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Il Premio Hystrio, compie ventidue anni, tre serate d’incontri, letture, proposte per il teatro. Già dallo scorso anno è diventato anche un piccolo festival dedicato alla creatività giovanile. Per tre giorni, (21, 22 e 23 giugno) il pubblico ha potuto  assistere alle selezioni finali dei giovani attori del Premio alla Vocazione, alla lettura scenica dei testi segnalati al Premio Hystrio-Scritture di Scena_35, alla mostra fotografica

del Premio Hystrio-Occhi di Scena, allo spettacolo Made in Italy di Babilonia Teatri. Un calendario ricco e vario. Il Premio corre da sempre su un doppio binario, rivolgendosi alle giovani generazioni d’attori ma anche ai grandi nomi della scena italiana. Accanto ai giovani talenti di domani: attori, drammaturghi e fotografi, cui Hystrio offre la possibilità di essere selezionati da una giuria di esperti e di farsi conoscere dal grande pubblico e dagli operatori del settore, esiste la nota sezione del Premio dedicata a nomi affermati della scena italiana e internazionale. Nel ridotto del teatro è allestita la mostra Occhi di Scena. Il premio va a due donne. Claudia Paglieschi, le sue inquadrature insolite ci portano direttamente sul palcoscenico; Serena Serrano, segue il lavoro di una regista Serena Sinigaglia e ci restituisce, attraverso l’obiettivo, tutta la magia della regia. Giovedì sera la serata è dedicata ai giovani drammaturghi, Claudia Cannella, direttrice della rivista, affabile e sincera come sempre, dichiara tranquillamente che il livello di qualità degli scritti in concorso non era elevato, nonostante la quantità. Piace per questo Claudia Cannella per la sua onestà intellettuale. Quest’anno gli iscritti al concorso erano 82,è stata ugualmente scelta una rosa di 7 finalisti e sono stati segnalati tre autori:
Emanuele Aldovrandi con FUNZIONA MEGLIO L’ODIO
Anna Candida De Carvalho Carneiro con PLASTIC DOLL
Alessandra Comi con LA CASA DEL SONNO
Che cosa ha da dire questa generazione di autori, figli del riflusso? E come lo dice? Condivido pienamente la scelta della giuria. In effetti nessuno meritava di vincere. Il linguaggio e le storie sicuramente riportano tematiche attuali, violenza sulle donne, rapporti di coppia, solitudine nella società dei consumi…ma la struttura drammaturgica appare poco originale. Anche se la lettura scenica ha cercato di valorizzare al massimo i testi, la parola teatrale è debole e incongruente. In alcuni casi come nel testo “Funziona meglio l’odio”, l’eccesso di cerebralismo stanca: un uomo diventa stupratore per vendicare la sua donna uccisa da un serial killer, non solo, cerca di compiere quanti più delitti è possibile per alzare le statistiche e favorire un cambiamento della legge…il personaggio è poco credibile, troppo ragionamento, troppa logica, il male spesso è banale… “Plastic Doll” presenta personaggi sicuramente comici ma più vicini al cabaret che alla drammaturgia. “La casa del sonno” in un percorso lineare a ritroso, spinge ad una riflessione su tematiche attuali ma anche qui la struttura narrativa è poco originale. Queste criticità dei testi sono evidenziate anche nella motivazione della segnalazione. Il premio è un’occasione di crescita e offre a chi si mette in gara uno sguardo critico e un suggerimento di percorsi futuri. I giovani, faranno tesoro di questi preziosi consigli. La serata di Venerdì è dedicata a Made in Italy di Babilonia Teatri che vince il premio alla drammaturgia. Gli attori parlano, urlano, corrono, scandiscono le frasi con ritmo frenetico. Una drammaturgia che procede come un flusso ininterrotto, una capacità di scrittura  che sa sorprendere,  in continua evoluzione delle forme. Una scrittura che parte dalla carta e si conclude sulla scena, il testo spesso viene completato in scena, durante le prove. Sabato 23 giugno serata conclusiva. Claudia Cannella precisa che il premio arriva a conclusione di percorsi  artistici, viene premiata la ricerca, l’impegno lo studio di anni. Sul palcoscenico si alternano vincitori del Premio Hystrio 2012.  Laura Marinoni per l’interpretazione e la sua capacità di spaziare, in un repertorio vasto e poliedrico. Antonio Latella, per la regia. Un Talento multiforme, un regista coraggioso, sempre pronto a rimettersi in gioco con scelte coraggiose e spesso controcorrente.
Premio Hystrio- Altre Muse a Teatri Abitati (rete teatrale pugliese). Teatri Abitati è un progetto che risponde a due necessità: la costruzione di una concreta relazione con il territorio, attraverso l’elaborazione di una proposta culturale e artistica rivolta alla popolazione residente e la creazione di nuove opportunità di lavoro per le imprese teatrali. Il progetto comprende una fitta mappa di poli teatrali, distribuiti per tutte le province della regione, con la costituzione di 12 sedi di Residenze Teatrali che hanno dato stabilità a 18 compagnie teatrali pugliesi e sostegno creativo a 34 compagnie regionali. Premio Hystrio-Provincia di Milano a Teatro Ringhiera/ATIR e Festival Le strade del Teatro. Per la qualità delle scelte teatrali, per l’attività sociale e civile condotta in un quartiere difficile come Gratosoglio. Premio Hystrio-Teatro a Corte per i linguaggi del corpo a Duda Paiva, per i suoi spettacoli originali, una fusione di danza contemporanea, pupazzi, musica ed effetti multimediali. “Le mie creazioni – ci spiega Duda – raccontano storie di persone comuni, raccontano i loro sogni, le loro paure, la loro ricerca d’amore. Raccontano della battaglia quotidiana di ciascuno di noi con il mondo che ci circonda e dei modi per trovare delle vie d’uscita”
Premio Hystrio-Castel dei Mondi per giovani compagnie a Menoventi.
La ricerca della compagnia si focalizza sul rapporto tra attore e spettatore. La rappresentazione lascia posto all’accadimento, qui ed ora, giocando con le convenzioni teatrali per ricordare ai testimoni che l’oggetto scenico, in qualche modo, li guarda e ci riguarda. L’ironia è un altro leitmotiv negli spettacoli di Menoventi. Nella serata conclusiva in scena anche i giovani talenti del Premio alla Vocazione che si esibiscono in alcuni testi delle loro audizioni. Fra tutti emerge Matthieu Pastore vincitore: gioca con i linguaggi, gestisce con allegria e ironia la sua fisicità, poliedrico e abilissimo in un monologo tratto da “Eva Peron” di Copi. In pochi minuti ci regala tutta la trasgressione e l’originalità del mondo di Copi. Minuti preziosi, ricchi di figure sceniche ben misurate e calibrate nei toni, nella mimica del viso, nella gestualità del corpo. Secondo premio ex equo, Emmanuele Aida e Mauro Lamantia. I vincitori ricevono anche una borsa di studio. Quest’anno i premi sono andati a tre uomini giudicati superiori in originalità e qualità. Coraggio ragazze al lavoro, non perdete il prossimo premio Hystrio!