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Metti un sabato piovoso, in cui ci si inerpica per la campagna dell’alto casertano. Ci ritroviamo a Teano, precisamente a Casamostra, luogo magico e medievale dove, il 13 ottobre 2012, siamo invitati alla giornata teatrale organizzata dall’Associazione “Centro Studi sul Teatro Napoletano, Meridionale ed Europeo” di Napoli.  A dirigere l’incontro e a fare “gli onori di casa” Antonia Lezza, docente dell’Università di Salerno e dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, nonché presidentessa dell’associazione sopra citata. Attorno a lei tantissimi collaboratori, studenti e ricercatori che vivono a 360 gradi il mondo teatrale. La signora Bice apre le porte del suo “Borgo dei dragoni”, casale medievale immerso tra prati, uliveti e vigneti, in cui la sala “congressi” è una stanza che mostra al centro un’antichissima macina rimessa a nuovo: proprio questa farà da quinta nelle esibizioni degli attori presenti all’incontro. La giornata, scandita anche da colazione, luculliano pranzo e pausa caffè con dolci tipici, è stata divisa in tre fasi: una prima di accoglienza e presentazione di libri e riviste, contenenti studi esclusivi sul teatro e la letteratura. Presenti alcuni studiosi provenienti da diverse università italiane, i quali si rivolgono ad un pubblico eterogeneo, composto non solo da cultori della materia, ma anche da attori, amici, giovani studenti, giornalisti. In fondo alla sala un ampio tavolo espone tutti i libri citati durante l’incontro( e non solo) e riportati sul programma. Interviene Luisa Ambrosio, storica dell’arte, che descrive il lavoro svolto in ambito museale, recuperando oggetti e collezioni che vengono ricontestualizzate storicamente, riportando alla luce anche oggetti spesso utilizzati nelle scenografie di spettacoli. Una giovane studiosa, Mariagiovanna Grifi, ex laureanda della prof.ssa Lezza, presenta il suo percorso di ricerca affrontato presso l’Università di Firenze: avete mai pensato che le compagnie teatrali, legate alle corti toscane, fossero elemento fondamentale nei rapporti politici tra Signori e regnanti europei? Per la prima volta anche le attrici del Rinascimento assumono un ruolo fondamentale, utilizzando i loro veri nomi e non pseudonimi, costituendo anelli fondamentali negli intricati affari regali. La stessa Lezza presenta il suo studio sul teatro di Roberto Bracco, attraverso la presenza di un’ erede, Aurelia Del Vecchio . Sottolineata la lotta dell’autore al Fascismo e il suo strettissimo rapporto con  Napoli, evidenziato nei carteggi che la famiglia ha donato alla città. Si cita  film “Sperduti nel buio” con un inedito De Sica, tratto da un dramma di Bracco e ritenuto perduto; oggi recuperato da Pasquale Iaccio,  docente dell’Università di Salerno. Si continua con il volume Oltre la Serenissima, Napoli e la cultura meridionale, a cura della stessa Lezza e di Anna Scannapieco: Napoli è presente nelle opere goldoniane non solo attraverso le ambientazioni e i personaggi, ma attraverso anche una particolare simbologia dei caratteri e dei linguaggi partenopei. Numerosi elementi inediti che arricchiscono la critica e gli studi goldoniani, rallentati nel tempo. Le notizie contenute in questo volume sono state raccolte in occasione della giornata di studio svoltasi nel settembre 2008 durante il festival “Benevento città spettacolo”. Stefania Stefanelli presenta invece i contenuti degli atti del convegno del marzo del 2011, svoltosi presso l’Accademia della Crusca di Firenze: naturalmente si parla di lingua , linguistica, dialetti all’interno del mondo teatrale, con un accenno a Maurizio Scaparro e al suo progetto sul teatro europeo e mondiale. Valentina Ripa accenna al suo lavoro di traduzione di