Pin It

Cassandrino al Teatro Fiano
il teatro delle marionette a Roma nella prima metà dell'ottocento
di Davide Marzattinocci
Edizioni Junior - Bergamo 2006
248 pagg. € 16,80
Per acquistare il libro

Interessante pubblicazione dei “Quaderni dell’Associazione Peppino Sarina” che accoglie ogni anno, a partire dal 2001, la tesi di laurea vincitrice del “Premio Dottor Burattino”. Istituito nel 1995 dal burattinaio Walter Broggini per onorare la memoria del fratello Riccardo, il concorso è riservato a tesi universitarie che si occupano del teatro di animazione. Il volume che presentiamo tratta di una maschera che, a differenza di quelle più note, fu legata a doppio filo alla vita del suo creatore/animatore Filippo Teoli (1771-1844), tanto da nascere e scomparire con lui, e con la breve ma folgorante esperienza di un teatrino di marionette situato a Roma, all’interno del Palazzetto Fiano, di proprietà del Cardinale Pietro Ottoboni. Il teatro iniziò infatti l’attività nel 1812 e la terminò, per essere trasformato in bottega, nel 1849. In quegli anni le commedie dei burattini con Cassandrino protagonista attirarono moltissimo pubblico entusiasta. Non solo il popolo si dilettava con la sottile satira dei testi del Teoli, ma soprattutto larghi settori della borghesia benestante e della compagine ecclesiastica, con significative presenze d’intellettuali ed artisti talvolta decisamente illustri come Gioacchino Belli, Giacomo Leopardi e persino Stendhal. Fu proprio nel periodo della prima metà del secolo XIX che i teatri di marionette a Roma conobbero una certa diffusione accanto a quelli storici dell’opera, della prosa e della danza. L’autore Davide Marzattinocci, laureatosi con questa tesi in Lettere e storia del teatro presso l’Università La Sapienza di Roma, che affianca all’attività di attore e regista quella di arteterapista, struttura il suo saggio in due parti: la prima offre una panoramica del mondo teatrale romano, in particolare quello di figura, nella prima metà dell’ottocento. Una panoramica caratterizzata dalla presenza di un serrato controllo burocratico e censorio da parte del potere ecclesiastico, ma anche dalla vivace presenza di un pubblico tanto vasto quanto eterogeneo. Nella seconda parte l’autore approfondisce la storia del Teatrino Fiano e di quella della maschera che ne fu incontrastato protagonista. Accanto ad ampi stralci di documenti dell’epoca, che dettagliano in modo talvolta eccessivamente nozionistico (è pur sempre una tesi), tutte le vicende artistiche, architettoniche, legali e contrattuali del Teatrino e del palazzetto, il volume presenta la teatrografia di tutte le produzioni, le testimonianze di alcuni spettatori illustri (già citati prima), le trame e le caratteristiche di alcune commedie rappresentate, non senza gustosi cenni agli interventi della censura, e una serie d’informazioni che forniscono un quadro affascinante e completo dei gusti e dei costumi del pubblico romano dell’epoca.