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“File d’anime lungo la cornice”. I personaggi si affacciano sulla platea dalle loro finestre e raccontano drammi quotidiani. Le storie di Raymond Carver si alternano e s’intrecciano, ma è lui la vera star. Parla al microfono per dirci che la vita è una cosa seria, … quando vivete un momento nella vostra vita che vi ha emozionato, un incontro che vi ha cambiato il modo di guardare le cose, o se sentite, semplicemente, ma nella maniera più profonda e intima, che qualcosa vi ha scosso, cercate di scoprire cos'è, quale azione, quali parole, quale sguardo vi ha emozionato. Quindi descrivete questo avvenimento, rendendolo il più possibile chiaro, semplice, accessibile, in modo che possa diventare parte dell'esperienza di tutti...  Con queste parole si apre la Conferenza/Spettacolo in cui Carver  racconta e svela i segreti della sua vita e della sua arte narrativa. Una scrittura minimalista. Eppure Carver odiava gli ISMI minimalismo, massimalismo, determinismo, la ginnastica dell’astrazione concettuale che porta alle categorizzazione, alle generalizzazione. Amava molto i particolari, invece, e li sapeva raccontare. Le quattro finestre della scena, chiuse da tendine, si aprono mostrando il mondo narrativo di questo scrittore che Fernanda Pivano ha definito il più grande dopo Ernest Hemingway, scoperto tardi e forse dimenticato presto. Quattro micro storie: una donna distrutta dall’alcol; una mamma costretta a fare telefonate erotiche per arrotondare lo stipendio; un quarantenne, Peter pan, perso dietro i video giochi; la fine di un amore tra due genitori. Le storie però, sono appena accennate, è una scelta coraggiosa di questa regia originale. Non è facile tenere desta l’attenzione dello spettatore se tutto scorre come un flash. Corrado Accordino punta sul ritmo, sulla musica e sulla luce. I protagonisti sono semplicemente eroi del quotidiano Illuminati da raggi che scendono dall’alto, una luce diversa per ogni eroe. Spettacolo, giocato su luci ed ombre piuttosto che sulle posizioni e sul movimento, in una scena che incombe sullo spettatore. I movimenti sono ridotti al minimo. Un grande libro si affaccia sul pubblico con  le veneziane che si alzano e si abbassano, si passa da una scena all’altra, come da una pagina all’altra di un racconto di Carver. Gli attori nei loro doppi ruoli, sono  molto convincenti e bravi. Non è facile saper gestire in poco tempo diverse personalità. Si esce con la voglia di leggere o rileggere Carver E questo accade quando il teatro lava la mente nel senso poetico del termine, quando il teatro ci spinge a riflettere sulla realtà e su ciò che veramente è importante nella nostra vita. Per ricambiare, che cosa possiamo regalare a Carver, e al  giovane drammaturgo/regista? Gli regalerei una poesia di Mario Luzi.  Un poeta che conosceva bene il quotidiano e le sue sofferenze. La notte lava la mente. Poco dopo si è qui come sai bene/file d'anime lungo la cornice/chi pronto al balzo/ chi quasi in catene./ Qualcuno sulla pagina del mare/traccia un segno di vita, figge un punto. Raramente qualche gabbiano appare. Ieri sera, al teatro Filodrammatici, tre gabbiani sono apparsi in scena per noi, grazie.

Dal 13 al 25 marzo 2012  Prima nazionale.
PER FAVORE NIENTE EROI Teatro Filodrammatici di Milano
Ispirato a Raymond Carver . drammaturgia originale Corrado Accordino
con Corrado Accordino, Daniele Ornatelli e Alessia Vicardi
scene e costumi Mariachiara Vitali assistente alla regia Valentina Paiano regia Corrado Accordino produzione La Danza Immobile / eThica?