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Tre porte si aprono e si chiudono contemporaneamente: entrano ed escono di scena, note musicali, acuti, sketches, dialoghi, urla, motti di spirito. A ritmo frenetico  procede una sceneggiatura che è quasi un pretesto per raccontare un’America degli anni trenta, dall’euforia e dalle luci degli anni venti, alla grande depressione. Un paese, che per la prima volta fa i conti con la povertà e cerca vie d’uscita, una fuga dalla realtà. La musica in questo caso è una risorsa. Tutto si svolge intorno a un grande pianoforte a coda che diviene anch’esso personaggio, animato dai suoni e dalle musiche della bravissima Vicky Schaetzinger. Ritorna, per la prima volta sul palcoscenico del Teatro Menotti, un  successo della Compagnia Tieffe, Chiamatemi Groucho. Il testo rende omaggio ai giochi di parole, alle battute paradossali, al teatro dell’assurdo dei fratelli Marx. La storia, senza storia, si svolge nello “Studio legale e investigativo Fratelli Marx” freneticamente piombano in scena un avvocato poco efficiente, un assistente idiota, una segretaria oca e una piccola folla di clienti improbabili. Il finale è sempre a sorpresa, un marito tradito troverà le prove dell’infedeltà della moglie, ma sarà sconvolto dall’esito delle indagini; gli ambasciatori di due nazioni confinanti trattano per un accordo di pace e tolleranza, ma trovano la guerra; un quadro di grande valore è stato rubato, ma verrà ritrovato in circostanze ancora più misteriose. L’elaborazione drammaturgica di Emilio Russo raccoglie tanta eredità, quella dei fratelli Marx, ma anche quella della commedia dell’arte, la regia di Marco Balbi è spumeggiante e piena di ritmo, tutta la compagnia versatile e di ottimo livello. Un buon modo per finire l’anno. In questi tempi di crisi, saper sorridere, nonostante tutto, ma soprattutto ridere con un pizzico di eccentricità è un atto di saggezza, un’ ottima cura per la salute...
Come giustamente sosteneva Wilde “L’unica cosa che consola quando si è poveri è la stravaganza”.

TieffeTeatro
CHIAMATEMI GROUCHO
elaborazione drammaturgica Emilio Russo
con Gianni Quillico, Cinzia Spanò, Nicola Stravalaci, Fabio Zulli
al pianoforte
luci Mario Loprevite
regia Marco Balbi
dal 13 al 22 e dal 27 al 31 dicembre 2012