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L’11 dicembre del 1986 andava in scena per la prima volta lo spettacolo teatrale “Viaggio organizzato”, presso il cine-teatro Excelsior (ora Cinema Teatro Presidenst, in via Manfredi). Era uno spettacolo di “teatro corporeo e di movimento”, con pochissime parole, qualche accenno al gramelot e tanta comicità e poesia. Allora i primi fondatori di Manicomics Teatro iniziavano il cammino della Compagnia con un genere allora conosciuto in Europa, molto meno in Italia: il Clown Teatrale e il Teatro Corporeo. Oggi, nel compleanno dei suoi venticinque anni, se dovessimo definire chi è e cosa fa Manicomics, non sarebbe una cosa facile: dal teatro per i ragazzi alla prosa, dal teatro sociale alla pedagogia teatrale, dalle performance di strada all’organizzazione di festival, dai tour italiani ed esteri al lavoro costante sul territorio. Una sorta di continuo sperimentare il “fare teatro” in tutte le forme possibili. Li vediamo impegnati sempre su tanti fronti: spettacoli in giro per il mondo con Tarquini sulla tournèè di Donka in Germania, Francia e Belgio, Mozzani a gennaio con lo spettacolo Corteo del Cirque du Soleil a Barcellona ed Amsterdam, Paolo Pisi, Allegra Spernanzoni, Agostino Bossi nelle tournèè italiane di teatro ragazzi, Mauro Caminati in ritiro formativo ed esperienziale a Bali. Eppure i progetti sul territorio continuano fecondi. Dalla Scuola di Teatro Officina M alle animazioni natalizie, dai progetto nel teatro sociale ai corsi per insegnanti e operatori teatrali. Di certo non si può dire che i Manicomics stiano fermi. Una avventura, quella della compagnia teatrale piacentina, che è nata 25 anni fa, muovendo i primi passi tra le realtà teatrali della città, per continuare con lo studio alla scuola di teatro di Milano e una formazione continua nell’ambito dei linguaggi e della sperimentazione teatrale. Agli albori, Manicomics, è fondata da Arcelloni Filippo (ora con la compagnia PKD), Mauro Mozzani, Franco Sartori (anch’esso non più nella compagnia) e Rolando Tarquini. Manicomics conta oggi 6 soci tra fondatori e nuove o vecchie entrate: Mauro Mozzani, Rolando Tarquini, Paolo Pisi, Allegra Spernanzoni, Mauro Caminati e Agostino Bossi, oltre all’inossidabile Graziano Marafante. E un gruppo di collaboratori indispensabili per l’assitenza nelle attività dela Scuola di Teatro. Nel corso dei 25 anni gli incontri, gli avvenimenti, le iniziative e le attività sono state veramente tante ma soprattutto Manicomics ha scelto la strada degli spettacoli e della pedagogia teatrale per approfondire e ricercare nel campo teatrale. Infatti le produzioni, gli show, della compagnia hanno girato e girano l’Italia e il mondo grazie ad un linguaggio teatrale diretto e incentrato sulla comicità e sulla poesia. I soci della compagnia hanno sempre avuto la particolarità di creare scritture teatrali orginali, insomma, inventate da zero, attingendo si, alla letteratura come fonte di ispirazione ma producendo storie e proposte sempre nuove. Dal famoso “Viaggio Organizzato” replicato più di 300 volte in tutto il mondo (Francia, Germania, Italia, Svizzera, Olanda, Portogallo, Russia, Argentina …) sino al grottesco “Pigiama Hotel”, passando per “Brutta canaglia la solitudine” (scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca) e virando verso il teatro per ragazzi con “Titus e Romek”, “Il Gigante egosita”, “I popolli della terra”, “Riciclando”, solo per ricordarne alcune. E così, come per gli spettacoli, l’originalità e la ricerca la troviamo anche in ambito pedagogico tanto che sul territorio è nato Teatro Officina M, la scuola di arti teatrali, appunto di Manicomics Teatro. Nata nel 1998 oggi propone percorsi formativo nell’ambito del teatro di movimento, per bambini, adolescenti e adulti, con approfondimenti nell’ambito del teatro circo, della Commedia dell’Arte e del Teatro e Pedagogia. E come se non bastasse, i 25 anni di festa coincidono anche con un altro importante momento della vita della Compagnia. Da quest’anno infatti la sede dello strorico gruppo piacentino si sposterà preso i locali dell’ASP in via Scalabrini 19 ospitati dalla struttura degli Ospizi Civili dove la compagnia stanzierà la sede della scuola di arti teatrali Teatro Officina M e gli uffici amministrativi e della compagnia. Quest’anno i Manicomics ci hanno proprio abituato agli anniversari: questa estate, in settembre, è stata la volta del Festival Lultimaprovincia, giunto alla sua 20esima edizione. Ed ora, in dicembre siamo ai 25 anni della nascita della compagnia. Manicomics Teatro ha deciso di festeggiare la ricorrenza sabato 17 dicembre con un aperitivo e una cena, accompagnata da una carrellata video dei momenti più importanti della compagnia. La serata avrà il seguente svolgimento: dalle ore 18.30 presso la sede di Manicomics, in via Scalabrini 19, aperitivo e visione dei video della compagnia. Alle ore 20.30, cena, a prenotazione, con tutti coloro che intendono partecipare. A questo proposito invitiamo coloro interessati a prenotare presso Maria Cristina Tarquini 339 2908344. Le iscrizioni alla cena sono aperte sino al raggungimento del numero di posti disponibili. Infine, abbiamo chiesto a Mauro Mozzani e Rolando Tarquini, i due fondatori storici rimasti, una breve e veloce riflessione dopo 25 anni di attività: Mi piace ricordare questi 25 anni – ci racconta Mauro Mozzani - come una lunga catena di corpi, di facce, di voci, di tante persone da cui abbiamo imparato e con cui abbiamo creato e collaborato. Eravamo quattro amici con la passione del teatro comico, riuscivamo, forse in maniera naif, a far ridere la gente e così abbiamo avuto la fortuna di fare le prime “tourneè provinciali”. Poi abbiamo iniziato un lungo ma necessario percorso di formazione, gli stage in Svizzera da Dimitri (clown di fama mondiale), la scuola Arsenale a Milano (quella che ha diplomato Aldo e Giovanni, Cornacchione,…). Poi la conoscenza di grandi maestri come Lebreton, Yoshi Oida, Eugenio Barba, Finzi Pasca ed altri. Fare, organizzare ed insegnare teatro è diventato il nostro lavoro. E’ veramente una grande fortuna poter fare il lavoro che sempre si è sognato. In qualche modo, anche dopo 25 anni – conclude Rolando Tarquini – credo che l’affezione e il piacere per questo lavoro derivi proprio da una delle sue caratteristiche più terribili: quella di dover sempre mettere in gioco sé stessi. Non si può mai dire di essere arrivati da qualche parte che subito qualcosa o qualcuno ne dubita. Questo ci obbliga a restare vivi e a farci continuamente domande.