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Da cash machine a crack machine, il passo è breve. Questa è la storia di Jerome Kerviel ex trader della più importante banca francese, la Societé Generale, accusato di essere l’unico responsabile del più grande buco della storia della finanza mondiale. Un buco da 4,9 miliardi di euro. Jerome, per noi Geremia Cervello, finisce in un carcere del Sud e qui incontra Eros un giovane delinquente. Pochi elementi in scena. Luci bianche e due personaggi, due perdenti: uno di serie A, l’altro di serie B, tutto è costruito abilmente. I due interpreti, ideatori e registi dello spettacolo, ci mostrano la realtà dei poteri finanziari e al tempo stesso giocano nel doppio ruolo di vittime e carnefici. I due personaggi, infatti, si moltiplicano e diventano quattro.  Italo Capone, guardia carceraria, ricatta Eros e Alberto La Parola, un importante avvocato al servizio della Banca, cerca di convincere Geremia ad assumersi tutte le responsabilità del fallimento. Il gioco teatrale riesce benissimo per l’abilità degli interpreti. Posato, controllato e misurato Paolo Mazzarelli nel ruolo di Geremia/Capone.  Carnale fisico e passionale Lino Musella nel ruolo di Eros/ La Parola. I quattro personaggi ci offrono uno sguardo sul presente, sui poteri finanziari. Una riflessione sulle classi sociali e sulla lotta di classe che, dopo la “lotta di classe”, esiste ancora. Basta leggere l’ultimo libro di Luciano Gallino sui poteri finanziari e sul sistema economico per capire quanto tutto ciò sia drammaticamente reale. Per capire come il teatro possa offrire ottimi spunti di riflessione. Spettacolo  di notevole significato civile e politico. Un’ acuta analisi sulle grandi corporation che producono continuamente bisogno di denaro, per creare povertà e classi socialmente ed economicamente deboli, facilmente controllabili.  Qual è la speranza del futuro in questo panorama così articolato? Far cadere il palazzo del potere per ricominciare da capo. Forse. Perché non bisogna dimenticare che siamo  tutti coinvolti, anche noi, piccoli risparmiatori. E’ difficile uscire dalle logiche di “finanziarizzazione”, dalla ricerca ossessiva di sempre nuovi campi della vita sociale,  dell’esistenza umana e della natura, da trasformare il più rapidamente possibile in denaro:  denaro impiegato non per produrre e ridistribuire ricchezza nei vari strati della società, ma impiegato per moltiplicare se stesso, denaro che oltre certe soglie non esiste…  Dopo il  successo di Primavera dei Teatri la Compagnia Musella Mazzarelli torna al Teatro Menotti con Crack Machine. Terzo spettacolo della trilogia, ( i precedenti: Due  cani e Figlidiunbruttodio) che ripropone e sviluppa quel metodo di creazione teatrale ispirato alla realtà contemporanea.  Si riflette e si ride sperando in un futuro migliore.

PRIMA MILANESE. TEATRO MENOTTI
Dal 12 al 22 aprile 2012
COMPAGNIA MUSELLAMAZZARELLI
CRACK MACHINE
IL DENARO NON ESISTE
uno spettacolo di e con Paolo Mazzarelli e Lino Musella
scene Elisabetta Salvatori
musiche Climnoizer - Co'sang
voce registrata Federica Fabiani
Produzione Compagnia MusellaMazzarelli
si ringrazia Torre dell'Acquedotto di Cusano