Data pubblicazione
14-12-2010 01:00:00
Casa segreta
Roberta Rizzato
Il ricatto affettivo e familiare, la casa non come porto sicuro ma come carcere, luogo in cui espiare una condanna. I segreti come meccanismi a orologeria. Regina e Bianca, due sorelle dentro la casa. Per le due anziane sorelle è arrivato il momento di fare i conti. Delle verità, dei rancori e, infine, della pace. Una resa dei conti cadenzata dai rumori che hanno ritmato le ore della loro vita: la campana del paese, l’autobus di linea che passa sotto le finestre della casa delle due sorelle. E i rumori della natura: il vento, la pioggia battente, il gallo al mattino, i grilli d’estate, il silenzio del gelo d’inverno. All’interno di questa realtà che si perpetua uguale anno dopo anno - e gli anni passano inesorabilmente - si gioca la partita finale tra due anime incatenate. L’odio si mescola al bisogno reciproco di esistere. La terra veneta è largamente presente in questo testo: suggestioni, cadenze e intercalari linguistici, vizi arcaici e atavici, apparentemente superati dalla società contemporanea ma ancora presenti in maniera sotterranea nel cosiddetto ricco Nord-est. Il graduale svelamento del segreto familiare (un infanticidio perpetrato dalla sorella più anziana al fine di preservare il buon nome della famiglia) conferisce al testo un intreccio noir, a cui si arriva attraverso i ricordi felici delle due sorelle, della loro intimità mai confessata. Il titolo ha allora un doppio senso: la scena si svolge in una casa che contiene segreti ma è pure una cella sotterranea fatta per un regime restrittivo e afflittivo (segréta), in cui le due donne si sono autocondannate a vivere per scontare peccati e rimpianti.
dramma
italiano
2009
3
Da 61 a 90 minuti
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2010 - premio nazionale di drammaturgia Vallecorsi - terzo classificato
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