Data pubblicazione
02-01-2002 01:00:00
Vincent e' morto
Fortunato Cerlino
Vincent la possibilit negata, la storia di un grande uomo che muore suicida. La vendetta un male che le societ eticamente sviluppate non devono tollerare, perch sono queste a produrne le condizioni. Il bene commesso genera altro bene, il male commesso al contrario apre due possibilit; generare ancora male o essere viatico di un bene maturato dalla sofferenza. Quando luomo condanna luomo non soltanto concettuale che condanna se stesso. Dare la morte allatto empio si pu solo cambiandone la natura ma questo ha bisogno di fiducia in se stessi. Se la morte che interrompe la vita, e di questo non sono convinto, per contro vero che la vita mette fine alla morte. Se luomo sintesi tra possibilit di percepire se stesso e necessit che questo avvenga, darsi la morte negare entrambe le cose. Il carnefice soltanto il nostro braccio armato, vittima delle colpe sociali e cancro visibile a condanna di tutti. Non si pu combattere un sintomo, si pu e si deve curare la malattia. A fallire non il carnefice, ma la natura umana. Tutte le vite sono la nostra vita, e la nostra tutte. La vittima, e mi perdoni chi stato colpito dal dramma, non in questo diversa dal colpevole. Il crimine non si consuma tra due soggetti, ma dal soggetto uomo che uccide se stesso e il paradosso sta nel fatto che si uccide tante volte senza riuscire a morire; quando si arma la mano, quando da sicario agisce, quando colpito muore, quando dichiara la massima pena, quando la esegue. Le societ non possono cedere alla vendetta perch sono i mandanti del delitto. Uccidere chi uccide, dov il senso? Vincent vuole morire perch come la societ che lha prodotto fugge il confronto con il suo male. Egli sente che continuare a vivere dare fiducia ad un se libero dal male commesso, e questo richiede un coraggio che forse non appartiene alluomo finito. Vincent si sostituisce a se stesso; lalibi , la complicit, gli concessa da una societ che nasconde Vincent nella morte, ma loblio solo illusione, la colpa armer la mano di altre vittime che uccideranno vittime. Inoltre la sbornia di sangue produce sete di sangue. Bisogna astenersi dalla pena di morte, perch questa loppio dei popoli incoscienti di se stessi. La giustizia nasce dal perdono, nessun Dio sollever la responsabilit di chi elimina un crimine eseguendo un crimine. Che Vincent viva dunque, colpevole com! Prenda la responsabilit di guardarsi e divenire, ripartendo dalla sua colpa. Scelga se stesso ( Kierkegaard). " (...) Donna, dove sono quei tuoi accusatori, nessuno ti ha condannata?" Giovanni 8.10
dramma
italiano
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Segnalato alla mostra mercato dellOutis di Milano, al Premio Enrico Maria Salerno 2001, e al Premio Vallecorsi 2001
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