I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
Associazione Dramma.it - Via dei Monti di Pietralata 193/c 00157 Roma
Macadamia nut brittle di Ricci/Forte
- Scritto da Marcello Isidori
- Visite: 4732
Stefano Ricci e Gianni Forte scrivono insieme ormai da parecchi anni e soprattutto negli ultimi la loro produzione, perdendo progressivamente quella caratteristica di “testo preventivo”, ha assunto sempre di più la connotazione di materiale da plasmare nel corso di laboratori e prove, materia da modellare sul corpo degli attori. Questo testo, reduce dal successo di pubblico e critica delle ultime due stagioni, viene ora pubblicato in questo volumetto curato da Andrea Porcheddu per Titivullus. La pubblicazione si apre proprio da un’ampia introduzione critica di Porcheddu che nell’analizzare le caratteristiche del teatro di Ricci/Forte ci fornisce un quadro ricco di spunti e riferimenti per cogliere in maniera più approfondita e consapevole le tematiche e le poetiche che un testo come Macadamia può suggerire al lettore. Illuminante, a mio parere, soprattutto quando scrive: “nella globalizzazione (...) la lingua è uniformata e universale: è quello strano linguaggio dei centri commerciali, degli sms, degli emoticon (...) Ricci/Forte, senza dubbio, attingono a quell’immaginario da outlet sociale, a quella cultura appunto italo-statunitense che è ormai l’unico collante di questo nostro paese geneticamente mortificato” E poi ancora quando afferma: “i due artisti succhiano indifferentemente fonti “alte” e manifestazioni culturali basse o diffuse. Nella stagione della riproducibilità di massa della vita individuale, sancita dal format del Grande Fratello versione Tv, Ricci/Forte hanno capito che la televisione (...) è una forma di cultura primaria, fondante, costitutiva, alfabetizzante. (...) Marlowe si affianca a Gatto Silvestro, Virgilio a Mazinga, Eschilo alla Nutella…”. Dunque un teatro dei nostri giorni mostrato con spietata lucidità e con sentimento rabbioso e solo apparentemente disperato. Così l’amore, tema preminente del testo qui pubblicato, viene presentato così come la nostra società lo ha ridotto: qualcosa di molto simile alla merce esposta negli ipermercati e imposta dalla pubblicità. Ma i personaggi di Ricci/Forte, che non sono dei veri e propri personaggi ma semmai delle persone, rivelano, in questa non-storia, insieme di soliloqui, narr-azioni, confessioni, riflessioni a voce alta, un conflitto profondo, disperato e quindi molto poetico, con questa immagine sporca e dissacrata dell’amore. Il volume è completato da una lunga “chiacchierata” tra Porcheddu e il duo di drammaturghi e registi, che ripercorrono le fasi della loro evoluzione artistica scendendo nel dettaglio delle tecniche e delle tematiche che rendono il loro teatro, al di là dei vari rimandi e raffronti, particolarmente originale ed interessante.
Macadamia nut brittle
di Ricci/Forte
a cura di Andrea Porcheddu
Titivillus 2010
pagg 100 € 11,00
Per acquistare il volume
Krypton teatri di luce
- Scritto da Marcello Isidori
- Visite: 4086
Difficilmente, quando si commenta un libro sul teatro, sembra opportuno soffermare l’attenzione sull’impostazione grafica della pubblicazione. In questo caso però, la forma mi è sembrata particolarmente adatta al contenuto. I 25 lunghi ed intensi anni di vita della compagnia Krypton, guidata da Giancarlo Cauteruccio, sono qui rappresentati proprio come se fossero uno spettacolo della compagnia stessa. La luce, le immagini, i colori, (peccato sia impossibile inserire i suoni in un libro) si fondono con la parola scritta sulle pagine di questo suggestivo volumetto. Partendo dagli esordi fino ad arrivare ai giorni nostri, prestigiose firme della critica, dell’arte e del mondo accademico, documentano ed analizzano una vasta produzione spettacolare caratterizzata da modi nuovi di fare teatro, utilizzando una sapiente miscela di codici comunicativi di cui nessuno è in subordine agli altri. La storia della Compagnia, e quindi dei suoi numerosi spettacoli, risulta senza dubbio essere un significativo esempio di come la vera passione per la ricerca porti a non scartare a priori nessuna strada percorribile come, ad esempio, ridare importanza al testo o evitare che esso costituisca solo il pretesto. Ed è perlomeno sorprendente, almeno se si considerano le tendenze del teatro di ricerca degli anni ottanta e novanta, rilevare come Cauteruccio è uno dei registi che ha lavorato di più con i drammaturghi contemporanei e con le grandi drammaturgie del 900. Oltre ai già citati pezzi sui numerosi spettacoli della compagnia, il volume è completato da una lunga intervista a Cauteruccio curata da Fulvio Paloscia, dalla cronologia degli spettacoli della compagnia, dei premi e riconoscimenti, delle performance architettoniche e le installazioni, delle collaborazioni alla lirica e balletto, delle direzioni artistiche di teatri e festival.
