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Si consolida e, direi anche inaspettatamente dati i 'tempi', l'attività dell'ancor giovane compagnia del Teatro Akropolis di Genova, creata ed animata nel ponente industriale della città dai drammaturghi Clemente Tafuri e David Beronio. È stata infatti presentata a Palazzo Ducale, giovedì 8 marzo, la terza edizione di “testimonianze ricerca azioni”, evento-festival come lo definiscono i due organizzatori, ma intenso e ricco come una stagione tradizionale, di cui quest'anno ripropone in un certo senso anche tempi, lunghezza e cadenze. Illustriamo altrove nella rivista programma e calendario, ma qui mi piace sottolineare l'idea centrale che anima anche quest'anno, e quest'anno forse in modo particolare, l'evento. L'idea cioè di fare di “Testimonianze ricerca azioni” non una semplice rassegna di drammaturgie, per quanto innovative e spesso 'straordinarie' per la platea non solo genovese ma anche italiana,  bensì un “luogo” in cui si intrecciano per un periodo congruo le esperienze ed i percorsi, spesso solo apparentemente eterogenei o distanti, di artisti, intellettuali, studiosi, meticcindo gli spettacoli con un tentativo di analisi dei meccanismi che ne regolano la fusione ovvero l'isolamento rispetto alla comunità che li accoglie e li 'sopporta', nel senso che dà a loro sostegno e fondamento. Così anche quest'anno, tra la sede della compagnia a Sestri Ponente e vari altri luoghi della città (biblioteche, parchi e quant'altro utile e disponibile), si alterneranno spettacoli italiani ed internazionali, dalla drammurgia, al teatro danza, al teatro fisico, con laboratori e incontri o conferenze, il tutto a partire dal 15 marzo con Imre Thormann e fino al 4 maggio con i brasiliani di Grupo Tapias, con 16 spettacoli, 5 laboratori e 4 incontri con il pubblico. La compagnia del Teatro Akropolis, dunque insiste con forza ed intelligenza nel riproporre un teatro che sia di 'ricerca' nel senso pieno del termine, che indaghi cioè con le armi dell'arte all'interno della natura e del senso di ciascuno di noi e che, a partire da questo, allarghi il suo sguardo alle relazioni e alle reciproche interferenze tra teatro e storia, e tra teatro e comunità. Sintomatico al riguardo il richiamo, nel corso della presentazione, da parte di esponenti delle istituzioni al fatto che il territorio di radicamento di “Akropolis” sia un territorio prevalentemente industriale ma che riesce, come in questo caso, a promuovere e sostenere con continuità momenti importanti di vita culturale, con ricadute importanti per i giovani e le scuole. Non a caso, mi si conceda la digressione, una delle compagnie centrali di questa edizione è “Il teatro delle Albe” di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, che di questo meticciamento, o meglio di questa 'compromissione' tra creazione artistica e comunità, compromissione in grado talora di trarre il meglio sia dall'una che dall'altra, ha fatto un intento non solo estetico ma direi programmatico. In effetti le “Albe” sono presenti il 20 aprile con “Ouverture Alcina”, straordinario e evocativo concerto performance di Ermanna Montanari, con il laboratorio “Esercizio di Teatro Impuro” il 17, 18 e 19 Aprile, ed indirettamente, il 29 aprile, con lo spettacolo “Il convegno” della compagnia Punta Corsara, figlio ormai svezzato dell'attività di Marco Martinelli a Scampia di Napoli. Tra gli altri eventi, che non citiamo per motivi di spazio, la compagnia ospitante presenta l'ultima rielaborazione, per la prima volta in un'unica occasione, della trilogia nietzchiana (Amor fati, L'anticristo, Morte di Zarathustra) il 15 aprile, preceduto il giorno 5 aprile dal nuovo spettacolo di Clemente Tafuri “Arabesco”. Esempio raro, ma speriamo non resti isolato, di articolato sostegno da parte delle istituzioni di un territorio, in fondo piccolo ed anche problematico quale il medio ponente genovese, anche quest'anno il teatro Akropolis, con la terza edizione di “Testimonianze ricerca e azioni” offre alla città l'occasione e l'opportunità di confrontarsi con alcuni dei migliori momenti di teatro a livello ormai internazionale.