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Lo sguardo che racconta
di Massimo Marino
Carocci editore Roma 2004
185 pagg. € 16,90

Più che un manuale per l’aspirante critico questo volume di Massimo Marino, critico e saggista teatrale, collaboratore dell’Unità e di diversi periodici specializzati, è una sorta di analisi del ruolo, delle funzioni e del “mestiere” di critico teatrale. Assolutamente non privo di consigli e di suggerimenti pratici, il libro prende infatti lo spunto del suo sviluppo proprio dai numerosi laboratori di critica che l’autore, ormai da diversi anni, tiene in particolare nell’ambito dell’università di Bologna. Tuttavia la materia viene trattata al fine di cercare di superare la realtà, forse divenuta anche luogo comune, di un mestiere in crisi, per delineare, attraverso l’evoluzione del ruolo lungo tutto il secolo da poco terminato, una nuova funzione più ricca e stimolante rispetto al passato. Così l’osservatore di spettacoli teatrali è passato dalla stagione dello spettacolo drammatico vero e proprio, in cui era fondamentale analizzare e giudicare la messa in scena del testo drammatico, attraverso la rivoluzione del teatro di regìa, in cui lo spettacolo diventa creazione artistica autonoma, fino agli anni delle varie avanguardie, neo avanguardie, post avanguardie e la sperimentazione. Il critico non può dunque più essere un recensore punto e basta, il suo sguardo critico deve sempre di più partecipare alla vicenda di chi crea lo spettacolo, conoscerne la storia, le tendenze, le linee di ricerca, gli obiettivi. Il suo ruolo è divenuto più partecipativo della singola vicenda teatrale e meno giudice esterno dell’evento spettacolare. Ogni capitolo di quest’analisi si conclude con la sezione “Il laboratorio”, grazie al quale il lettore potrà cimentarsi con esercizi pratici di osservazione ed analisi di spettacoli. Molto gustosa, a mio parere, l’appendice dedicata alla pluriennale e movimentata esperienza de “Il quaderno del festival”, laboratorio destinato alla produzione di un vero e proprio giornale critico dedicato al festival di Santarcangelo da parte di giovani critici con la direzione dello stesso Marino. In definitiva una pubblicazione utile per chi fa o vuole fare questo nestiere ed interessante per chi invece fa e vuole fare altro.