Krypton teatri di luce
Titivillus 2011
pagg 128 € 24,00
Per acquistare il volume
Perfetti giorni qualunque di Lina Maria Ugolini
- Scritto da Marcello Isidori
- Visite: 3642
Che la musica sia l’elemento in cui Lina Maria Ugolini si muove quotidianamente a diversi livelli, appare evidente fin da subito leggendo questo volume. La Ugolini non è musicista, ma drammaturga per il Piccolo Teatro di Catania, poetessa, saggista, docente di Poesia per musica, Storia del teatro musicale e drammaturgia musicale presso l’Istituto Superiore di studi musicali Bellini di Catania, ricercatrice presso il gruppo Saggiatore musicale dell’Università di Bologna, scrittrice di racconti per ragazzi. Tutto questo bagaglio di discipline si ritrova completamente, combinato e amalgamato come in una ricetta gustosa ed originale, negli otto racconti e quattro minidrammi pubblicati in questa raccolta. Una prosa ritmica e armoniosa, che crea atmosfere e situazioni favolistiche e surreali, mondi e personaggi imbevuti di poesia e fanciullesca immaginazione. I perfetti giorni qualunque scandiscono la vita di questi protagonisti sognatori, capaci di uscire dalla loro quotidianità, anche se solo per un istante, per assaggiare lo straordinario momento di perfezione che potrebbe essere riservato ad ogni essere umano, se solo ciascuno si sforzasse di viverlo. Ma oltre a queste vicende a loro modo straordinarie s’intravedono tematiche profondamente realistiche ed attuali. Si tratta dunque di lavori che offrono diversi piani di lettura, che possono essere osservati con occhi innocenti e che possono suscitare riflessioni sulle questioni del nostro tempo.
Perfetti giorni qualunque
di Lina Maria Ugolini
Robin 2010
pagg 238 € 15,00
Per acquistare il volume
Non io nei giorni felici a cura di Stefano Casi
- Scritto da Marcello Isidori
- Visite: 3563
Il volume potrebbe sembrare l’ennesimo tributo all’opera di Samuel Beckett destinata ad ingrossare le fila della vastissima saggistica dedicata all’esegesi dell’autore Irlandese se non fosse per il sottotitolo che specifica l’obiettivo mirato della pubblicazione e comunque per una certa originalità critica presente in tutti i contributi raccolti nel volume. Dopo l’introduzione di Keir Elam e di Stefano Casi, curatore del libro, la struttura della pubblicazione prevede una prima parte in cui vengono analizzati da diversi saggisti (Eleonora Felisatti, Stanley E. Gontarski, Lorenzo Orlandini, Mary F. Catanzaro, Stefano Casi, Dina Sherzer e Piermario Vescovo) e con diverse chiavi di lettura principalmente le drammaturgie: Atto senza parole I, Giorni felici, L’ultimo nastro di Krapp, Non io, Dondolo, non senza rimandi alle altre opere più note e meno note di Beckett. La scelta è naturalmente a servizio dello scopo del libro che, come già detto, è nello specifico un’approfondita panoramica sul “Beckett” messo in scena da Andrea Adriatico nell’arco di vent’anni. I contributi di questa seconda parte, firmati da Paolo Ruffini, Gerardo Guccini, Massimo Marino, Stefano Casi, Giuseppe Liotta, Franco Vazzoler e Giovanni Azzaroni, offrono un interessante approfondimento sugli spettacoli del regista basati sui testi analizzati nella prima parte intrecciato con le altre esperienze produttive su autori come Copi, Koltes, Pasolini, Cocteau e Mishima. Tali approcci critici chiariscono con efficacia la cifra poetica, tematica e registica maturata e sviluppata da Adriatico nel suo lavoro dall’89 ad oggi. Il volume è completato da un’ampia intervista di Giacomo Paoletti al regista e da una bella raccolta di scatti firmati da Raffaella Cavalieri.
Non io nei giorni felici
Beckett, Adriatico e il teatro del desiderio
a cura di Stefano Casi
Titivillus 2010
pagg 221 € 16,00
Per acquistare il volume