un romanzo catalano, La leggenda del libraio assassino di Barcellona di Ramon Miquel I Planas, ispirato a sua volta al lavoro flaubertiano, collegato agli atti di un processo. Si parla di “giallo filologico” in cui la bibliofilia diventa bibliomania. La presenza di Enzo Moscato, sia come attore in quanto conclude la giornata teatrale con alcuni momenti tratti dal suo spettacolo “Toledo Suite”, sia come scrittore, è fondamentale grazie anche alla presentazione della sua autobiografia       Gli anni piccoli, con prefazione di Enrico Fiore e postfazione di Pasquale Scialò. Mirella Saulini presenta il suo studio sul teatro gesuitico, soffermandosi su un gesuita siciliano, Padre Stefano Tuccio, che pare abbia riportato in scena la figura del Cristo. La Saulini sottolinea lo studio approfondito sulle trilogie di tragedie gesuitiche, riflettendo sulla funzione fondamentale della tragedia centrale. Immancabile la Nuova Drammaturgia napoletana con una nuova monografia su Annibale Ruccello, a cura di Mariano D’Amora. Anche l’attore Gino Gurcione ricorda Ruccello interpretando Maria di Carmela e La telefonata.  L’attore ricorda che i due estratti ruccelliani fanno parte di un più complesso reading che lui e il pianista Mariano Bellopiede, mettono in scena unendo anche lavori di Di Giacomo e Patroni Griffi.  Dopo pranzo, la seconda parte della giornata vede la presentazione delle attività dell’Associazione “Centro Studi sul Teatro Napoletano, Meridionale ed Europeo”: dal teatro d’appartamento, alle pubblicazioni, alle convenzioni, ai weekend e alle gite teatrali, alla realizzazione della pagina “ Teatro” presso il portale dell’Università di Salerno (www.unisa.it) , al notiziario bimestrale, alla collaborazione con Teatri Uniti che ha festeggiato i 25 anni dalla fondazione nel 1987, fino ai progetti dell’associazione nei confronti dei giovani appassionati di teatro, attraverso collaborazioni e borse di studio. Tutte le informazioni su iniziative e iscrizione all’associazione, sono contenute nel sito www.centrostuditeatro.it. Il pomeriggio è dedicato alle esibizioni: cominciano Alfredo Giraldi e Daniele Mattera che leggono Li cunti da lo cunto tratti da Lo cunto de li cunti di G.B.Basile.  I due artisti, di cui uno in realtà medico, dimostrano la passione culturale e scenica per una tradizione letteraria e teatrale fortemente radicata in Campania, unendo movimenti, canti e marionette in uno spettacolo che andrà in scena a gennaio presso il teatro Spazio Libero di Napoli, insieme a Sebastiano Cappiello e Paola Maddalena. Continuano Lello Giulivo, con una straordinaria leggenda di Colapesce e testi tratti da Filippo Cammarano,  De Filippo, De Simone, e Tonino Taiuti con passi tratti da Petito al Marinetti futurista, senza tralasciare il suo Viviani di Piedigrotta. Tra le esibizioni viene collocato l’intervento di Maurizio Zanardi con un profondo excursus sul concetto contemporaneo di “cultura”: ricordiamo anche il suo lavoro La democrazia in Italia, edito da Cronopio.   Chiudono questa giornata di full immersion nel teatro e negli alti studi teatrali, letterari, storici e filosofici, due amici dell’associazione: Enzo Moscato, come già accennato prima, e Cristina Donadio, splendida interprete di Da questo tempo e da questo luogo…25 rose dopo, omaggio ad Annibale Ruccello, che abbiamo avuto modo di vedere e recensire l’anno scorso, e che in questa occasione ripresenta il lavoro attraverso un piccolo estratto. Si conclude così la giornata. Ormai è sera, continua a piovere, ma il tempo è volato, grazie al contesto accogliente che ci ha permesso di conversare e di avere interessanti confronti con studiosi e appassionati, tutti riuniti al Borgo dei dragoni, accomunati da un unico elemento fondamentale: il teatro.