Data pubblicazione
29-02-2012 01:00:00
La costruzione
Roberto Russo
Il 28 Febbraio del 1884, la corte di Cassazione di Torino emette la sentenza 185 8134 su di un caso che sin dal suo instaurarsi in I grado, e poi in Appello, aveva suscitato non poco scalpore. Il fatto si può così riassumere: un anno prima Luigi De Barbieri e Antonio Marchese, due giovani omosessuali, erano stati processati e condannati per atti contro natura (segnatamente: sodomia) sulla base di una denuncia presentata da un cliente dell’albergo nel quale anche i due erano ospiti. La particolarità del fatto risiedeva nella circostanza che il denunciante aveva solo “sentito” e non “visto” ciò che era avvenuto nella camera di De Barbieri. Il processo, lungi dal riguardare il solo caso specifico, coinvolse lo stesso concetto di privacy e di libertà personale, risolvendosi in una vera condanna sociale di ogni forma d’amore non “produttiva” sia etero che omosessuale.
La piece ripropone, oggi, tre personaggi che diedero vita a quella vicenda: il De Barbieri, il Consigliere di Cassazione Parini e la cameriera, testimone del fatto, ma in un’ottica non semplicemente ricostruttiva, bensì con finalità proiettate ai giorni nostri e con il coinvolgimento del pubblico che avrà la funzione di giuria popolare. Il nocciolo della questione sta nello stabilire se esiste, se è concepibile, una visione sociale o anti sociale dell’Amore tale da essere contrapposto alle finalità dei Poteri di ogni epoca, alla loro Costruzione di un Ordine Costituito che, in quanto tale, non può tollerare azioni o comportamenti giudicati sterili. Ne deriva, anche sulla base di ricerche storiche effettuate, che, troppo spesso, dietro il velario di comodo costituito da leggi, morali o dettami religiosi, si cela il volto dell’Autoritarismo e della sua pretesa di controllare ed indirizzare la vita di noi tutti in nome di un preteso “peccato sessuale” che si traduce, in realtà, in una laicissima induzione alla Produttività.
dramma
italiano
2007
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Da 31 a 60 minuti
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