Data pubblicazione
29-02-2012 01:00:00
Alla fine del viale
Roberto Russo
Alla fine del Viale non è un racconto di camorra. Perché la camorra, per quanto terribile, è contingente. E’ tragicamente presente ma è temporanea. Ogni cosa è temporanea, ogni cosa, per sua natura, passa. Ciò che non passa è la poesia, è il ricordo. Il racconto di Silvia è una lettera, un insieme di immagini, di spunti visivi ed emotivi che stanno a testimoniare una sola cosa: la Morte non esiste perché esiste la poesia, perché esiste il “portare dentro” le immagini più belle della propria vita. Si, l’ambientazione è quella: c’è Napoli, c’è la violenza ma in realtà sono sullo sfondo. E’ come se un fiore si fosse trovato in una bufera e io ho parlato e ho guardato al fiore. Solo a lui. Ciò che scavalca il tempo, ciò che non è temporaneo, ciò che sconfigge il dolore, la solitudine, la morte è quella grande illusione che ha sede nell’anima, nello stomaco e che si chiama emozione, poesia. Allora, per quanto assurdo, per quanto visionario, ancora oggi, su quel tratto di marciapiede sul quale trascorrevamo le ore quando avevamo 10 anni, ancora oggi, io vedo Silvia, vedo me stesso e vedo tutti gli amici che sono andati via perché l’unica vera realtà è ciò che si porta dentro. La memoria, le radici, quei momenti che appaiono insignificanti, sono quelli che con maggiore forza affondano nell’immaginario e nel sogno che ci porteremo dentro tutta la vita. E quando anche noi non ci saremo più, saranno gli altri a ricordarci a ricordare i nostri volti, le nostre risate, ricorderanno come eravamo a 10, 20, 30 anni e via di questo passo…ci ricorderanno perché alla fine, nessuno è solo perché ognuno è nella storia dell’altro e ricordando noi, ricorderanno se stessi. “Alla fine del Viale” è la traccia, l’orma di affetto, di ricordo, di infinita dolcezza che Silvia ha lasciato dentro di me e che rimarrà per sempre. Ecco perché Silvia è viva. Ecco perché “Alla fine del Viale” è ben oltre la camorra. Perché parla di quell’amore, di quell’affetto fatto di tanti piccoli, infiniti ricordi che sfidano il tempo e la morte.
dramma
italiano
2011
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Fino a 30 minuti
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