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La scrittura qualche volta è profetica. Annuncia ciò che sarà. E’ accaduto proprio così nel caso di Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa Yague, hanno scritto il loro testo poco tempo prima che esplodesse il movimento degli Indignados, il 15 maggio del 2011 a Madrid. Per anni avevano raccolto testimonianze, lettere inviate ai giornali, in cui si narravano piccole ribellioni quotidiane. Ribellioni di semplici cittadini che credono nella felicità di un momento e che insistono, sudano, lottano per ottenerla. E’ nato così “Ribellioni possibili” un testo brillante, carico di ritmo. Serena Sinigaglia, eroina del nostro teatro contemporaneo, regista e direttore artistico del Teatro Ringhiera, mette in scena questo testo fluido e dinamico. Regalando emozioni e speranze di futuri possibili.  “Ognuno di noi, deve credere nella possibilità di cambiare. Ognuno di noi, deve fare un gesto per la propria felicità, dobbiamo uscire dal cinismo dell’indolenza, dall’apatia, credere nelle cose che possono migliorare la nostra vita” Risponde al pubblico al termine dello spettacolo, insieme agli attori della compagnia, è presenti in sala, Luis Garcia-Auras. Una messinscena dai toni grotteschi interpreta in modo eccellente da tutti gli attori. Favola tragicomica inedita in Italia. Si parte da un uomo qualunque, uno di noi, con un nome comune, Garcia, che decide di far valere un diritto: il risarcimento di ventotto centesimi da parte di una compagnia telefonica. Un gesto contagioso cui si aggregano altri personaggi tutti con un diritto calpestato e una dignità da rivendicare. Una ragazza a cui è caduto il soffitto dell'appartamento e non riesce a individuare un responsabile tra i vicini di casa, le compagnie immobiliari e le assicurazioni; una vedova con figlia anoressica invisibile per il sistema sanitario gestito nevroticamente come azienda; e un uomo che vorrebbe scrollarsi di dosso una soffocante e punitiva educazione cattolica. Tutti come novelli Barteleby  si oppongono al sistema con un semplice no. E’ un modo per iniziare. In scena oggetti comuni sparsi ovunque, oggetti del nostro quotidiano consumismo, che invece di essere vittime dell’usa e getta continuo, vengono riparati e sospesi in aria. Uno spettacolo vibrante e armonioso. Quando si parla del piacere teatrale, si parla di un teatro che sa regalare magie, come in questo caso. Godimento e conoscenza in questo spettacolo procedono di pari passo, una rappresentazione che parte dal presente e affronta problemi reali. Il testo è dedicato a tutti gli ingenui, nel significato antico del termine, persone nate libere, che voglio vivere come uomini liberi, consapevoli e critici e in grado di pronunciare con decisione una piccola sillaba, un avverbio di modo, una negazione, che può aprire altri mondi e modalità diverse di vivere: NO…E voi che leggete, avete un sogno di ribellione… sì? Allora non indugiate inutilmente. Seguitelo.
Teatro Ringhiera a Milano, fino al 2 Dicembre.
Produzione Compagnia ATIR
di Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa Yague
regia di Serena Sinigaglia
con Mattia Fabris, Stefano Orlandi, Maria Pilar Peréz Aspa, Arianna Scommegna, Chiara Stoppa, Sandra Zoccolan
scene Maria Spazzi
costumi Federica Ponissi
attrezzeria Maria Paola Di Francesco
luci Sarah Chiarcos e Alessandro Verazzi
tecnici di scena Roberta Faiolo, Giuliana Rienzi, Stefano Zullo
assistente ai costumi Giada Masi
con il contributo di
Gobierno de Espana - Ministerio de Educacion, Cultura y Deporte
Instituto Nacional De Las Artes Escenicas y De La Musica
Espana Cooperacion Cultural Exterior
e con il sostegno dell'Instituto Cervantes di Milano