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Pirandello,  Dario Fo, Eduardo e la Commedia dell’Arte: questi gli illustrissimi nomi del teatro italiano in Inghilterra. Ma ahimè la conoscenza si ferma qui! Poche compagnie promuovono nuovi testi; qualcuno organizza rassegne. L’interesse non è particolarmente alto. Eppure, in un ambiente fervente come la capitare inglese, tutti sono a caccia del prossimo tema scottante o stile sui generis, senza particolare preferenza sulla provenienza. Ad aprile 2011 la compagnia inglese LOVE&MADNESS mette in scena Accidental Death of an Anarchist (Morte Accidentale di un Anarchico) al Waterloo East Theatre (già messo in scena da Robert Delamere al Donmar Warehouse nel 2003). Questa volta, sebbene ci fossero aggiunte relative alla guerra in Libia e ad altri eventi d’impronta globale, che forse tolgono un po’ lo specifico del testo cosi relativo agli eventi italiani, purtroppo la recitazione era incredibilmente istrionica! Non mancano rifacimenti: nel 2008 una rivoluzionaria produzione di Six Character in search of an Author (Sei Personaggi in cerca d’Autore) va in scena al Gielgud Theatre nel West End. In questa versione, i personaggi irrompono la regia di un documentario sul suicidio assistito e pretendono di essere ascoltati. Il dibattito etico sullo sfondo non compete facilmente con la narrativa pirandelliana ma è un tentativo convincente e degno di nota (con l’eccezione di una Madama Pace uomo transessuale!) Nonostante la presenza di un atto aggiuntivo leggermente superfluo, che porta i personaggi a lasciare la scena ed essere seguiti dal vivo da telecamere “in esterna”, è tutto sommato stimolante e interessante vedere registi che provano a cimentarsi con un testo tanto complesso e cercano di collegarlo alla contemporaneità. Alto punto saldo per la promozione e diffusione della cultura teatrale è l’Istituto di Cultura Italiana a Londra che ha di  recente promosso il teatro di Eduardo con commedie interamente sottotitolate: eventi a cui partecipano maggiormente italiani e studiosi della materia. Su un versante meno formale e più  sperimentale sono le compagnie teatrali italiane basate a Londra, che hanno per lo più carattere volontario, con proventi in beneficienza e impegni nelle scuole. Una delle più coinvolte è Escape in Art, che esordisce nel 2000 mettendo in scena Tre sull’Altalena di Luigi Lunari, presso il teatro Steiner di Londra, fino al più recente Vampiro Compreso di Gian Carlo Pardini inscenata nel febbraio 2011. Inoltre, vengono allestiti a cadenza regolare degli spettacoli in lingua italiana scritti e realizzati dagli studenti del Saint Domenic College di Londra e Latymer Upper School, con il nobile scopo di incoraggiare i giovani italiani che vivono all’estero a scrivere nella propria lingua d’origine. Altra compagnia attiva è Tricolore, che propone per lo più spettacoli in stile commedia dell’arte e intrattenimento per famiglie. Nel 2008 ha messo in scena 3 lavori di Pirandello e ancora oggi, con l’aiuto dell’Istituto di Cultura italiano a Londra continua a inscenare commedie per bambini. Particolarmente lodevole e unica nel suo genere è stata l’iniziativa (ahimè non ripetuta!) del Dot. Mariano D’amora, docente di Letteratura Teatrale per il Master in Letteratura e Critica teatrale presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II” e anche docente di Letteratura Teatrale presso la Buckinghamshire New University, Faculty of Arts & Media, Londra. Nel 2007 organizza, in collaborazione con il Riverside Theatre di Londra una stagione di teatro contemporaneo italiano “The Italian theatre season” in cui vengono rappresentati autori del calibro di Giuseppe Patroni-Griffi, Annibale Ruccello e motli altri. Nel testo dell’intervista (che consiglio vivamente di leggere) il Dott. D’Amora svela un leggero disappunto nei confronti dell’indifferenza del popolo italiano verso la propria drammaturgia e la sua diffusione. Sempre nel 2007 a Riverside Studios , “Misterioso”, un testo poetico di Stefano Benni sulla vita del genio del jazz americano Thelonious Monk, è adattato da Filomena Campus della compagnia Theatralia. Si rivela