore della sceneggiatura del film “Primo amore”, di Matteo Garrone (2004), di cui è anche attore protagonista.