I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
Associazione Dramma.it - Via dei Monti di Pietralata 193/c 00157 Roma
I passi sul ghiaccio e altri corti di Daniela Ariano
- Scritto da Marcello Isidori
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I passi sul ghiaccio e altri corti
di Daniela Ariano
Terre sommerse Roma 2008
pagg. 82
Una raccolta di tre brevi drammi della scrittrice, sceneggiatrice e regista romana, direttrice della Compagnia AlphaDrama. Una scrittura pienamente cittadina della contemporaneità sia per le tematiche che per le ambientazioni ed il linguaggio. Tre contesti apparentemente realistici nei primi due corti (I passi sul ghiaccio e Due minuti), rivelano già dalle prime battute una forte componente simbolica e metaforica, che pervade decisamente il terzo lavoro (Il re dei porci). Una buona sensibilità nella creazione di personaggi che solo a tratti appaiono un po' troppo tipizzati nei ruoli assegnatigli (soprattutto in Due minuti), alimentano vicende molto intimiste che hanno il pregio di assurgere a rilevanza sociale. Sorie comunque di esseri umani sconfitti o che paiono voler combattere battaglie che sanno già di aver perduto. Doppia prefazione a cura di Nuccio Messina e dell'Autrice.
La lingua teatrale di Emma Dante di Anna Barsotti
- Scritto da Marcello Isidori
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La lingua teatrale di Emma Dante
di Anna Barsotti
Edizioni ETS Pisa 2009
pagg. 264 € 18,00
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Una delle artiste maggiormente seguite dalla cronaca e critica teatrale degli ultimi anni, Emma Dante, diventa, con questa pubblicazione firmata da Anna Barsotti, oggetto di un importante studio monografico. Il saggio critico analizza qulla trilogia "della famiglia siciliana" che ha forse segnato, dal 2001 al 2004, le tappe più significative dell'affermazione della regista Palermitana e del suo gruppo Sud Costa Occidentale. La scelta da parte della Barsotti di questi tre spettacoli "MPalermu", "Carnezzeria" e "Vita mia", è dovuta al loro maggior consolidamento sia dal punto di vista drammaturgico che da quello di un riscontro per così dire "storicizzato" del giudizio del pubblico e della critica. Il titolo del volume ci introduce alla struttura analitica utilizzata che, come dice la stessa autrice, risulta essere double face. La lingua teatrale non è infatti soltanto quella del dialetto Palermitano, contaminato via via che si procede con le successive riscritture e versioni finali culminate dalla pubblicazione in volume, da una sempre maggiore presenza d'Italiano, ma anche quella lingua non verbale che è tipica di questo teatro in cui il corpo dell'attore, la mano della regista sull'uso dello spazio, delle luci e persino delle coreografie, assume un ruolo se non preponderante per lo meno di eguale importanza nei confronti del testo scritto. L'analisi del linguaggio è dunque doppia e parallela e può essere letta, come dice la stessa saggista, anche al contrario: partendo dal linguaggio della scena per arrivare a quello della parola. Il punto di osservazione si avvale delle diverse versioni dei testi disponibili e delle repliche viste in occasioni cronologicamente e contestualmente distanti, oltre che sulla ripresa in video. Ne risulta un quadro attento e al tempo stesso appassionato del risultato "storicizzato" ma anche del modo di lavorare di questa regista e dei "suoi" attori. Biografia artistica, Teatrografia e una raccolta di foto di scena completano l'opera.
Bilancio sociale 2007 Teatro dell'Argine
- Scritto da Marcello Isidori
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Bilancio sociale 2007
Teatro dell'Argine
Mediamorphosis 2008
pagg. 102
Una rubrica come questa, che propone ai lettori libri d'interesse teatrale, avrebbe potuto trascurare una pubblicazione che non è in vendita e che sembrerebbe essere, a tutti gli effetti, una raccolta di resoconti e prospetti amministrativi anche se riguardanti una compagnia teatrale. Ma questo elegante volume non è tanto, o perlomeno non è solo, quello che il sobrio titolo sembrerebbe indicare. Qui dentro c'è davvero molto di più. A parte la necessaria raccolta di relazioni, organigrammi, torte e grafici, che comunque sono già di per se' una lettura abbastanza sorprendente se si pensa alla desolante situazione economica in cui versa il nostro teatro, leggiamo numerosi interventi e testimonianze di professionisti del settore, di spettatori, di allievi, di critici. Ammiriamo le belle foto di spettacoli e locandine ma anche di momenti che ritraggono le diverse attività in cui la compagnia è impegnata. Veniamo a conoscenza infine delle ottime iniziative portate avanti da questa "factory bolognese" che denotano quanto di progettuale e di strategico c'è nella sua organizzazione. E dopo tutto questo non ci meraviglia più che il piccolo ITC teatro di San Lazzaro di Savena, comune alle porte di Bologna, è stato, nella stagione 2007-2008, il terzo teatro in Italia sotto i 250 posti ad aver avuto la maggiore affluenza di pubblico.
L'uomo che andava a teatro di Roberto Scarpa
- Scritto da Marcello Isidori
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L'uomo che andava a teatro
di Roberto Scarpa
Moretti & Vitali Bergamo 2009
pagg. 256 € 18,00
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Se a chi vi chiede a cosa serve il teatro non sapete cosa rispondere e certe volte ve lo chiedete pure voi, se fate teatro da tanto tempo e, come spesso succede nelle coppie datate, notate più spesso le piccolezze e le sciatterie piuttosto che ciò che un tempo vi aveva fatto innamorare, se capita che vi sentiate delusi, seccati, traditi e non nutrite più aspettative ogni volta che siete "l'uomo che andava a teatro"... bè, questo libro ve lo consiglio proprio di cuore! Difficile definire la pubblicazione incasellandola in una categoria letteraria specifica. Romanzo? Saggio estetico? Saggio storico? Saggio filosofico? Poesia? L'uomo che andava a teatro è un po' di tutte queste cose. La struttura è decisamente narrativa ma il racconto non è quello di una storia. Il libro ci comunica piuttosto, a partire da alcuni capisaldi della drammaturgia classica e non solo, cosa significa "fare teatro" sia nel senso che possiamo percepire immediatatamente, sia nel senso dell'esperienza (fantastica) dello spettatore che, ed è questo probabilmente il perno fondamentale del volume, "fa teatro" anch'egli insieme a chi costruisce la rappresentazione. Il protagonista della narrazione è proprio lui: uno spettatore. E' lui che compie questa esperienza fantastica di ascoltare "Memoria", l'altro personaggio, che lo porta per mano alla scoperta del significato del teatro e del suo farsi. Roberto Scarpa, attore, drammaturgo, pedagogo (è lui per chi non lo sapesse che ha ideato "Prima del teatro" la scuola europea di Pisa) e saggista, trova una chiave originale e coinvolgente, a tratti davvero entusiasmante, per trattare un argomento così ostico e che apparirebbe a prima vista da avvocato delle cause perse. Ma vi assicuro che alla fine di questa lettura non penserete affatto che l'autore abbia perso la causa ma anzi capirete come varrebbe la pena di riflettere molto su quanto si è letto. La prefazione è di Andrea Camilleri.