I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
Associazione Dramma.it - Via dei Monti di Pietralata 193/c 00157 Roma
Diablogues di Mattia Visani
- Scritto da Marcello Isidori
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Come una nota drammaturgia di Harold Pinter questo libro, nel raccontare la storia del duo siciliano, parte dalle ultime produzioni e conclude con gli inizi della loro carriera. La struttura di questo volume, che celebra attraverso la rievocazione dei tanti spettacoli realizzati, con maggiore o minore fortuna, l'originale coppia di attori, registi ed autori, prende in esame le varie fasi della loro ultra trentennale carriera separandoli in blocchi. Come già detto si comincia, dopo la prefazione di Marco De Marinis, con l'ultimo periodo produttivo della compagnia, definito barocco palermitano, con i vari spettacoli di Pirandello, realizzati con la matura padronanza d'innovative modalità per affrontare il più classico dei nostri classici. Il secondo capitolo riguarda il periodo immediatamente precedente, caratterizzato dalla collaborazione con la compagnia de Le belle bandiere. Si comincia anche qui con Pirandello per proseguire con una riscrittura delle varie versioni di Anfitrione, con Il mercante di Venezia e con Le smanie per la villeggiatura. Ancora un passo indietro nel tempo e si arriva agli anni 80, decennio in cui i due artisti hanno collaborato con la Cooperativa Nuova Scena di Bologna. In questo periodo i due artisti hanno realizzato le loro prime "perle" come i tre spettacoli della trilogia siciliana, in cui il loro inconfondibile stile ha definitivamente preso forma per diventare nell'immediato futuro l'elemento che li ha fatti apprezzare dalla critica e da un più vasto pubblico. Tra capolavori e spettacoli meno riusciti, alle soglie degli anni 90, i due artisti si sono staccati da Nuova scena per arrivare a costituire la compagnia Diablogues. E non è un caso che il nome della compagnia è lo stesso dello spettacolo, costruito da pezzi vari scritti per la radio da Roland Dubillard e che Ugo Ronfani tradusse e adattò per loro. Diablogues è stato infatti messo in scena in quegli anni ed ha rappresentato una sorta di carta d'identità del duo. Il libro prosegue con le produzioni della metà degli 90, le cosiddette produzioni siciliane, per terminare con il capitolo dedicato agli inizi della carriera di Vetrano e Randisi, segnati soprattutto dalle esperienze con maestri quali Michele Perriera, Beppe Randazzo e più tardi Leo De Berardinis. Per sviluppare il suo racconto e la sua analisi Mattia Viviani sceglie di fare opera di assemblaggio delle testimonianze dirette dei protagonisti intervallandole con notizie e precisazioni biografiche e teatrografiche. La pubblicazione è riccamente corredata da una collezione di scatti dei principali spettacoli citati.
Diablogues il teatro di Enzo Vetrano e Stefano Randisi
di Mattia Visani
Ubulibri 2011
pagg 189 € 23,00
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Edipo tragedia dei sensi per uno spettatore di Massimo Munaro
- Scritto da Marcello Isidori
- Visite: 3489
Dopo quattordici anni di repliche Massimo Munaro realizza anche il progetto di consegnare alle stampe i materiali della sua più celebre creazione. L'Edipo del Teatro del Lemming ha debuttato nel dicembre del 1996 a Rovigo e da allora non si è più fermato, semmai si è riposato per alcuni periodi, per dare il tempo al regista e alla sua compagnia di creare altri spettacoli che hanno formato la tetralogia dello spettatore. L'originalità dello spettacolo (e della tetralogia) come molti sanno è quella di rendere lo spettatore realmente protagonista della messa in scena. Se si tratta di un esperimento "a perdere" dal punto di vista economico, in quanto otto attori per un unico spettatore non consentono certo di far quadrare i conti, si tratta certamente di una prova coraggiosa che nel tempo ha dato degli ottimi frutti. Innanzi tutto il fatto che, fino ad oggi, lo spettacolo è stato "visto", anzi vissuto, da oltre 3500 spettatori, risultato che pochi spettacoli possono vantare, ma soprattutto l'interesse e la risonanza che ha destato nel mondo della critica e della saggistica. Moltissimi sono stati i riscontri positivi o crtici allo spettacolo, e questo denota l'esistenza di un appassionato dibattito sul tentativo, per molti riuscito, di testimoniare una rivoluzionaria impostazione del modo di fare teatro. Non più lo spettatore come più o meno passivo fruitore dello spettacolo, ma lo spettatore che agisce in scena come vero e proprio soggetto drammatico. E la scelta di Edipo, archetipo tra i più radicati nella natura umana, come argomento dell'esperienza del Lemming, è sembrata ai più una scelta centrata. Il volume comincia con il racconto, dalla nascita dell'idea alla sua realizzazione, della preparazione al debutto dello spettacolo. Nella seconda parte viene presentato il testo dello spettacolo, che naturalmente ha una peculiarità che lo rende unico e per questo molto interessante. La terza parte, la più ampia, raccoglie le numerosissime testimonianze di tanti spettatori che hanno vissuto l'evento, alternati a stralci delle recensioni e ad appunti tratti dal diario di bordo degli attori che negli anni si sono succeduti nell'interpretazione dello spettacolo.
