I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
Associazione Dramma.it - Via dei Monti di Pietralata 193/c 00157 Roma
M'Arte i teatri di Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx a cura di Cristina Valenti
- Scritto da Marcello Isidori
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M'Arte i teatri di Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx
a cura di Cristina Valenti
Editoria e spettacolo Roma 2008
pagg. 249 € 20,00
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Della giovane compagnia Palermitana rivelatasi nel 2003 con la vittoria al Premio Scenario, Cristina Valenti cura questa dettagliata e variegata raccolta di testimonianze, analisi, saggi e interviste che si affiancano ai principali testi scritti da Sabrina Petyx, drammaturga di M'Arte (oltre che attrice e talvolta co-regista). I contributi, che offrono differenti punti di osservazione sul lavoro della compagnia, sono di: Emma Dante, Renata Molinari, Massimo Marino, Ignazio Romeo, Luciano Nattino, Stefano Randisi, Enzo Vetrano, Guido Valdini, Vincenzo Conticello e Lina Prosa. Ampie le interviste a Cutino, Petyx e al loro comune maestro Michele Perriera. La seconda parte del volume riporta i testi di sette spettacoli tra cui i più noti "Come campi d'arare", "Volevo dirti" e "La signora che guarda negli occhi". Drammaturgia con profonde radici letterarie, sviluppata da una intensa attività di scrittura scenica. Atmosfere Pirandelliane e Pinteriane si affiancano ad una personalissima impronta rivolta all'evocazione di profondi temi, anche attuali e scottanti, e toccanti universi emotivi. In chiusura la teatrografia completa e una galleria d'immagini dei loro spettacoli più importanti tra cui spiccano gli scatti di Marco Caselli Nirmal.
Abbasso il re! di Guillermo Calderon e Manuela Infante Guell
- Scritto da Marcello Isidori
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Abbasso il re!
di Guillermo Calderon e Manuela Infante Guell
Editoria e spettacolo Roma 2008
pagg. 90 € 10,00
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Manuela Infante e Guillermo Calderón sono sicuramente due scrittori e registi di teatro fuori norma. Nonostante la loro giovane età (Calderón è nato nel 1971 e Infante nel 1980), si sono rapidamente conquistati una tale attenzione da parte del pubblico e della critica da far pensare che la loro fama supererà presto il territorio nazionale. Cosa che in parte sta già avvenendo. In Italia e in Europa. I temi e le forme del loro teatro non hanno, d’altro canto, un segno “cileno” nella misura in cui si intende per “cileno” un indistinto tratto di cultura sudamericana legata al filone della “resistenza”, dell’“esilio” o del “realismo magico”. Re Pianta e Neva non sfiorano neanche la storia del loro Paese: il primo trae spunto da un fatto sanguinario di cronaca avvenuto all’inizio di questo secolo in Nepal, il secondo si posiziona nella Russia del Primo Novecento, riscrivendo un capitolo della storia del Teatro d’Arte di Mosca. Entrambi, sono attraversati da una vocazione meta-teatrale che li porta ad aprire in maniera a tratti feroce interrogativi sulla legittimità della rappresentazione e sullo statuto ontologico della realtà. La pubblicazione di questi due testi drammaturgici offre, quindi, non solo un’importante occasione di riflessione sulla direzione che sta prendendo oggi il teatro cileno, ma anche una possibilità per noi di confrontarci con alcuni temi che “bucano”, con la poesia di una scrittura alta, rapinosa, il tessuto friabile e opaco della contemporaneità.
(dalla Prefazione di Katia Ippaso)
Il segno inspiegabile di Maurizio Buscarino
- Scritto da Marcello Isidori
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Il segno inspiegabile
di Maurizio Buscarino
Titivillus edizioni Corazzano (PI) 2008
pagg. 232 € 30,00
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L'elegante volume pubblica 136 fotografie in bianco e nero e 35 a colori scattate da Maurizio Buscarino, tra le firme più prestigiose della fotografia contemporanea, nelle carceri e negli istituti minorili di tutta Italia, documentando, ad esempio, molto del lavoro della Compagnia della Fortezza di Volterra. Un volume da contemplare e da vedere più che da leggere e commentare. Ma non di sole immagini è costituito il volume che riporta anche tre testi che approfondiscono il lavoro del teatro nelle carceri. Si parte con un saggio introduttivo di Andrea Mancini che precede la lunga testimonianza dell'autore delle fotografie. Segue poi un ampio intervento di Massimo Marino. La pubblicazione termina con le informazioni e le note di regia degli spettacoli documentati dalle fotografie pubblicate e da testimonianze sui laboratori del teatro in carcere.
Fine di una giornata di Sebastiano Addamo a cura di Massimiliano Perrotta
- Scritto da Marcello Isidori
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Fine di una giornata
di Sebastiano Addamo versione teatrale a cura di Massimiliano Perrotta
La Cantinella edizioni Catania 2008
pagg. 23 € 5,00
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A volte capita che un grosso libro sia anche un grande libro e altre volte non è così. Spesso però si pensa che un minuscolo libro non possa essere un grande libro. Il gioiellino contenuto in questo libretto di poche pagine pubblicato dalla casa editrice dell'Istituto di Storia dello spettacolo siciliano dimostra che per esprimere dei contenuti importanti non servono tante parole. Il testo, curato da Massimiliano Perrotta, è tratto da un racconto di Sebastiano Addamo, ed è la versione che è stata portata in scena dallo stesso Perrotta tre anni fa a Catania. Non è necessario descrivere la trama, ciò che conta, in questo micro dramma, è la ricchezza dei significati, dell'umanità, dei sentimenti che esso contiene. Una cosa è certa: l'analisi dei contenuti del brevissimo testo richiederebbe senz'altro più pagine del testo stesso. Buona lettura!