Pin It

Harold Pinter - scena e potere
di Roberto Canziani e Gianfranco Capitta
Garzanti - Milano 2005
252 pagg. € 14,50
Per acquistare il libro

Harold Pinter non aveva certo bisogno di un premio Nobel per essere stimato da chi scrive per il teatro o da chi se ne occupa a diversi livelli. Questo non significa che non siamo stati felici che lo abbia vinto lui e anzi ci siamo sorpresi di non aver pensato prima che se lo sarebbe proprio meritato. In quasi mezzo secolo (il suo primo testo, "La stanza", è del 1957 mentre l'ultimo, come lo stesso Pinter ha decretato, "Conferenza stampa" del 2002) questo ex attore ha rivoluzionato il modo di fare drammaturgia, tanto che i lavori di chi ha scritto dopo di lui assumono un gusto insipido e stantio se non sono almeno un po' "pinteriani". Questo saggio, nuova edizione riveduta, aggiornata ed arricchita della pubblicazione di dieci anni fa, racconta come un romanzo la carriera del grande drammaturgo londinese con illuminanti approfondimenti critici sulle singole opere, e con interessanti e nutriti cenni biografici. Dagli inizi in veste di attore al suo debutto nella scrittura. Dai "forni" delle prime rappresentazioni e dalle stroncature di una critica che lo etichettò come "incomprensibile" (e come dargli torto?) ai primi clamorosi successi nazionali ed internazionali. Dal lavoro teatrale alle esperienze cinematografiche, televisive e radiofoniche. Dal non celato disinteresse civile al militante ed instancabile impegno politico degli ultimi anni. Proprio dalla storia di questi ultimi anni, che getta una "esegetica" luce sui temi di tutta la sua insuperabile produzione, nasce il sottotitolo di questo volume: "Scena e potere". Col senno di poi non si può fare a meno di notare che il suo è sempre stato, consapevolmente o no, un "teatro della minaccia", la sua poetica una poetica  dell'oppressione, la sua drammaturgia una drammaturgia della prevaricazione del forte sul debole. La seconda parte del saggio raccoglie alcune "chiacchierate" di Pinter con gli autori del saggio e suoi interventi in situazioni pubbliche nell'arco degli ultimi dodici anni. A integrare il tutto una dettagliata bibliografia, un'ampia sezione con schede sulla sua produzione teatrale e cinematografica, e la sezione "La via italiana a Pinter" che riporta il lungo elenco degli allestimenti italiani dei suoi ventinove testi. In definitiva il volume costituisce un ottimo condimento per chi ha già letto e visto o lo farà presto, il teatro di Harold Pinter.