un successo di musica, dialogo e poesia e Stefano Benni partecipa al post spettacolo con una sessione aperta al pubblico. Lo stesso spettacolo è andato anche in scena al festival del teatro di Edimburgo. Un’ultima menzione va fatta in merito al Royal Court Theatre che nel 2002, nell’ambito del festival per i diritti umani, ha tradotto e prodotto lo spettacolo “Genoa01” dell’italiano Fausto Paravidino insieme ad altri spettacoli stranieri. C’è quindi uno spiraglio per la nostra drammaturgia contemporanea in Inghilterra? Bisogna essere informati e armarsi di tenacia, spirito di sacrificio e…traduzione! È qui che si pecca: il sottotitolo. Per l’audience di oggi, troppo abituata alle comodità della vita moderna, bisogna fornire un prodotto facilmente accessibile. Certo è indubbio che un’ opera teatrale scritta in un dialetto della nostra penisola perda valore se tradotta in un’altra lingua...ma viene il valore percepito affatto da un pubblico che ascolta parole incomprensibili e rincorre sottotitoli perdendo la magia dello spettacolo stesso? Va fatta una deviazione: per l’anniversario dei 20 anni della caduta del muro di Berlino il Royal Court ha promosso il festival “Off  the Wall”, inviando in terra tedesca lo scrittore inglese filo-germanico (prodotto anche a Berlino) Mark Ravenhill, che è tornato con uno nuovo testo “Over There”e una manciata di scrittori tedeschi contemporanei che sono stati tradotti e letti sulla scena del Royal Court. Mentre “Over There” dava un’interpretazione esterna della situazione morale e sociale attuale della la gente della Germania tra est e ovest, rendendo il pubblico familiare con determinati concetti e pregiudizi; The Pigeons (I Piccioni), una delle letture teatrali successive, dipingeva invece l’atmosfera di ricerca di identità della società tedesca vista con gli occhi di un autoctono, senza perdere alcun valore per via della traduzione in lingua inglese. Ora, ce ne sarebbe da dire sull’Italia di oggi! E gli Inglesi che tendono a considerarci poco reattivi  di fronte alle tante situazioni odierne, cadrebbero dalla poltrona nel vedere quanta rabbia, grinta, passione e forza c’è nel giovane teatro italiano contemporaneo! Un consiglio: iniziare dal festival del teatro di Edimburgo che apre i battenti a tutte le culture e tutte le nazioni; o attraverso il progetto di “International Residency” del Royal Court, per cui autori stranieri passano un periodo di residenza nel teatro e sviluppano lavori dedicati a tematiche del proprio Paese.

-    Accidental Death of an Anarchist, scritto da Dario Fo e tradotto da Simon Nye per la regia di Neil Sheppeck, Waterloo East Theatre, (10 aprile 2011) http://www.loveandmadness.org/anarchist.htm
-    Six Characters in search of an Author,  scritto da Luigi Pirandello in una versione di Rupert Goold e Ben Power per la regia di Rupert Goold, Gielgud Theatre , (8 novembre 2008)
-    Misterioso, scritto da Stefano Benni per l’adattamento teatrale  e la regia di Filomena Campus, RIverside Studios, (24 ottobre 2007) http://www.italiansoflondon.com/index.php?sezioneid=5&view_new=53
-    Over There, scritto e diretto da Mark Ravenhill, Royal Court Theatre (2 marzo 2009)
-    The Pigeons, scritto da David Gieselman e tradotto da Maja Zade, Royal Court Theatre (18 marzo 2009)
-    Per gli eventi dell’Istituto di Cultura italiana a Londra http://www.icilondon.esteri.it/IIC_Londra/Menu/Gli_Eventi/Calendario/
-    Per una lista degli spettacoli menzionati http://www.escapeinart.com/teatro&recitals.htm
-    Per una lista degli spettacoli menzionati http://www.tricolore.org.uk/index.html
-    Il testo dell’intervista a Mariano d’Amora http://laraparmiani.wordpress.com/2007/12/09/stagione-teatrale-italiana-a-londra-intervista-con-mariano-damora/
-    Festival dei diritti umani al Royal Court Theatre http://www.royalcourttheatre.com/festivals/
-    Per informazioni sull’iscrizione all’Edimburgh Fringe Festival http://www.edfringe.com/participants/downloads
-    Per informazioni sul progetto di residenza internazionale al Royal Court Theatre http://www.royalcourttheatre.com/playwriting/international-playwriting/international-residency/