Edipo tragedia dei sensi per uno spettatore
di Massimo Munaro
Titivillus 2010
pagg 166 € 15,00
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Adamo ed Eva a cura di Sonia Maura Barillari
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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E' uscito per “Biblioteca Medievale”, collana diretta da Mario Mancini, Luigi Milone e Francesco Zambon, dell'editore Carocci di Roma sotto il titolo ADAMO ED EVA. Le jeu d'Adam: alle origini del teatro sacro, una nuova e aggiornata edizione critica a cura di Sonia Maura Barillari, Professore Associato di Filologia Romanza, del famoso testo medievale, databile intorno alla metà del XII secolo, considerato da più parti come il primo testo di natura, sensu lato, teatrale interamente composto in lingua volgare, nello specifico, come precisa l'autrice, nell'antico francese di area anglo-normanna. La Barillari ha altresì tradotto il testo sia nella parte del recitato in volgare, sia nella parte in latino medievale di quelle che, forzandone forse un po' la funzione, possono definirsi introduzioni, notazioni a margine, indicazioni di contesto scenografico e recitativo, se non addirittura, come fa la stessa studiosa, tentando l'anacronismo, vere e proprie note di una proto-regia. Il tutto corredato da un robusto apparato critico e da una lunga introduzione che ha il pregio, a nostro avviso, di non limitarsi a riferire ed organizzare il percorso di studi ed interpretazioni che in lunghi anni hanno accompagnato il recupero di questo testo ormai quasi millenario, ma tenta revisioni ed articolazioni innovative, guidate anche da una sguardo comunque attento verso la teatralità contemporanea. Così accompagnato ed assecondato il testo acquista interesse ed un certo fascino, forse inaspettato, mostrando un aspetto poco conosciuto della spettacolarità medievale ed anche confermando, per via di diretta analisi, la capacità di quella di celare, conservare e traghettare, con forme proprie e singolari, articolazioni drammaturgiche ed una teatralità implicita che sembrava del tutto persa e dispersa tra le rovine della classicità antica, caduta sotto i colpi dei rivolgimenti europei. Un libro dunque in grado di suscitare interesse anche al di là della ristretta cerchia di filologi e storici del medioevo.
Maria Dolores Pesce
Adamo ed Eva
Le jeu d'Adam: alle origini del teatro sacro
a cura di Sonia Maura Barillari
Carocci 2010
pagg 310 € 24,00
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La nascita del nuovo teatro in Italia di Daniela Visone
- Scritto da Marcello Isidori
- Visite: 5282
E' sempre molto interessante andare a scoprire o ri-scoprire le radici di fenomeni, tendenze, prassi e modalità che risultano più o meno acquisite e riconosciute ai nostri giorni e che, dopo profonde evoluzioni e inattesi sviluppi, rappresentano a pieno titolo una delle tante compnenti della realtà attuale. Così trovo davvero avvincente, oltre che utile, andare a leggersi le pagine di questa pubblicazione che racconta, in maniera documentata ed approfondita, il decennio che ha visto la nascita del cosiddetto "Nuovo teatro" in Italia. Il volume costituisce la "prima puntata" di una storia recente che ha cambiato definitivamente gran parte del modo di fare e d'intendere il teatro ai giorni nostri. Il progetto, curato da Lorenzo Mango, parte con questo ampio saggio di Daniela Visone, ricercatrice presso l'Università di Napoli "L'orientale", per concentrare la propria analisi sugli anni in cui, tra la fine degli anni 50 e quasi tutti gli anni sessanta, alcuni giovani attori e registi come Carmelo Bene, Carlo Quartucci, Claudio Remondi ed artisti come Mario Ricci, cominciano a creare spettacoli che in qualche modo rompono con la tradizione e danno l'avvio ad un numeroso e variegato insieme di esperienze che attraversano i piccoli teatri, spesso nati per l'occasione, spazi alternativi e soprattutto le cosiddette cantine romane, per affacciarsi con prepotenza all'attanzione degli addetti ai lavori ed al mondo della critica. Dopo una ricostruzione delle primissime esperienze, che si articola in un racconto degli spettacoli e del loro impatto sul ristretto pubblico e sulla critica, sul cammino organizzativo di questi artisti "pionieri", Daniela Visone ci racconta le questioni che il nuovo modo di fare teatro sollevò nel mondo della critica di allora, in gran parte impreparato ad affrontare con gli strumenti tradizionali l'analisi di spettacoli così profondamente diversi. Ma è proprio dal mondo della critica che, per iniziativa di un gruppo di critici come Bartolucci, Augias, Capriolo, Quadri ed altri, si comincia ad avvertire con urgenza la necessità di seguire il fenomeno del nuovo teatro per analizzarne i nuovi linguaggi, le nuove forme e i nuovi fini e dotarsi anche di strumenti idonei e più attuali per studiarne i molteplici aspetti e recensirne le produzioni artistiche. Accanto al nascente Nuovo teatro si comincia dunque a gettare le basi teoriche di una nuova critica in grado di adeguare il proprio mestiere alle nuove sfide di un mondo in profondo mutamento. Il saggio si conclude con il racconto dei tre giorni del Convegno d'Ivrea, esperienza che viene definita come l'evento che chiude, da vari punti di vista, la stagione della nascita del nuovo teatro ma soprattutto che influnza le tendenze evolutive del fenomeno nell'immediato futuro.
La nascita del nuovo teatro in Italia (1959-1967)
di Daniela Visone
Titivillus 2010
pagg 326 € 18,00
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