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Nuova guida di animazione teatrale
di Paolo Beneventi e David Conati
Sonda Edizioni - Bergamo 2006
pagg. 229 € 14,00
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Si parla molto del teatro per ragazzi e della necessità di formare il nuovo pubblico teatrale con le nuove generazioni. Tuttavia non sempre è chiaro cosa si stia facendo in Italia a questo proposito. Ci è sembrato allora molto interessante l'approccio di questo volume che pur essendo, come recita il titolo, una guida destinata principalmente agli addetti ai lavori, tuttavia trasmette delle idee di fondo che vanno molto al di là della semplice esigenza manualistica. Paolo Beneventi, coautore del volume insieme a David Conati, drammaturgo e musicista, fa l'animatore dal 1979 con i bambini, con insegnanti e operatori e con gli ospiti di comunità terapeutiche, e crediamo abbia pieno titolo per avvertire che questo "mestiere" non può essere realmente insegnato, nel senso di trasmettere una serie di decaloghi, regole,  contenuti o anche semplici consigli a chi voglia impararlo a fare, ma che è necessario comprendere come, tutto ciò che dovrebbe fare l'animatore teatrale è per l'appunto di animare potenzialità, tendenze e risorse che i bambini (sia quelli veri, sia quelli adulti) hanno già dentro di se' e che la società tenta in tutti modi, spesso riuscendoci, a sopire. Leggendo il libro, allora, sembra proprio di seguire una serie di laboratori come uditori, pronti a colgiere nei metodi dell'animatore, quella sensibilità che gli permette di tirar fuori dai ragazzi la creatività e la teatralità che ciascuno di loro custodisce e spesso nasconde nel proprio essere. Ogni argomento, riguardante i vari aspetti di un possibile laboratorio, è sufficientemente approfondito e articolato, arricchito inoltre da testimonianze ed esperienze già vissute, da consigli pratici e da giochi ed esercizi specifici da riutilizzare con facilità. La trattazione spazia nel mondo dell'animazione teatrale in modo ampio, sviluppando le possibilità didattiche agli ambiti della creazione televisiva, cinematografica e della computer art. Una curiosità: troviamo molto intelligente la modalità di esposizione delle "note" al testo. Anzichè collocarle a piè di pagina come si fa di solito la pubblicazione le colloca infatti ai margini esterni di facciata, invitando in modo cortese il lettore a non trascurarle come si fa di solito.