In Love and Information, sono oltre cinquanta le brevissime scene che, per pochi secondi o qualche minuto, offrono istantanee nella vita di centinaia di personaggi. A scattarle, un fulmineo sipario a carrello che scorrendo dall’alto e dal basso si incontra nel mezzo come un obiettivo fotografico. I cambi di scena a sipario chiuso sono velocissimi e accompagnati da musica anticipatrice e luci da musical che brillano intorno al boccascena. Ecco lo stile con cui il regista James MacDonald ha deciso di interpretare quest’ultimo lavoro della scrittrice britannica Caryl Churchill per il Royal Court.  Con una essenziale struttura drammatica (situazione iniziale – evento – ribaltamento,) l’autrice esplora come l’amore, nelle sue svariate forme, viene alterato dalle informazioni che riceve. Una serie di domande sorge spontanea durante la visione dello spettacolo. Meglio sapere o non sapere? In una coppia in sintonia, lei (Nikki Amuka-Bird) viene finalmente persuasa dal suo curioso ma complice compagno (Amit Shah,) a confidare un segreto gelosamente custodito. Quando glielo bisbiglia all’orecchio (senza rivelarlo al pubblico che si concentra quindi sul suo effetto piuttosto che la sua natura,) lui incredulo fatica a gestirlo e trasforma l’affinità in scontro e tensione. Come ci relazioniamo con le informazioni? In una comica scenetta tra un fratello adolescente (Josh Williams) e sua sorella maggiore (Laura Elphinstone) che si rimbeccano nel salotto di casa, lei cerca di catturare la sua attenzione per dirgli una cosa importante mentre lui continua a giocare ai videogiochi, finché gli urla seccata di non essere sua sorella ma sua madre! Silenzio (e scroscianti risate dal pubblico.) Disorientato e quasi disgustato, lui propone con un filo di voce che forse non sia il caso di far sapere alla mamma …o meglio la nonna, che ora lo sa anche lui. Cosa amiamo di una persona: la stessa o le informazioni che ne abbiamo? Nell’elegante scena tra una coppia di mezz’età seduta su una panchina, si rivisitano memorie: eppure lei (Linda Bassett), rammenta immagini completamente diverse da quelle che ricorda lui (Paul Jesson.) Quando le informazioni cambiano, cambia anche quello che sentiamo? In una coppia felice, quando lei (Scarlett Brookes) rivela di non poter aver figli sembra che tutto l’amore di lui (John Heffernan) svanisca di colpo. Quante inutili informazioni diamo per ritardare l’amore? Nella classica scena di due amanti al primo appuntamento, lui (Joshua James) vuole baciarlo ma riempie il tempo dell’attesa con una serie di nozioni frivole e ridicole.
È piú o meno doloroso ignorare l’effetto dell’informazione? Due amici fanno jogging e lui (Rhashan Stone) finalmente le confessa di aver visto suo marito con un’altra in diverse occasioni. Lei, calma e indifferente, dice che lo sa, che va avanti da un po’, ma non è un gran problema…e ringrazia (da brava inglese!) per la cortese informazione. Non manca l’amore patriottico, che in maniera satirica ma discreta scopre una latente nota di razzismo nella vecchia generazione britannica: un’anziana signora ad un bar chiacchiera con un giovane cameriere straniero ed è affascinata dalle innumerevoli lingue in cui questi sappia esprimere la parola “table”… oggetto che tuttavia rimane per lei universalmente e unicamente riconosciuto come….“table”.  La scenografia minimalista, costituita da un reticolo bianco e nero, suggerisce un’atmosfera quasi opprimente (sembra di abitare un cubo!) Gli attori sono realistici e convincenti: un cast di 16 artisti dai 12 agli 80 anni dipinge un quadro della vita piú ampio possibile. Su quest’ultima nota, tuttavia, mi sento di fare un appunto: sebbene il Royal Court promuova anche scrittura urgente, includendo minoranze etniche e toccando problemi sociali, tende a mantenersi su una linea abbastanza gentile ed esplora soprattutto la forma teatrale. Infatti questo spettacolo si propone soprattutto come esperimento formale. Tristemente assente un accenno agli strati meno avvantaggiati della società, riferimento che correrebbe forse il rischio di passare inosservato agli occhi dell’agiato pubblico locale. Peccato: ci sarebbe molto da investigare sul tema dell’amore e dell’informazione tra chi si sente emarginato o fatica ad arrivare a fine mese o addirittura ha rinunciato a combattere…magari in simili contesti, non ci si può nemmeno permettere il tempo di elaborare le informazioni o il lusso di alterare l’amore che si prova.

(visto il 27/09/2012)
Love and Information
di Caryl Churchill
al 6 Set al 13 Ott
Royal Court Theatre
http://www.royalcourttheatre.com/whats-on/love-and-information