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Che cosa ha visto il Mediterraneo la notte tra il 25 e 26 Dicembre del 1996? Ha visto 283 disperati in balia del buio, delle acque, dell’indifferenza. Ha visto decine di corpi abbandonati alle onde, morti “senza il suono delle campane…”  Quella notte, un battello con a bordo centinaia di uomini e donne provenienti da India, Pakistan e Sri Lanka, affondò a poche miglia dalle coste italiane, nei pressi di Portopalo di Capo Passero, la punta più a Sud della Sicilia. Lo spettacolo LA NAVE FANTASMA PREMIO GASSMAN / Città di Lanciano 2005 – Miglior Testo Italiano scritto da Giovanni Maria Bellu, Renato Sarti e Bebo Storti, racconta tutto questo, soffermandosi anche sulla nostre colpe. Una vicenda di cui pochissimi giornalisti parlarono all’epoca (Livio Quagliata de Il Manifesto, Dino Frisullo di Senza Confine), nonostante precise testimonianze dei superstiti, le autorità italiane e i mass media fecero finta di nulla. Questo naufragio non fa notizia, o forse sì, fa notizia che deve restare nascosta. “Non sono morti nostri”. Da dove nasce l’omertà? Quali origini ha? Indifferenza, interessi economici, razzismo, paura? Gli stessi pescatori della zona, che recuperarono decine di corpi straziati, nelle reti a strascico, temendo conseguenze per la loro attività, li rigettarono in mare. Cinque anni dopo, finalmente un’inchiesta. Grazie alla testimonianza del pescatore di Portopalo, Salvatore Lupo, raccolta dal giornalista Giovanni Maria Bellu si, riuscì a individuare e filmare il relitto. Nel giugno del 2001 le immagini della nave fantasma fecero il giro del mondo. Alcune interpellanze parlamentari, interventi e richieste da parte di quattro premi Nobel italiani (Renato Dulbecco, Dario Fo, Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia) hanno cercato di smuovere le acque…nulla. Il relitto e quel che resta è ancora lì. Renato Sarti racconta questa storia ricorrendo a tutto ciò che il teatro può offrire: video, narrazione, commedia dell’arte, clownerie, coinvolgimento del pubblico, affinché la tragedia raggiunga tutti  con ogni possibile mezzo. Renato Sarti e Bebo Storti bravissimi, entrano ed escono dai personaggi, con vivacità e sensibilità, s’impegnano a far rivivere quello che facilmente viene rimosso, dimenticato. Qualcuno lo chiama cabaret tragico, qualcun altro, teatro politico, o dell’informazione, io preferirei dire  umanesimo civile. Teatro dell’anima. Due personaggi in scena due anime in cerca di verità, recitano, mimano, ci coinvolgono in una tempesta fatta di suoni, rumori e parole, ma non è la Tempesta di Shakespeare, questa tempesta, purtroppo, è realmente accaduta. Raccontarla è necessario e serve a ricordare a chi siede tranquillo e beato in platea, “quando gli albanesi eravamo noi”.

Teatro della Cooperativa Milano
LA NAVE FANTASMA
di Giovanni Maria Bellu, Renato Sarti e Bebo Storti
con Renato Sarti e Bebo Storti
disegni Emanuele Luzzati
musiche Carlo Boccadoro
dal 22 al 27 gennaio 2013