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Riserva di caccia

Roberto Russo

Tre personaggi chiusi nello spazio claustrofobico di un appartamento borghese in una qualsiasi giornata estiva. Un appartamento che, al di là dell’apparente banalità iniziale si trasformerà in una sorta di antro. Attilio Grande è il proprietario dell’appartamento e lì vive. Lisa è la sua vicina con la quale intrattiene rapporti burrascosi e polemici. Sorice è il terzo. E’ l’intruso. Capitato in quel condominio per sfuggire ad un’operazione della polizia che sta braccando proprio lui, in quanto autore, solo pochi minuti prima, di una “esecuzione di camorra”, Sorice prende in ostaggio Attilio. Il suo intendimento è di abbandonare la casa non appena le macchina della polizia, che stanno pattugliando la zona, se ne saranno andate. Ma il maldestro intervento di Lisa, perennemente in lotta con il suo vicino di casa per vecchi rancori mai sopiti, induce Sorice a cambiare i propri piani. Resterà lì per la notte tenendo entrambi in ostaggio. Fra il criminale e la donna, inaspettatamente, nasce una complicità che li porterà ad allearsi allo scopo di umiliare Attilio. Grande è un classico topo di biblioteca. Conserva libri come reliquie e, addirittura, sostiene di conoscerne tanti a memoria. In particolare, a più riprese, citerà brani tratti da “Delitto e Castigo” come se contenessero Verità tali da poter spiegare la vita di tutti e in particolare dello stesso Sorice. Il perfido gioco instaurato da Sorice si spingerà fino ad indurre Lisa ad uccidere Attilio ma, improvvisamente, la Riserva di Caccia mostrerà i suoi veri protagonisti e i loro rispettivi ruoli… Metafora sull’uso borghese della Cultura, “Riserva di Caccia” ha l’incedere del giallo nel quale l’azione ed il Rito assumono un loro ruolo centrale e sorprendente nel finale amaro e visionario.

dramma

italiano

2007

2

Da 61 a 90 minuti

2

2

1

1

no

si