Data pubblicazione
02-01-2002 01:00:00
Buio. Il racconto di Mister P
Fortunato Cerlino
Mister P., nella stanza che si creato, ripercorre con la fantasia tutti i luoghi della sua memoria, anche i pi bui e nascosti; li affida ad una donna, anch'essa creata per l'occasione, e ne fa un espediente per esternare le contraddizioni, le paure, i sogni, le aspettative troppo spesso deluse, che dentro di lui si annidano. Di volta in volta lo vediamo vestire i panni del clown, del bambino, del borghese maturo... di mister P., che per paura del fuori si creato un mondo impenetrabile, inavvicinabile, confuso, vuoto e ingombro di immagini in cui solo la sua volont pu darci libero accesso. Solo l'abbandonarsi ai suoi voli pindarici consente di essere "ammessi alla sua anima", gli altri, gli "Astropocolopitechi" o i "Tristassassinopachi" come definisce lui gli uomini che non possono capire, restano fuori. Ma guardandolo, facendoci rapire da questo stravagante mister P. ci rendiamo conto che egli non solo vive della sua stanza buia e semivuota e della sua fantasia, ma anche del suo fuori, di quello che c' oltre le quattro mura che tanto gli danno quel senso di protezione di cui ha bisogno. Alla fine di tutti i suoi racconti proprio quell'esterno che vincer, entrando con tutta la sua violenza, e a nulla serve, neanche a mister P., chiudere il mondo fuori della propria stanza: "Fuori c' il sole, caldo. Esca se vuole, vada via. Io aspetter la mia luce, ora che mi tornata la memoria. Vorrei tanto vedere quel sole." La fuga di mister P. quella di un clown tradito dalla sua infanzia, che non rinuncia alle sue attese, ma che al contrario aspetta, al buio, finche qualcosa non accade. E qualcosa accade, almeno per noi, perch arriva finalmente il compagno segreto di mister P. una compagna anzi, invisibile come nei giochi dellinfanzia. Mi sono chiesto chi mister P. ma ogni risposta stata valida, quindi mister P. tutti quelli che gli assomigliano, che sentono di partecipare ai suoi segreti, alle sue recite comiche, goffe, e per questo tragiche o comunque estreme. Mister P. recita da guitto la sua condizione per sfuggire la verit che ogni attore conosce del proprio personaggio. Il buio lunica condizione che consente la creazione, perch dal buio che nasce la luce, e perch nel buio che si possono inventare mille verit tutte innegabili perch visibili solo attraverso lo spirito. La stanza di mister P. vive di molte luci, tante quante sono le diverse recite che egli mette in scena, tante quante riesce a scovarne nel suo buio, luci che illuminano la sua amata e detestata fantasia. Nel seguire le storie raccontate per, si intuisce che una di quelle deve essere vera, una di quelle sta scorrendo, si sta concludendo, comicamente, goffamente, e quindi tragicamente
dramma
italiano
1998
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Da 31 a 60 minuti
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Finalista alla III rassegna di drammaturgia emergente
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