Data pubblicazione
28-02-2012 01:00:00
Era la sua fotografia
Roberto Russo
Erik Blossel fa il fotografo. E non è nemmeno un fotografo “di professione”. E’ un dilettante che utilizzando una macchina antidiluviana, una vecchia Kodak per istantanee, prova a sbarcare il lunario vendendo immagini-ricordo ai turisti che visitano la Bolivia. Blossel, pur nella sua cialtroneria inoffensiva ma insistente, si ritiene il Testimone di quelli che reputa due fra i più sconvolgenti Miracoli della Storia dell’uomo… Tutto era iniziato il 10 Ottobre del 1967. Erik era stato l’unico a fotografare il cadavere del Che nell’ospedale di Vallegrande. L’impressione destata in lui dall’immagine di Guevara e la consapevolezza di avere assistito ad un evento epocale, induce Blossel a ritenersi depositario di clamorose Verità e a tessere una storia dai contorni mitici e leggendari, come quelle che raccontavano i cantastorie di una volta. E’ la Grande Storia vista “dal basso” con occhi ingenui, incantati e popolari, come quella che, forse, sarebbe stata raccontata da uno qualsiasi dei pastori della Natività.
dramma
italiano
2007
1
Fino a 30 minuti
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no
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