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Il Piccolo Teatro di Catania, per la fantasiosa ed intrigante regia di Gianni Salvo, ha messo in scena nella sala di via Ciccaglione, lo spettacolo “Totò e Vicè” di Franco Scaldati, con le musiche originali di Pietro Cavalieri e le scene e costumi di Oriana Sessa, offrendo al pubblico una incursione nel mondo grottesco, colorato e svagato di due personaggi – non personaggi (che ricordano Vladimiro ed Estragone di “Aspettando Godot”) che rispondono al nome di Totò e Vicè e che in scena si muovono intorno a un carro, simboleggiando la loro assenza di radici e quella ricerca di una libertà che è nella loro capacità di sapere inventare.  In un ora circa lo spettacolo è incentrato sui dialoghi surreali, in autentico dialetto palermitano, sempre vivo e musicale, attraverso il quale i due fantasiosi viaggiatori del mondo, protagonisti assoluti della loro esistenza, dialogano, incrociando i loro pensieri strampalati, reazione ad un mondo alla deriva, lontano ed accecato da false e bigotte verità, figlie del consumismo e dell’egoismo più bieco. L’edizione di “Totò e Vicè” proposta al “Piccolo” di Catania da Gianni Salvo è stata rivista dopo la prima versione del '92, ma i protagonisti Totò e Vicè, dai tratti surreali, folli e savi allo stesso tempo, restano autori di poetici e strampalati faccia a faccia verbali, mai aggressivi e rappresentano il tessuto poetico sul quale si sviluppa la scrittura del testo di Scaldati, autore ed attore palermitano che lavora su una seria ed attenta ricerca di sintassi e di fonetica capace di restituire un mondo linguistico vitale e profondamente creativo. I due personaggi vengono introdotti sulla scena dallo stesso regista Gianni Salvo che, in apertura di spettacolo, distribuisce cappelli agli spettatori per poi lasciare a Totò e Vicè il compito di prelevarli per arricchire la loro scena, con tanto di povera e sgangherata roulotte. Il testo attraverso le surreali discussioni dei due clochard, clown, vagabondi e bambini, induce ad una riflessione profonda sull'esistenza, con la semplicità e la consapevole rassegnazione dello scorrere inesorabile della vita, della quale i due sono testimoni. Totò e Vicè sono due figure capaci di stupore e spontaneità e che vivono senza rete, fuori da ogni tipo di schema. Ed il loro quotidiano si dilata nell'eternità attraverso l'uso del dialetto in senso poetico, surreale, circense. Spettacolo lineare, sorretto da una regia scorrevole e con due interpreti davvero all’altezza, che si superano, alternandosi, in bravura. Nei panni dello strampalato ed allampanato Totò si distingue Aldo Toscano, mentre il clownesco e surreale Vicè è Carlo Ferreri. Applausi del pubblico alla fine per un testo ed uno spettacolo di grande valenza culturale.

Franco Scaldati, autore-attore palermitano, pur essendo una delle figure più rilevanti nella scena italiana della seconda metà del ‘900 è, di contro, anche lo scrittore più appartato. Nato nel 1943 a Montelepre, nei primi anni '70 si dedica alla scrittura e alla realizzazione di spettacoli tratti dai suoi testi con la Compagnia del Sarto da lui stesso fondata. Il suo impegno è rivolto alla riformulazione del dialetto palermitano secondo una matrice poetico-drammaturgica che stabilisce un incontro forte fra le tradizioni della sua terra e la storia del teatro. Il risultato è l'invenzione di un linguaggio singolarissimo disseminato di echi arcaici, arabeggianti e quotidiani di spiccata valenza teatrale. Nonostante la ricchezza, la sua produzione per il teatro (e non solo) è in buona parte inedita, nonostante si tratti di un’opera di notevole valore artistico che egli ha prodotto dagli anni Settanta a oggi. Scaldati ha svolto, dagli anni Settanta, un’attività degna di rilievo, ha aperto teatri indipendenti (Teatro & C., Re di Coppe, Il Piccolo Teatro). Ha ospitato compagnie di punta nella ricerca (Cecchi, Corsetti, Martone, Leo), ha animato la vita teatrale di Palermo in anni in cui le istituzioni non erano così illuminate come oggi. Ha rappresentato per molti giovani che poi si sono dedicati al teatro, alla letteratura, all’arte un percorso artistico esemplare.