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Baraonde

Ettore Imparato

La scena si svolge all’interno di un bar, ai giorni nostri; almeno così sembra, perché dai primi discorsi dei presenti si intuisce che ci troviamo in un epoca (attuale, ma assolutamente di fantasia) nella quale sono avvenuti dei cambiamenti che hanno modificato la quotidianità della vita. Da diversi mesi si è verificato un black-out che ha coinvolto tutti i mezzi di co-municazione (televisione, radio, telefoni, fax) e l’erogazione di energia elettrica. La causa, per i più , è un mistero. La scena ha inizio mentre i presenti stanno organizzando un brindisi di benvenuto per un loro amico che è ritornato alla vita dopo alcuni mesi di coma: ha avuto, infatti, un incidente proprio poco prima che si verificasse il famoso black-out. Per una sorta di rifiuto nei confronti di una società sopraffatta e schiava dei media, il ragazzo, giovane e promettente musicista, si era da tempo rifiutato di parlare, esprimendosi unicamente con il suo strumento (un sax?); ignaro di quanto sia accaduto nei mesi successivi al suo inci-dente, sarà un mezzo per spiegare allo spettatore gli antefatti della storia. Nella nuova realtà, il ragazzo comincerà gradualmente a riacquistare la parola che perderà nuovamente quando “l’ordine multimediale” verrà ripristinato. Negli angoli del locale ci sono grandi pile di giornali che sono l’unico mezzo di diffusione di notizie e per questo diffusissimi, anche se cominciano a giungere notizie di crisi a causa dell’ormai imminente esaurimento delle scorte cartacee. Tra i frequentatori più assidui del bar c’è un agente della società XXX incaricato di trovare una soluzione che ripristini l’uso dei media; di tanto in tanto si lascia sfuggire qualche notizia sulle cause di quanto accade: forse una tempesta magnetica impedisce il propagarsi delle onde radio o, forse, le maggiori potenze hanno in atto una guerra tecno-logica. Ma ciò interessa marginalmente i personaggi che si sono, in qualche modo adat-tati alla nuova situazione. Dai loro discorsi, oltre alle storie personali e alle vicende che li hanno portati a vivere una vita vuota e senza ideali, emerge il cambiamento che ognuno di loro ha subito vivendo in una società nella quale si sono azzerati i condizionamenti esterni (anche se ce ne sono di nuovi). Il filo conduttore della vicenda è rappresentato dai tentativi di ripristino dei mezzi di comunicazione da parte dei “Potenti” e dalle intrusioni “dall’Agente ripristino comunicazioni”, un impiegato statale addetto al reperimento di notizie utili al ripristino della “normalità”, cliente assiduo del locale, amico dei presenti che, con cadenze quasi regolari, frequenta il bar facendosi sfuggire, magari dopo qualche bicchiere di troppo, notizie riservate sui progressi delle indagini. Quando tutti (compreso l’Agente) cominciano a realizzare che tutto sommato non si vive così male senza il bombardamento quotidiano dei media, la radio del locale, rimasta inattiva da lungo tempo, comincia a gracchiare annunciando il ripristino dell’ordine multimediale.

commedia

italiano

2006

2

Da 61 a 90 minuti

7

9

2

2

no

si