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Una fotografia spiazzante, drammatica di problematiche correlate tra loro, che coinvolgono l’intero territorio nazionale e che fanno chiaro riferimento ai nostri giorni, con due questioni quali il lavoro nero ed il razzismo.  Questi  due aspetti sono i protagonisti della piece “Fantasmi in cantiere” di Valerio Cattano, proposta al Teatro del Canovaccio di Catania, nell’ambito della stagione di prosa 2011-2012, per la regia di Rita Stivale e che si avvale della scenografia di Gabriele Pizzuto, del video di Marcello Bumbica e dei costumi di Rosy Bellomia.  Lo spettacolo, in circa 60’, prende spunto, rielaborandolo, da un fatto di cronaca realmente accaduto nel maggio 2009 a Catania, quando venne ritrovato dai Carabinieri, dopo una segnalazione anonima, il corpo senza vita di un quarantenne, in mezzo ad un incrocio, investito secondo i testimoni da un automobilista che si era allontanato senza prestare soccorso. L’inchiesta aveva poi invece scoperto che l’operaio era caduto dal pontile di un cantiere distante in linea d’aria qualche centinaio di metri dall’incrocio ed essendo stato assunto in modo irregolare, si era pensato di scaricare il suo corpo in strada per far pensare ad un incidente. Da questo spunto di cronaca l’autore costruisce una pièce che vede in scena il maresciallo dell’Arma in servizio al Nucleo Ispettorato Lavoro Spanò, il suo sottoposto il brigadiere Zizzo, razzista e corrotto, la giovane Nina, amica di un africano Babacar, detto Baba, di cui ha perso le tracce e l’imprenditore edile Aldisio. Nello spettacolo la vittima è un giovane di colore di cui non si conoscono le generalità e l’amico di Nina, Baba, non appare sul palco ma gli spettatori possono vederlo attraverso un filmato in cui il giovane si trova ancora in Africa, prima di entrare da clandestino in Italia.  Spettacolo con uno sviluppo drammaturgico volutamente in pillole e semplice, allo scopo di focalizzare l’attenzione su problemi quali il razzismo in Italia ed il lavoro nero, attraverso anche una serie di dati forniti sul palcoscenico.  In scena, sulla lineare ed essenziale scenografia, si muovono Saro Pizzuto (il puntiglioso ed attento maresciallo Spanò), Gabriele Arena (il corrotto e razzista brigadiere Zizzo), Daniela Cunsolo (la giovane Nina), Nanni Battista (lo sprezzante imprenditore edile) e Jali Diabate.  Per loro e per un lavoro che indubbiamente sottopone agli spettatori la drammaticità di due piaghe dell’attuale società italiana, gli applausi del pubblico in sala.  In “Fantasmi in cantiere” l’autore, per la ricerca dei dati utili alla costruzione della storia, si è avvalso della sua esperienza come cronista di nera ed alcune notizie su casi di razzismo inserite nella drammaturgia sono state tratte dal  “Rapporto sul razzismo in Italia” curato da Grazia Naletto ed edito da manifestolibri.  I dati Inail sulle morti bianche nel 2009 si trovano sul sito Internet. I dati sul caporalato e sul lavoro degli immigrati nei cantieri sono tratti dal sito della Fillea Cgil: (documento pdf)  Commissione Parlamentare di inchiesta sugli Infortuni sul Lavoro: Nota di Feneal Uil – Filca Cisl – Fillea Cgil (25 marzo 2009).

Foto Gianpaolo Costantino

"Fantasmi in Cantiere"
di Valerio Cattaneo
Teatro del Canovaccio di Catania
Stagione di prosa 2011-2012
Regia di Rita Stivale
Video di Marcello Bumbica, costumi di Rosy Bellomia
Scenografie e foto di Gabriele Pizzuto
Fonica di Danilo Randazzo, assistente alla regia Patrizia Salerno
Con Gabriele Arena, Nanni Battista, Daniela Cunsolo, Jali Diabate, Saro Pizzuto.