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Il regista Roberto Laganà Manoli, con una edizione, una rivisitazione particolarmente vivace e fantasiosa, ha portato in scena nella sala Del Teatro Musco di Catania, per la stagione di prosa dello “Stabile” etneo lo spettacolo “Il Teatrino delle meraviglie” di Miguel de Cervantes, patrocinato dall'Istituto Cervantes e dalla ambasciata di Spagna. Nel repertorio teatrale meno indagato del Cervantes “Il teatrino delle meraviglie” rappresenta, attraverso quadri popolareschi, le spietate persecuzioni razziali contro ebrei nati o convertiti ma anche processi a salvaguardia della razza cristiana. Due ciarlatani portano il loro teatrino in un borgo rurale, avvertendo il pubblico che i “portenti” saranno visibili solo a chi non ha sangue ebreo nelle vene. Ognuno quindi vede o fa finta di vedere quello che vuole e per non compromettere la propria reputazione preferisce fingere stupore ed entusiasmo. In scena, tra il pubblico in sala, si creano così delle situazioni grottesche in rapporto alle reazioni di vedere quello che non c’è. Il testo, scritto nel 1615, mette in guardia quindi dall’esasperato antisemitismo, anticipando i problemi di identità e appartenenza etnico - sociale, che avrebbero dilaniato l’Europa nello scorso Secolo Breve. Il lavoro di Laganà, autore del testo, della regia, delle scene e dei costumi, in due scorrevoli atti,  racconta una vicenda dove i protagonisti sono dei comici dell’Arte che improvvisano un canovaccio trovato nell’atelier di un pittore che diventa il palcoscenico delle loro avventure e, protagoniste, in assoluto, di queste vicende sono, ancora una volta, le donne che avranno rivendicazioni da porre ai giudici o agli spettatori di quelle che sono le sproporzioni che si verificano quando in un matrimonio la differenza di età e di prestazioni ne costituisce la differenza. Il testo, lo spettacolo, è quindi infarcito di situazioni comico-grottesche che risultano godibili per la bravura degli attori con tempi e movimenti scenici incalzanti grazie anche alle musiche di Carmen Failla, alla funzionalità delle coreografie di Silvana Lo Giudice ed alle luci di Franco Buzzanca.  Gli stessi interpreti grazie alla loro bravura e capacità definiscono i caratteri dei personaggi, ritrovandosi in fatti e situazioni buffe, ironiche o grottesche che spesso ci ricordano i civitoti in pretura di martogliana memoria.  In scena  suscitano ilarità e consensi Mimmo Mignemi, Fulvio D’Angelo, Giovanni Carta, coinvolti, nei loro ruoli, in svariate situazioni. Apprezzabili anche le interpretazioni di Cosimo Coltraro, Alessandro Idonea, Giampaolo Romania, Aldo Toscano, mentre una menzione particolare va alle donne in scena, a cominciare dall’irrefrenabile Margherita Mignemi, accompagnata da Ester Anzalone, Yvonne Guglielmino Maria Rita Sgarlato e Manuela Ventura.
Alla fine, per uno spettacolo volutamente fantasioso, carico di illusioni e fuori dalle righe, applausi per la rivisitazione del testo di Cervantes e per un cast che improvvisando diverte divertendosi.

IL TEATRINO DELLE MERAVIGLIE
DA MIGUEL DE CERVANTES
Testo, regia, scene e costumi  Roberto Laganà Manoli
musiche Carmen Failla
coreografie Silvana Lo Giudice
luci Franco Buzzanca
con Mimmo Mignemi, Fulvio D'Angelo, Ester Anzalone, Giovanni Carta, Cosimo Coltraro, Yvonne Guglielmino, Alessandro Idonea, Margherita Mignemi, Giampaolo Romania, Maria Rita Sgarlato, Aldo Toscano, Manuela Ventura.
Produzione Teatro Stabile di Catania con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna e dell’Istituto Cervantes .
Foto di Antonio Parrinello
Teatro Musco di Catania